Coronavirus, la Misericordia in Lombardia: “L’ospedale è zona di guerra”
Il diario del viaggio di Massimiliano, Matteo e Paolo, della Misericordia di Fiumicino, nel cuore della zona rossa
Fiumicino – “Spesso quando arriviamo il paziente è incosciente, ha delle scosse, convulsioni, agitazione psicomotoria. Intorno parenti che vediamo rassegnati nello sguardo, col virus ormai inquilino di casa. Una realtà che fa male…”
Il primo giorno “operativo”, nell’inferno della Lombardia, è traumatico. La squadra della Misericordia di Fiumicino, composta da tre giovani (Massimiliano, Matteo e Paolo) si è trovata subito a fare i conti col dolore.
“Abbiamo fatto diversi soccorsi, codici gialli e codici rossi. Di quelli che abbiamo soccorso, 2 pazienti sono stati trovati positivi al coronavirus. L’ospedale è zona di guerra: pazienti intubati, ammassati ovunque, l’esercito che fa avanti e indietro con i camion
“E difficilissimo lavorare, sia emotivamente che praticamente. La tuta che abbiamo addosso provoca un caldo asfissiante, respiriamo a fatica. La mascherina segna il volto, strappa la pelle, le lenti si appannano. Non hai sensibilità alle dita, indossiamo due, addirittura tre paia di guanti, a seconda della gravità del caso “.
Ogni ora di lavoro ne vale cinque. Ecco perché i sanitari lombardi hanno chiesto aiuto al resto d’Italia: stanno “scoppiando”. E i ragazzi della Misericordia sono lì per dare loro un giorno di respiro, inseriti nei turni del 118.
Non tutti lo sanno, ma l’emergenza costringe l’equipaggio a un lavoro supplementare: “Ogni viaggio, bisogna disinfettare tutto accuratamente. Le ambulanze restano ferme anche un’ora per sanificare l’ambiente”.
Per le chiamate si utilizza un tablet, dove arrivano le emergenze; lo schermo segnala il codice e l’indirizzo dell’intervento. E poi via…”
Il team della Misericordia opera su diversi ospedali. I turni finiscono anche a tarda sera. C’è poco tempo per riposare, poca voglia di sorridere. Si recuperano le energie, e ci si prepara per un altro giorno in trincea. A domani!
Il Faro on line terrà un “diario” delle giornate dei nostri ragazzi in prima linea contro il coronavirus. Seguiteci e seguiteli, perché potremo restituire loro un po’ di forza e di coraggio (che certo non gli mancano) nella difficile missione a cui sono chiamati.