Coronavirus, la Misericordia in Lombardia: “Il Covid uccide anche in maniera indiretta’”
Il diario del viaggio di Massimiliano, Matteo e Paolo, della Misericordia di Fiumicino, nel cuore della zona rossa.
Milano – “Oggi siamo distrutti nell’anima, devastati. Facciamo fatica a parlare. Siamo intervenuti su un arresto cardiocircolatorio di un bambino. Il tempo in questi casi è sempre troppo poco. Vorresti fare prima, vorresti fare di più… Ti senti impotente, pensi che se ci mettevi quel minuto in meno forse lo salvavi… Ma non puoi, più di tanto non puoi”.
Terzo giorno nell’inferno della zona rossa per i ragazzi della Misericordia di Fiumicino, andati su al nord proprio per entrare nel tema del 118 regionale e dare respiro a medici e infermieri che da giorni facevano turni continui.
Un arresto cardiocircolatorio potrebbe essere “notizia di routine”, seppur drammatica sotto il profilo umano, sopratutto se la vittima è un bambino. Ma non è una notizia normale. Questo maledetto coronavirus uccide anche in maniera indiretta, o comunque crea problemi, ritarda, mette i bastoni tra le ruote.
In ogni intervento si parte senza certezza che non sia Covid, soprattutto in queste zone. E dunque si perdono minuti preziosi per la vestizione, anche solo preventiva. “I minuti si perdono, è inevitabile. I parenti urlano e piangono e tu rimani fuori a controllare che i vestiti consegnati per la tua sicurezza siano a posto, che il protocollo sia seguito.D’altronde sappiamo che un operatore sanitario su due si ammala di Covid-19, non possiamo neanche rischiare, perché la statistica è spietata”.
Poche parole, le ultime della giornata. Anzi no, perché se Matteo e Paolo hanno terminato per oggi, Massimiliano farà il turno di notte. Sempre in prima linea, in trincea. Con il cuore gonfio.
Il Faro on line tiene un “diario” delle giornate dei nostri ragazzi in prima linea contro il coronavirus. Seguiteci e seguiteli, perché potremo restituire loro un po’ di forza e di coraggio (che certo non gli mancano) nella difficile missione a cui sono chiamati.