Via Crucis del Venerdì Santo 2020 con Papa Francesco, ecco le meditazioni

7 aprile 2020 | 00:31
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Via Crucis del Venerdì Santo 2020 con Papa Francesco, ecco le meditazioni

I testi delle meditazioni realizzate dai detenuti del carcere “Due Palazzi” di Padova che saranno letti nella sera del Venerdì Santo

VII stazione
Gesù cade per la seconda volta

Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte (Lc 23,34).

Quando passavo davanti a un carcere, mi voltavo dall’altra parte: “Tanto io non finirò mai là dentro”, dicevo tra me. Le volte che lo guardavo, respiravo malinconia e buio: mi sembrava di passare accanto a un cimitero di morti viventi. Un giorno, poi, sono finito io dietro le sbarre, assieme a mio fratello.

Come se non bastasse, ho condotto lì dentro anche mio padre e mia madre. Da paese straniero qual era, il carcere è diventato la nostra casa: in una cella stavamo noi uomini, in un’altra nostra madre. Li guardavo, provavo vergogna di me: non me la sento più di chiamarmi uomo. Stanno invecchiando in prigione per colpa mia.

Sono caduto a terra due volte. La prima quando il male mi ha affascinato e io ho ceduto: spacciare droga, ai miei occhi, valeva più del lavoro di mio padre che si spaccava la schiena dieci ore al giorno. La seconda è stata quando, dopo aver rovinato la famiglia, ho cominciato a chiedermi: “Chi sono io perché Cristo muoia per me?”.

Il grido di Gesù – «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» – lo leggo negli occhi di mia madre: si è accollata la vergogna di tutti gli uomini di casa per salvare la famiglia. E ha il volto di mio padre che, di nascosto, si disperava in cella. Solo oggi riesco ad ammetterlo: in quegli anni non sapevo quello che facevo. Adesso che lo so, con l’aiuto di Dio, sto cercando di ricostruire la mia vita.

Lo devo ai miei genitori: anni fa hanno messo all’asta le nostre cose più care perché non volevano che facessi vita di strada. Lo devo soprattutto a me: l’idea che il male continui a comandare la mia vita è insopportabile. È diventata questa la mia via crucis.

Signore Gesù, sei a terra un’altra volta: appesantito dal mio attaccamento al male, dalla mia paura di non riuscire a essere una persona migliore. Con fede ci rivolgiamo al Padre tuo e lo preghiamo per tutti coloro che non hanno ancora saputo sfuggire al potere di Satana, a tutto il fascino delle sue opere e alle sue mille forme di seduzione.

Preghiamo.
O Dio, che non ci lasci nelle tenebre e nell’ombra della morte, sostieni la nostra debolezza, liberaci dalle catene del male e proteggici con lo scudo della tua potenza, perché possiamo cantare in eterno la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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