Tra il sogno di un’adozione e il Coronavirus: la storia di una coppia del sud pontino per tornare dall’Ungheria
La coppia era partita a febbraio per adottare due bambini ungheresi. Il loro rientro è stato un’odissea fortunatamente a lieto fine. Ora sono tutti e 4 in quarantena.
Gaeta – Passare mesi a immaginarsi come una famiglia e poi dover disfare le proprie valigie perché viaggiare è impossibile, anche se il motivo è quello di un’adozione, è quello di andare a prendere un figlio, che forse ancora non si conosce, ma che si ama già.
Perché il Coronavirus ha di fatto reso difficili anche le adozioni internazionali. Ma, nonostante la crisi drammatica che sta colpendo il mondo intero e sotto tutti gli aspetti, ogni tanto arriva una bella notizia. Infatti, “Ernesto”, lo sportello per le adozioni internazioni del Comune di Gaeta, racconta la storia di una coppia del sud pontino che ha finalmente potuto coronare il sogno dell’adozione.
La storia
Il tutto inizia la scorsa primavera, quando due coniugi quarantenni si sono rivolti all’Ente Ernesto per intraprendere la procedura dell’adozione internazionale in Ungheria. L’atteso e inaspettato arriva poco prima di Natale. Subito si organizza e a febbraio si parte e si incontrano i bambini (di tre e quattro anni)… Poi il Coronavirus e la lunga permanenza in Ungheria, fino a qualche giorno fa, quando, seppur tra mille peripezie, la coppia riesce a rientrare in Italia.
Un viaggio di ritorno sospeso fino all’ultimo minuto, tra voli bloccati, posti di blocco ovunque e l’Italia divenuta tutta zona rossa. Un rientro sicuramente diverso dal solito: niente festa in famiglia, baci e abbracci da parte degli amici, nonni, zii, cugini, parenti e di quanti aspettavano con ansia e impazienza di poter accogliere i bambini all’arrivo. Niente strette di mano e regali per i piccoli e i loro genitori ma comunque tanta gioia, emozione e soddisfazione condivisa seppur a distanza.
“La famiglia – afferma Alessia Maria Di Biase, la responsabile della sede di Gaeta dello sportello per le adozioni –ha finalmente fatto rientro a casa dove resterà per tutto il periodo di quarantena. Sia i genitori che i bambini stanno bene e questa l’unica cosa che conta. A loro rivolgiamo i nostri migliori auguri di forza, coraggio e pazienza, affinché siano sempre all’altezza di svolgere al meglio il difficile mestiere di genitore. Ma, il nostro pensiero in questo momento va soprattutto alle famiglie in attesa, a loro e a tutte le altre coppie intenzionate ad intraprendere il viaggio dell’adozione internazionale.”
Un piccolo grande lieto fine, quindi, per i due bambini ungheresi che, fortunatamente, sono riusciti ad arrivare in Italia, anche in questo periodo delicatissimo e difficilissimo, dove molte famiglie stanno vedendo quello stesso sogno sfumare pian piano per via del Coronavirus e delle complicazioni che questo comporta. Al momento, infatti, sono circa cinquanta le famiglie italiane partite per incontrare il loro bambino e bloccate all’estero da settimane e che ora si sta cercando di far tornare a casa.
(Il Faro on line)