Covid-19, previsto un aumento di casi nel Lazio: pronti altri 1000 posti letto
D’Amato: “Ancora non parlerei di picco. I nostri tecnici e scienziati ci dicono che avverrà più in là, forse ci vorrà almeno una settimana. Ma non credo arriveremo ai numeri della Lombardia”
Roma – “Ad oggi, per l’emergenza Covid-19, sono stati messi in campo oltre 1.000 posti letto tra ordinari, malattie infettive, terapie intensive dedicate e R1”. Lo scrive sui social l’assessore alla Sanità e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Domani i primi 10 trasferimenti dalle terapie intensive in R1, coordinati dalla task-force della Regione Lazio”, ha aggiunto. Lunedì parte Covid19-2 Hospital Gemelli-Columbus. “Ringrazio della straordinaria risposta in tempi immediati del sistema sanitario regionale”, prosegue l’assessore.
“Ad oggi, come da ultimo bollettino, sono 200 i casi positivi al Covid-19. Abbiamo iniziato la settimana con 102, quindi c’è stato un progressivo incremento e ci aspettiamo un aumento nella giornata di oggi”, aggiunge D’Amato, ospite di ‘Buongiorno Regione Lazio’ del TgrLazio.
“Per quanto riguarda il Lazio, ancora non parlerei di picco di casi. I nostri tecnici e scienziati ci dicono che avverrà più in là, forse ci vorrà almeno una settimana. Ma non credo arriveremo ai numeri della Lombardia, ci stiamo però attrezzando lo stesso con il potenziamento della rete ospedaliera e delle terapie intensive. Ad oggi sono 400 i posti dedicati alle malattie infettive e 169 i posti in terapia intensiva dedicata al Covid-19 che si aggiungono ai 570 posti letto. Siamo in guerra e pronti a tutto”, prosegue.
Sulla questione della mancanza delle mascherine per i medici e infermieri che lavorano negli ospedali della Regione Lazio, aggiunge: “Abbiamo chiesto alla Protezione civile di fornirci le mascherine. E’ una corsa contro il tempo. Nel Lazio abbiamo una necessità di 40 mila dispositivi al giorno. Ne abbiamo ordinate 8 milioni e lavoriamo affinché nelle prossime 24-48 ore possano arrivare ai nostri operatori. Vanno usate con attenzione e senza sprecarle. Abbiamo anche denunciato casi di sottrazione di mascherine”.
IL CASO DEL GRASSI
Malumore e proteste tra gli operatori dell’ospedale Grassi di Ostia dove scarseggiano mascherine e soluzioni idroalcoliche disinfettanti.
Le mascherine sono in numero insufficiente e per questo sono razionate tra gli operatori. Ad esempio gli addetti al trasporto dei tamponi allo Spallanzani dispongono di una sola mascherina al giorno per ciascuno.
Mancano mascherine per gli impiegati e nei reparti: dalla farmacia, così, arrivano fantasiose realizzazioni costruite con gli strappi di pannocarta.
(Il Faro online)