Covid 19, la Misericordia in Lombardia: “Il pianto di un’anziana: ‘Ho paura’”
Il diario del viaggio di Massimiliano, Matteo, Paolo e Manuel della Misericordia di Fiumicino, nel cuore della zona rossa.
Milano – Lo sguardo spaesato di un 19enne, le lacrime di un’anziana. Sono le due immagini della giornata appena trascorsa dai ragazzi della Misericordia di Fiumicino in prima linea in Lombardia contro il covid-19. “Il ragazzo era spaventato e incredulo – raccontano – , un po’ come noi dobbiamo dire. Così giovane, eppure anche lui positivo e malato. La nonnina piangeva, ci sussurrava ‘Ho paura’, e noi eravamo impossibilitati anche ad abbracciarla”.
E’ stata una giornata impegnativa (per la verità nottata prima, e pomeriggio poi, per coprire i turni di un’emergenza che non sembra avere fine). “Non ci siamo fermati un attimo. Stanotte 3 codici rossi, un giallo, e un decesso di una donna in una clinica. Qui le cliniche ormai sono solo con pazienti covid. Non c’è posto per altro…”
Nel pomeriggio, invece, altri 6 interventi, tutti per il coronavirus. E quelle morti che straziano il cuore: “Non ci si può avvicinare al feretro. Allontanarsi equivale a doverlo ghettizzare, una sensazione bruttissima. Sono persone, che poco prima erano vive, con cui c’era un rapporto. Poi d’improvviso, si spegne la luce e non è più possibile interagire. Per i parenti è una situazione surreale; ma anche per noi non è affatto facile.
Che nel cuore della zona rossa ci sia più morte e sofferenza che altro è comprensibile, eppure i nostri ragazzi riescono a ritagliarsi qualche sorriso: “Ci sono momenti di svago, con i compagni di viaggio, con le squadre di soccorso. Ci trattano tutti benissimo e i cittadini ci acclamano quando passiamo. Ci chiamano eroi, applaudono… E’ il miglior corroborante che potremmo avere per andare avanti. Lottiamo come soldati della sanità, e la nostra missione è portare assistenza a tutti. Non possiamo farci fermare né dalla paura né dalle emozioni, che pure proviamo. Andiamo avanti!”
Il Faro on line tiene un “diario” delle giornate dei nostri ragazzi in prima linea contro il coronavirus. Seguiteci e seguiteli, perché potremo restituire loro un po’ di forza e di coraggio (che certo non gli mancano) nella difficile missione a cui sono chiamati.