Coronavirus, manifestazione a Fiumicino: “In darsena per dimostrare che la città è viva e sicura”
Presenti cittadini “normali”, ristoratori, rappresentanti balneari e alcuni politici locali, senza bandiere
Fiumicino – Cappuccio in testa e piumone addosso, per ripararsi dal freddo di queste fine febbraio; ma anche per ripararsi dalla descrizione di una città deserta, impaurita, bloccata.
Una manifestazione pacifica, nata sulla rete e concretizzatasi in poche ore, che ha visto presenti cittadini “normali”, ristoratori, rappresentanti balneari e alcuni politici locali, uniti non da bandiere di partito ma dall’essere fiumicinesi, compatti nel difendere il nome e l’economia della città.
L’appuntamento era in darsena, nello stesso punto descritto da un servizio giornalistico “come fosse il deserto dei tartari”. Un modo per dimostrare che la città è viva.
Nel frattempo, per tutelare il nome di Fiumicino e l’economia connessa, da un ufficio legale è partita anche una richiesta di rettifica rispetto al servizio contestato.
“Si è descritta ingiustamente la città come un posto buio e sinistro, in preda al terrore da contagio, rappresentando circostanze non vere. Anche oggi infatti, la vita civile e commerciale di Fiumicino si è svolta come di consueto senza alcun allarmismo. Ieri sera quando è stato girato il video – è scritto nella nota – quasi nessuno era al corrente del contagio di una donna nel nostro comune, ma anche oggi, che la notizia si è ampiamente diffusa, i ristoranti della cittadina e su tutto il litorale hanno registrato a pranzo il tutto esaurito, come sempre nelle belle giornate di sole”.