Piercarlo Ricasoli: “Il kitesurf la passione della vita. Il coronavirus ? Rispettiamo le regole”
Racconta la sua carriera di sportivo il campione italiano di Anzio. E commenta il momento difficile che sta passando l’Italia. Lo sport aiuta a sopportare e a tornare in mare, una volta cessata la tempesta..
Anzio – E’ una passione dirompente quella di Piercarlo. Da quell’incontro, quel giorno lontano, avuto con un soffio di vento, tutto è cominciato. E il campione italiano di kitesurf ha capito che niente sarebbe stato più come prima.
Il colpo di fulmine con la disciplina. Da Anzio Ricasoli si racconta
Succede così quando il destino ti conquista e ti rapisce cuore e mente. Come fosse un colpo di fulmine tra due persone, in un posto misterioso dell’anima in cui solo il predestinato sa data e orario. Lui, manager e ingegnere. Ha mollato tutto e si è tuffato sullo snowboard del mare. Cieli limpidi, orizzonti senza fine e il colore blu dell’oceano. Quel senso di libertà vera che lo ha preso per mano e che lo ha tenuto stretto. Lo ha rapito. Dal 2001 è così, per l’atleta di Anzio. Un amore profondo quello che nutre per il kite. Barra da manovrare a mano e a cavallo del vento andare, facendosi spingere dell’aquilone, per perdersi in quell’emozione unica che una disciplina sportiva del genere sa trasmettere.
Atleta e istruttore. L’obiettivo è sempre quello di divulgare i valori del kite
Sta crescendo il kitesurf in Italia e anche nel mondo. Mondiali e competizioni internazionali. Mancano solo le Olimpiadi. C’è riuscito intanto il surf a farsi incoronare sport olimpico. Il kitesurf attende e intanto ammira il fratello quasi gemello esibirsi sotto la bandiera a Cinque Cerchi. E Ricasoli lo fa crescere quell’amore per il kite, anche come istruttore. La sua PK Piercarlo Ricasoli Kitesurfing School è frequentata da numerosi allievi che vogliono provare le sue stesse emozioni. D’altronde la location del mare non può che attrarre. Diversi gli stage organizzati. In Italia e all’Estero. L’ultimo svoltosi in Marocco, ha aggiunto un’altra gemma al lavoro frutto di una passione innata.
Il vento va assecondato. La natura esige rispetto..
Ma quel vento lì che permette di assaporare successi sportivi ed emozioni indelebili va governato oppure va assecondato ? E’ questa l’eterna domanda che tutti si pongono, in uno specchio sportivo che parla pure della vita quotidiana. Piercarlo risponde: “La natura in generale non si governa – dichiara l’ingegnere kitesurfer di Anzio – si conosce, si ama e si asseconda. Giochiamo con le forze della natura, come il vento”. E il creato va rispettato, accarezzato. L’ambiente marino soprattutto, piegato dall’inquinamento e dalla presenza ossessionata della plastica, va curato. Lo dice Ricasoli. Nella sua intervista a Il Faro on line, a poche settimane dalla premiazione, dei Campionati Italiani di Ostia, celebrata al Coni, l’oro nazionale si racconta.
De Carolis lo prende per mano e fa scoprire a Piercarlo la bellezza del kitesurf
Il kitesurf è nato nel 1999 e nel 2001, dopo aver provato il surf stesso, Piercarlo ha cambiato disciplina, scegliendo di sentire il vento in totale adrenalina, scivolando sulle onde del mare e sentendosi il sole sulla pelle. E’ stato il suo maestro Giampaolo De Carolis ad insegnare lentamente tecniche e bellezza della disciplina. Lo descrive questo momento importante della vita Piercarlo nella sua intervista. E fa bene praticare il kitesurf, come dona benessere psicofisico, tutto lo sport. Abbassa stress e protegge dai pensieri negativi.
Emergenza Coronavirus: rispettare le regole e donare sangue a chi ha necessità
In questo delicato momento storico per il mondo intero, il kitesurf può portare alcuni insegnamenti. Ricasoli in gara sceglie di farsi guidare dal vento, esprimendo il suo stile migliore e vincendo lì, dove il vento stesso gli dice che può essere il migliore. Come nella vita. Cosa fare allora in questi giorni complicati, a causa dell’emergenzasanitaria del coronavirus ? “Serve coraggio, umiltà e pazienza – dichiara il campione italiano 2019 – e mare e vento sono metafore e maestre perfette. A volte aspetti il vento per giorni. Poi arriva”. E quando giunge senza farsi annunciare, soffia proprio dove si ha probabilmente più bisogno. La soluzione al problema coronavirus è attesa da tutti e il kite insegna ad attendere quel momento giusto, in cui il creato lancerà quella folata di vento, che spazzerà tutto via e rinnoverà. Ma intanto là dietro in gara, bisogna avere tanto coraggio e una pazienza di granito. E aspettare, stringendo tra le dita questo prezioso bottino di valori. In mezzo alla tempesta si può fare molto poco. O nulla. Bisogna allora restare sulla spiaggia fermi, attendendo tempi migliori per tornare in mare. Prova la vita, come fa lo sport e come fa il kitesurf, là in mezzo alle onde. E ce ne sono di alte in questi giorni difficili. Il modello Cina doveva essere subito seguito secondo il campione di kite. Ma adesso la cosa fondamentale è seguirele regole che il Governo indica, per il bene di tutti. E proprio per quel bene a cui lui tiene, Piercarlo offre una parte di sé. E’ donatore di sangue da tanti anni. Una esperienza personale lo ha portato a scegliere questa folata di vento della vita: “Si può donare la vita a qualcun altro – sottolinea – trovo questa cosa meravigliosa. E se si potesse donerei tutti i giorni”. Il Covid – 19 ha azzerato tutte le riserve di sangue utili per trasfusioni e interventi delicati. Non è il solo sportivo che si è reso disponibile a compiere questo umano gesto. Anche Daniele De Rossi lo ha fatto. E Piercarlo si è recato al Policlinico Gemelli, l’Ospedale che lo ha visto nascere nel 1975. Un dono suo personale ad una struttura chi gli ha regalato la vita.
E la vita continua a soffiare sul kite, al di là del buio di questi giorni. C’è sempre un sole che brilla oltre la coltre spessa di nubi e c’è sempre una stella pronta a consolare, se il cuore dell’uomo soffre. Vite che si devono proteggere e che devono farsi testimonianza.
Sette medaglie in bacheca e un titolo italiano. Ha collaborato con la Gazzetta dello Sport e la Fiat è stata suo sponsor
Dalla luce sentita dentro a quell’incontro con il vento e il con il kitesurf Ricasoli ha collezionato una bella collezione di medaglie. Sette in totale. Partecipando a competizioni nazionali e alla Coppa del Mondo. In ambito nazionale ha vinto 4 bronzi, un argento e due ori. Il primo lo ha messo al collo nel 2002. Al Campionato Regionale del Lazio FKI è salito sul primo gradino. E ancora ad Ostia, alcuni anni dopo ha replicato il successo ma in ambito italiano. Primo allora ai Campionati Assoluti (leggi qui).
E la premiazione avuta al Coni, insieme ai rappresentanti della Federazione Italiana Vela e ai vertici del Comitato Olimpico Italiano, è stata memorabile. Proprio tutta quella vita lì davanti ai suoi occhi è passata. Emozioni, onde. Manovre del vento e picchi di entusiasmo, ogni volta che si esce in mare e si assapora la forza del vento stesso. Ha raccontato il kitesurf Piercarlo e ha avuto molte aziende che lo hanno seguito. Ha scritto per La Gazzetta dello Sport e per Panorama, come anche lo ha fatto per Kiteboard Italia e Maxim. A dare fiducia al suo talento sportivo sono state tra le altre, anche la Fiat (in cui è stato membro ufficiale del Fiat Freestyle Team) e Budweiser. E un fotografo giornalista del circuito lo ha seguito alle Mauritius. E’ stato direttamente Mauro Parmesani di Traveller ad immortalare le sue acrobazie in mare.
E cosa accadrà quando si tornerà in mare a cavallo del vento? Ricasoli anticipa..
Non vede l’ora di tornarci Piercarlo. Sarà un momento speciale quello, dopo la tempesta passata. Perché il mare è sempre più bello dopo una burrasca. Esprime colori nuovi. Come la vita: “Un rinnovato entusiasmo per la vita, per tutti gli sport – dice Ricasoli – in particolare per quelli all’aria aperta come il kitesurf, capace come poche altre attività di restituirci la libertà e i rapporti umani che ora ci mancano”. Ma c’è un tempo per andare e un tempo per aspettare. E ora, come lui stesso dice bisogna rispettare le regole. Restiamo a casa.
Caro Piercarlo, il kitesurf è la tua passione. Puoi raccontare come hai iniziato e che cosa ti ha attratto da questa disciplina ?
“Si il kitesurf è la mia grande passione. Ho iniziato con il windsurf a 18 anni e il vento mi ha subito illuminato il cuore. Quella sensazione di scivolare sul mare spinto da questa affascinante forza invisibile è stata irresistibile. Dopo 6 anni, il windsurf mi ha fatto conoscere il mio maestro di kite, Giampaolo De Carolis. Era aprile 2000, e il kitesurf era ancora per pochi pionieri, ma lui si offrì di insegnarmi. E ad agosto 2000 assaporai per la prima volta la magia di far volare il kite, e la cosa che mi ha attratto fin dall’inizio, è la possibilità di saltare in alto, anche senza onde, cosa invece necessaria con il windsurf. L’adrenalina pura e la libertà che ho provato fin dalle prime lezioni mi fecero vedere le enormi potenzialità di divertimento del kite”.
Qual è la cosa più bella che ogni volta vivi, quando esci in mare e la pratichi ?
“Ce ne sono talmente tante che è difficile dirne solo una. La prima cosa bella è che entro in mare vivendo sempre l’entusiasmo della prima volta, come in una storia d’amore vivere ogni volta l’emozione del primo bacio. E poi la grande libertà, l’impareggiabile sensazione di armonia con la natura, e infine l’incredibile sensazione di svuotare la testa da tutti i pensieri quotidiani, scaricando lo stress e ricaricando corpo e mente”.
Puoi spiegare tecnicamente cosa avviene ? Devi manovrare il kite e tenere il giusto assetto..
“Si certo, in generale il kitesurf si fa scivolando (planando) con una tavola sulla superficie del mare trainato da un aquilone (in inglese kite). Per praticarlo bisogna conoscere tecnicamente il kite, la tavola e i movimenti corretti da fare con il corpo. In pratica devi manovrare il kite tramite una barra, collegata al kite con 4 o 5 cavi, che ti permette di gestire la direzione dell’ala e di dosarne la potenza. Come avere volante e acceleratore di un mezzo a motore. Assumendo e mantenendo la giusta postura, il tuo corpo trasferisce la spinta del kite alla tavola e ti fa correre sul mare”.
Il mare, il sole e le onde. L’elemento importante del kitesurf però è il vento. Si deve governare oppure assecondare ? E tu come fai ?
“Su questo tema ho un’opinione piuttosto radicale: la natura in generale non si governa. Si conosce, si ama e si asseconda. Giochiamo con le forze della natura, come il vento, esplorando le varie possibilità di viverle: le discipline del kitesurf e le manovre che facciamo in mare ne sono un esempio. Ma alla base ci deve essere sempre un profondo rispetto per la natura. E per se stessi. Conoscendo le proprie capacità, allenandosi per migliorarle e capendo fino a che punto ci si può spingere”.
..Un po’ come la vita. Come si fa ad affrontare la tempesta della quotidianità, soprattutto adesso ?
“Si, un po’ come la vita. Serve coraggio, umiltà e pazienza. E mare e vento sono metafore e maestre perfette in questo momento. A volte aspetti il vento per giorni. Poi arriva. Ma ci sono condizioni in cui puoi andare in mare e altre in cui non puoi andare perché vanno oltre le tue possibilità e capacità. La tempesta appunto, come in questo periodo, e si vince facendo un passo indietro rispetto alle nostre abitudini, cambiando il proprio punto di vista e scegliendo di fare ciò che serve”.
E’ un momento difficile. L’emergenza coronavirus ha condizionato la vita di tutti. Come stai trascorrendo le tue giornate ? Cosa pensi di questo problema ?
“Si il coronavirus ha condizionato la vita di tutti, ponendo tanti limiti a quel che facevamo prima. Per questo nelle mie giornate ho deciso di dare valore e curare ciò che invece è consentito fare a casa: fare esercizio fisico, imparare nuove cose e riprendere tutto ciò che ho tralasciato nei mesi precedenti. Inoltre per tenerci occupati corpo e mente, alimentando la nostra passione, sto preparando per tutti i kiter, e non solo, dei video tutorial con esercizi che ognuno può fare a casa utilizzando la propria attrezzatura. Per tornare in mare più forti di prima”.
Cosa pensi di questo problema?
“Per rispondere mi rimetto un attimo il cappello del manager dell’industria che sono stato per oltre 10 anni. Quando si ha la responsabilità di molti, in caso di emergenza bisogna prendere decisioni ponderate ma rapide. Credo che per gestire questo problema siano state prese decisioni ponderate e corrette ma con velocità di reazione troppo bassa. E credo che non sia il caso di prendersela con la mancanza di consapevolezza di alcune persone. Quello è un fenomeno sociale naturale, sempre avvenuto, e chi ha la responsabilità della collettività deve saperlo anticipare e gestire. Avremmo dovuto prendere esempio immediatamente dalla Cina. Comunque sia ora quel che va fatto è seguire fedelmente le regole che ci sono state comunicate”.
Prendi forza dal tuo essere atleta ? Ti ha dato lo sport gli elementi fondamentali per affrontare queste giornate complicate ?
“Sicuramente lo sport forgia il corpo ma anche la mente, dando forza e spingendo continuamente a sviluppare nuove risorse a cui attingere: coraggio, tenacia, autocontrollo e pazienza, diventano elementi fondamentali in queste giornate impegnative”.
Tu sei donatore di sangue. Puoi spiegare perché ? Alcuni giorni fa ti sei recato al Policlinico Gemelli. Puoi descrivere la tua esperienza ?
“Si sono donatore perché ho scoperto tempo fa, per necessità di una persona vicina a me, che donando una piccola parte di sé, in pochi minuti, si può donare la vita a qualcun altro. Trovo questa cosa meravigliosa. E se si potesse donerei tutti i giorni. Ma qualche giorno fa al Gemelli, ospedale dove sono nato, non è stata una donazione come le altre. L’emergenza covid-19 ha azzerato tutte le riserve di sangue e negli ospedali non si possono fare neanche interventi per chi attende un trapianto o l’operazione di un tumore. Scioccante. Quindi ora più che mai donare serve a liberare l’Italia e il mondo da questo nemico invisibile, dando un aiuto concreto anche ai tutto il personale sanitario che lotta ogni giorno in prima linea”.
Da atleta, cosa ti senti di dire alle persone in questo momento difficile ?
“Da atleta dico a tutti di seguire le regole stabilite e di non farsi sopraffare dalla paura. Ma di reagire pensando che oltre a stare a casa ci sono cose concrete da poter fare per risolvere il problema, come donare sangue o donare un contributo economico, anche piccolo, anche se il periodo non è dei migliori per nessuno. E anche una semplice chiamata fatta ad una persona cara è importante, perché può darle un po’ di calore umano e buonumore, perché anche di questo c’è bisogno ora”.
Hai vinto il titolo italiano assoluto a Ostia. Puoi raccontare come è andata la gara?
“La gara non è stata una delle migliori della stagione, ma alle spalle avevo due solidi risultati, due podi che mi hanno permesso di restare in testa alla classifica. Le gare non sono mai facili, ci sono tante variabili, ma quest’anno ho messo a fuoco chiaramente che oltre alla performance singola è fondamentale la costanza, in termini sia di risultati che di allenamenti”.
Sei stato premiato al Coni. Puoi descrivere le tue sensazioni?
“Al Coni mi è passata davanti la mia carriera nel kitesurf. Questo titolo italiano fino ad ora è il miglior risultato della mia vita, e dentro ci sono tutti gli allenamenti fatti in mare, tutte le ore a casa a studiare la tecnica, tutti i viaggi, le persone con cui faccio kite e tutti coloro che mi supportano. Quindi è stato come uno spettacolo pirotecnico”.
Qual è stata la tua emozione più bella vissuta nello sport?
“In realtà la provo ogni giorno, pensando che dopo 20 anni sono fortunato a godermi le splendide emozioni del mare, del vento e delle onde”.
Sei anche insegnante di kitesurf. Che cosa vuoi trasmettere ai tuoi allievi e cosa vuoi che loro imparino ?
“Si sono istruttore di kitesurf e ho la mia scuola PK Piercarlo Ricasoli Kite School ad Anzio. Ai miei allievi, e in generale a chi fa kite, voglio trasmettere la passione per questo sport, il messaggio che qualunque siano le apparenze è uno sport accessibile, che dà tanto al fisico, alla mente e fa conoscere persone e posti meravigliosi. Per iniziare come per perfezionare la tecnica è fondamentale rivolgersi ad una buona scuola con istruttori esperti e qualificati. Per la propria sicurezza prima di tutto, e poi per evitare sia tempi di apprendimento lunghi, errori di impostazione difficili da togliere e avere la garanzia di raggiungere gli obiettivi desiderati”.
..Tornare in mare e alla normalità, è un appuntamento solo rimandato. Come vivi l’attesa ? Cosa immagini al tuo ritorno ?
“Prima o poi torneremo a fare kitesurf, questa è una certezza. Vivo l’attesa mettendo a punto tutte le attività pratiche oggetto dei miei corsi, ideando nuovi progetti e anche pensando a qualcosa di fruibile ora, per tutti i kiter, come i video tutorial con gli esercizi da fare a casa utilizzando l’attrezzatura da kitesurf, per prepararsi a tornare in acqua allenati e migliorati. Al ritorno immagino un rinnovato entusiasmo per la vita, per tutti gli sport, in particolare per quelli all’aria aperta come il kitesurf, capace come poche altre attività di restituirci la libertà e i rapporti umani che ora ci mancano”.
Piercarlo Ricasoli : Kiter da agosto 2000 – Istruttore Kitesurf CONI FIV c/o PK Piercarlo Ricasoli Kitesurfing School
ESPERIENZE AGONISTICHE
- dal 2001 al 2006: Partecipazione a tutte le gare del Campionato Italiano
Kitesurf FKI (Federazione Kitesurf Italiana);
- 2005 partecipazione alle tappe di Coppa del mondo di kitesurf PKRA
Sardinia – Italy e KPWT Como Lake – Italy
- dal 2018 partecipazione al Campionato Italiano Kitesurf CKI (Classe CONI-FIV)
PALMARES (MIGLIORI RISULTATI)
- Campione Italiano Assoluto Kitesurf CKI 2019
- 2° Assoluto Campionato Italiano Kitesurf CKI 2019, tappa di Porto Cesareo
- 3° Assoluto Campionato Italiano Kitesurf CKI 2019, tappa di Marsala
- 3° Budweiser WaveMaster Invitational 2005;
- 3° Assoluto Campionato Italiano Kitesurf FKI 2004;
- 3° Best Trick KIC Ostia 2004;
- 1° Campionato Regionale del Lazio FKI 2002, Ostia (prima gara regionale di kitesurf della storia del kite in Italia)
ARTICOLI E/O COLLABORAZIONI GIORNALISTICHE
La Gazzetta dello sport; Panorama; Traveller; GQ; Maxim; Leggo; Dove; Topolino;
Kite Magazine Stance; Snowboarder; Kiteboard Italia; Made 4 Sport; Girlfriend
COLLABORAZIONI TELEVISIVE
SKY Sport; Sailing Channel; ALL MUSIC; King TV (La9)
ESPERIENZA GIURIA
- Campionato Italiano Kitesurf freestyle FKI 2009;
- Wave contest Capo del Capo 2010;
- membro commissione Ufficiali di gara e formatori giudici kite CONI-FISN 2010
SPONSORS
- dal 2004 al 2018 North Kiteboarding;
- dal 2005 ION;
- dal 2004 al 2007 DaKine;
- dal 2004 al 2006 Ezekiel
- dal 2005 al 2006 FIAT (membro ufficiale del Fiat Freestyle Team);
- dal 2005 al 2006 Budweiser
- dal 2019 Duotone Kiteboardin
(Il Faro on line)(foto@PiercarloRicasoli)