Tra Coronavirus e acqua torbida, l’affondo del Sindaco di Formia contro Acqualatina
Il Sindaco: “Le nostre sorgenti vanno protette, sulla captazione va investito. Acqualatina ha fallito nella loro gestione. Ci sono tutti i profili di un grave danno ambientale.”
Formia – Tra Coronavirus e acqua torbida. È il dramma che, nelle ultime ore, sta gravando ulteriormente sulle spalle dei cittadini del Golfo di Gaeta: l’acqua esce scura, per l’ennesima volta (quasi completamente) inutilizzabile per scopi igienici e sanitari, proprio nel momento storico nazionale in cui si raccomanda di lavarsi spesso le mani e stare ancor più attenti alla propria igiene personale.
Non solo. Perché se nei mesi scorsi l’acqua torbida era “giustificata” da una bomba d’acqua o, comunque, da un temporale, stavolta, l’unico evento atmosferico degno di nota in questo senso, è stata una pioggerellina che ha colpito il Comune di Spigno Saturnia, che è da dove parte la sorgente di Capodacqua, che serve buona parte degli utenti della zona…
L’affondo del Sindaco di Formia contro Acqualatina
Come era immaginabile, nell’era del Coronavirus, l’emergenza della torbidità non è stata accolta affatto bene dai Sindaci del comprensorio. In particolar modo, dal sindaco di Formia, che sui suoi canali social ha fatto sapere: “È arrivata la comunicazione di Acqualatina di avviso torbidità riferita alla sorgente di Capodacqua, quindi che coinvolge più della metà delle utenze formiane, tra frazioni e i quartieri di Formia est. Ieri mattina come comune di Formia si richiede con una pec ufficiale al gestore, all’Asl di avere i dati chiari in merito all’indice NTU di torbidità dell’acqua.
Arrivano i dati dal gestore, sono sconcertanti. Pensate che superate le 2 NTU bisogna fare l’ordinanza (questo lo prevede un protocollo firmato tra Asl, Arpa, AcquaLatina e segreteria tecnico operativa, ma mai arrivato al vaglio e alla deliberazione dell’Assemblea dell’ATO4, cioè mai i sindaci sono stati consultati ed hanno deliberato in merito!), il documento arrivato l’altro ieri mattina supera le 20 NTU in diversi prelievi, e in diverse città del sud pontino.”
Da qui, il Comune di Formia (e tutti gli altri) si è attivato per mettere in atto azioni concrete. In primis, l‘ordinanza sindacale per tutelare la cittadinanza. Poi, ha sottolineato il sindaco Villa, sono state chieste più autobotti al gestore (7 in altrettanti quartieri e frazioni di Formia coinvolti dal fenomeno).
Detto questo, dal Primo cittadino di Formia arriva l’affondo contro Acqualatina: “Ho chiesto spiegazioni al gestore. Vorrei capire perché per un minimo fenomeno meteorologico come quello sul comune di Spigno, la sorgente è così compromessa. Ho anche attenzionato tutto alla Prefettura, ma non basta! Perché il Comune di Formia ai tavoli va e porta anche argomentazioni chiare, come piani di investimento deliberati in questi ultimi 10 anni in ATO4 per mettere in sicurezza sia Capodacqua che Mazzoccolo, ma mai realizzati. Pensate che solo nel 2012, poi confermati nel 2014 su Capodacqua si impegnava ad investire 3.800.000,00 di euro.”
Ma Paola Villa non si ferma e sottolinea: “Una cosa deve essere chiara, queste due sorgenti vanno protette, sulla captazione va investito, il gestore ha fallito in questa loro gestione, qui ci sono tutti i profili di un grave danno ambientale, che non va denunciato da un unico sindaco, ma da tutti i sindaci le cui comunità si approvvigionano da queste due preziosissime sorgenti.”
E ancora: “I pozzi dei 25 ponti con i quali si vuole risolvere la problematica sono altri strumenti di danno, tra cuneo salino e qualità delle acque. Il Comune di Formia, che non deve solo fare chiacchiere, proprio in questi giorni ha diffidato Acqualatina da proseguire lo scavo iniziato nel 2017.
Con il Coronavirus – conclude il Sindaco – giustamente si sta propagandando igiene personale e norme di salvaguardia, noi del sud pontino siamo costretti a fare una ordinanza di non potabilità dell’acqua! Il gestore AcquaLatina ne deve rispondere seriamente.”
(Il Faro on line)