Stangata del Tar sul X Municipio: condannato per scarsa trasparenza
Condannato il X Municipio per aver rifiutato di esibire dati all’accesso civico di “Roma Sceglie Roma”. E così, si scopre che…
Roma – Con sentenza del 5 marzo il Tar del Lazio ha condannato alle spese legali e di giudizio rispetto alla denuncia presentata dal movimento civico “Roma Sceglie Roma” e dell’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà (Ficiesse) per il rifiuto dell’amministrazione di esibire relativi alla dislocazione del personale nei diversi uffici. Così si scopre che ben 54 dipendenti sono al servizio degli organi istituzionali, 5 si occupano del sito istituzionale e 25 sono gli addetti di portineria.
E’ quanto rendono noto il movimento civico “Roma sceglie Roma” e l’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà (Ficiesse) che attraverso gli avvocati Giuseppe Fortuna e Umberto Coronas hanno presentato un esposto al Tar del Lazio “a seguito del diniego del Municipio di Ostia di fornire i dati numerici sulle unità di personale impiegate in ciascuna singola unità organizzativa interna richiesti con accesso civico generalizzato del 22 luglio 2019”.
Il 5 marzo scorso la sentenza del Tar del Lazio Sezione Seconda (Francesco Riccio, Presidente; Filippo Maria Tropiano, Primo Referendario; Eleonora Monica, Primo Referendario, Estensore). A renderlo noto è Raimondo Grassi, presidente del movimento civico Roma Sceglie Roma. «Il Municipio di Ostia era stato l’unico dei quindici Municipi della Capitale a non fornire i dati richiesti nell’ambito del ‘Progetto Etpl Italia trasparente’, attraverso il quale ‘Roma Sceglie Roma’ sta elaborando un nuovo modello di governance del Campidoglio basato su una gestione competente ed efficiente delle risorse a disposizione per abbattere le lungaggini burocratiche. Il Comune di Roma, nel costituirsi in giudizio, si è infine risolto a depositare i dati, facendo così cessare la materia del contendere ma rimanendo condannato, in applicazione del criterio della soccombenza virtuale, al pagamento delle spese di giudizio in favore dei ricorrenti». Le spese legali sono di 1000,00 euro più vanno aggiunte quelle di giudizio.
«L’intento del nostro progetto – spiega il presidente Raimondo Grassi – è quello di costruire un nuovo modello di governance del Campidoglio che consenta un utilizzo intelligente di modelli di efficienza, che purtroppo oggi non sono garantiti in maniera uniforme nei servizi al cittadino offerti in tutto il territorio, per diminuire drasticamente tempi e procedure autorizzative. Il muro di gomma che abbiamo trovato in Campidoglio la dice lunga sulla tanto decantata trasparenza ma soprattutto conferma la totale assenza di sistemi di monitoraggio e valutazione delle risorse a disposizione. Tutto ció dimostra per l’ennesima volta che questa città ha bisogno di un nuovo modello di governance che punti sulla totale efficienza, trasparenza e semplificazione del sistema. Roma Sceglie Roma, grazie anche al contributo prezioso di Ficiesse, sta elaborando questo progetto di valorizzazione dei dipendenti comunali che devono essere messi in condizioni migliori di lavoro per poter offrire ai cittadini servizi rapidi e certi».
I DATI SULL’ORGANICO
Nel leggere i dati forniti dal X Municipio riguardo alla dislocazione del personale, così, si scopre che degli 868 dipendenti in servizio, ben 54 sono di supporto agli organi istituzionali (quindi del presidente e degli assessori inclusi anche innovazione tecnologica, sito istituzionale, smart city, comunicazione e messi), altri 4 sono per l’ufficio del Consiglio municipale, ulteriori 5 per innovazione tecnologica, sito istituzionale, redazione pagine web locali (ma non erano inclusi tra gli organi istituzionali?). Ben 25 sono gli addetti alla portineria e 10 sono gli impiegati dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Valutati questi numeri, insomma, la trasparenza in X Municipio non sarebbe questione di carenza di personale.