Coronavirus: dalla vitamina C alle scarpe fuori casa, ecco le fake news smentite dagli scienziati
Le fake news ogni giorno intasano chat e social sull’emergenza sanitaria più grave degli ultimi anni, quella del coronavirus.
Roma – Non si contano ormai le fake news che ogni giorno intasano chat e social sull’emergenza sanitaria più grave degli ultimi anni, quella del coronavirus. La disinformazione si unisce alla preoccupazione degli italiani, con risultati spesso deleteri. Dalla vitamina C come ipotetico ‘scudo’ contro l’infezione, agli animali da compagnia accusati di poter contagiare, fino alla sopravvivenza del virus sull’asfalto, che richiederebbe l’uso di un solo paio di scarpe quando si esce a fare la spesa. Ecco tutte le bufale smentite dagli esperti interpellati dall’AdnKronos Salute.
Ecco le fake news sul coronavirus
Vitamina C
Vitamina C a tutti quanti: bambini, adulti e soprattutto anziani, nell’ordine di 1-2 grammi al giorno per difendersi dal coronavirus? E’ la prima fake che viene demolita: “Smentisco nella maniera più assoluta – dice Andrea Gori, direttore Malattie infettive del Policlinico di Milano – Nessuna vitamina C, nessuna terapia con ntegratori. In questo momento – precisa lo specialista, fra i camici bianchi in trincea contro l’emergenza – non esiste una profilassi efficace per il coronavirus”.
Le scarpe lasciate fuori casa e la sopravvivenza del virus sull’asfalto
Così come è fake la ‘storia’ dell’uso di un solo paio di scarpe per andare fuori, con l’invito a lasciarle fuori dalla porta di casa un volta utilizzate perché il virus riuscirebbe a rimanere vivo per 9 giorni sull’asfalto. L’audio con il suggerimento sta facendo il giro delle chat di tutta Italia, ma il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco spiega: “E’ vero, il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria. La sporcizia, ovvero il substrato organico, può in qualche modo facilitare la sopravvivenza del microrganismo, ma è davvero irrisoria la quota che può essere portata dalle scarpe. Inoltre, questi virus sopravvivono sulle superfici “laddove non vengano esposti a disinfezione ma anche elementi colme sole, pioggia, intemperie”. Parola d’ordine, ancora una volta, igiene accurata delle mani e pulizia ambienti.
I bambini untori
Quanto a bambini e coronavirus, le false notizie che circolano riguardano il loro essere untori: “E’ certificato che i bambini si ammalino molto raramente e sviluppano la malattia in forma lieve. Ma c’è da sfatare il falso mito sul fatto che trasmettano il contagio più facilmente, non sono untori”, assicura Michele Usuelli, medico di terapia intensiva neonatale alla clinica Mangiagalli, Fondazione Irccs Policlinico di Milano.
Gli animali da compagnia
Molto importante, inoltre, sfatare il mito secondo cui gli esseri umani possano essere infettati dal nuovo coronavirus Sars-CoV-2 proveniente da animali. “Ricerche approfondite – riportano le Faq dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – hanno dimostrato che sia il coronavirus Sars che il coronavirus Mers derivavano da virus animali e sono diventati patogenici per l’uomo. Diversi coronavirus noti circolano negli animali, ma non provocano patologie nell’uomo. Non risulta rischio che il Sars-CoV-2 possa essere trasmesso da animali domestici”.
Mangiare aglio
Sempre l’Iss risponde alla domanda: mangiare aglio può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo coronavirus? L’aglio è un alimento sano che può avere alcune proprietà antimicrobiche. Tuttavia, non abbiamo evidenze scientifiche che il consumo di aglio protegga dalle infezioni con il nuovo coronavirus Sars-CoV-2.
Prendere antibiotici
Attenzione, poi: gli antibiotici – rileva l’Iss – non sono efficaci nella prevenzione e nel trattamento del nuovo coronavirus, perché non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.
Ricevere pacchi a casa
Infine, i corrieri: ricevere una lettera o un pacco può essere pericoloso?No – risponde l’Iss – da precedenti analisi sappiamo che in funzione del tipo di superficie e delle condizioni ambientali il virus può resistere da poche ore a un massimo di alcuni giorni.
Foto di Markus Distelrath da Pixabay