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Assistenza ridotta al “G.B. Grassi”: William De Vecchis (Lega) sollecita la riapertura

15 aprile 2020 | 15:51
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Assistenza ridotta al “G.B. Grassi”: William De Vecchis (Lega) sollecita la riapertura

La trasformazione dell’ospedale “G.B. Grassi” in covid-19 spoke sta limitando i Lea. Il senatore De Vecchis sollecita il ministro della Salute a intervenire

Ostia – Con la trasformazione dell’ospedale “G.B. Grassi” in un covid-19 spoke collegato allo “Spallanzani” si sono ridotti quasi fino ad annullarsi le prestazioni che non siano strettamente collegati all’epidemia o alle urgenze. E, trattandosi di un presidio al servizio di un’area abitata da oltre 300mila persone, si comincia ad avvertire il forte disagio per questa limitazione.

A sostenerlo è il senatore della LegaWilliam De Vecchis che ha presentato sul tema un’interrogazione a risposta scritta diretta al ministro della Salute, Giovanni Speranza.

Nella nota, De Vecchis chiede un autorevole intervento affinchè, superata ormai la fase di picco, si rendano operativi tutti i percorsi assistenziali differenziati covid-19 e non covid-19 per evitare che nei pazienti, privati per un così lungo tempo di una risposta diagnostica e terapeutica, possano aggravarsi condizioni che potrebbero invece essere trattate favorevolmente. Va ricordato che l’avvio del covid-19 hospital è del 1° aprile (leggi qui), che la Asl Roma 3 dal 25 marzo ha limitato gli screening (leggi qui) oltre che dal 28 marzo ha chiuso gli ambufest e ambulatori pediatrici presso la Casa della Salute (leggi qui).

Ecco il testo dell’interrogazione:

La presenza di un ospedale rappresenta uno degli elementi qualificanti la natura di un territorio. Esso rappresenta una risposta forte e di riferimento alle esigenze primarie della popolazione come quelle della salute; rappresenta il riferimento obbligato in caso di patologie urgenti, il riferimento positivo in caso di patologie gravi, il riferimento naturale e logistico in caso di patologie diffuse, nonché il riferimento necessario in caso di patologie croniche;

il Presidio Ospedaliero Unico della ASL Roma 3, seppure in attesa della completa attuazione del nuovo Atto di Autonomia Aziendale, è sostanzialmente articolato in UOC Direzione Medica di Presidio e UOC Direzione Amministrativa di Presidio con Dipartimenti di Medicina, di Chirurgia, dei Servizi e di Emergenza e Accettazione;

nel corso dell’anno solare (l’ultimo completamente disponibile per analisi è il 2018) i dati relativi alla attività del Presidio Ospedaliero sono approssimati con discreta precisione in: 55.000 accessi in DEA, 10.000 pazienti ricoverati in regime ordinario, 2.000 pazienti ricoverati in regime di Day Hospital, 2600 interventi chirurgici in elezione, 800 interventi chirurgici in emergenza/urgenza, 3.000 prestazioni endoscopiche per i dipartimenti e per gli Screening Oncologici, 10.000 sedute di dialisi;

il Presidio Ospedaliero Unico serve la popolazione residente del X Municipio e del Comune di Fiumicino per una stima di circa 310.000 residenti;

alla luce ed in conseguenza alla attuale emergenza per la pandemia da Covid 19, sono state apportate, come richiesto dalle delibere regionali, alcune sostanziali modifiche alla organizzazione ed alla strutturazione logistica del Presidio Ospedaliero. Il Presidio è entrato a far parte della rete degli Ospedali Covid, fungendo da Spoke per l’Ospedale “L. Spallazani” per pazienti a media e bassa intensità assistenziale. In particolare sono state pesantemente modificate le dotazioni di spazi e personale delle UOC di Medicina Interna e Chirurgia per permettere il necessario approntamento di un reparto per malati covid e la conseguente rimodulazione dei percorsi intraospedalieri; tale rimodulazione, oltre a quelle attualmente previste per tutti gli Ospedali sede di Pronto Soccorso (Percorso Rosso Covid in DEA), ha determinato la sostanziale sospensione delle attività ordinarie elettive del Presidio, escluse quelle riguardanti la rete oncologica e la rete nefrologica;

la sospensione in oggetto, se logica ed attuabile in regime di necessità ed emergenza pandemica, determina per propria natura l’impossibilità all’accesso alle cure per una quota della popolazione che è affetta da patologie si non urgenti e non oncologiche, ma non di meno parzialmente invalidanti, notevolmente diffuse, in cui l’assenza di trattamento può comportare egualmente grave danno per la salute del paziente (evoluzione e complicanze);

si chiede di sapere:

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno rendere operativi tutti i percorsi differenziati Covid-Non Covid nel Presidio Ospedaliero Unico della ASL Roma 3, affinché tutti i pazienti possano accedere e ricevere secondo le proprie esigenze il trattamento diagnostico e terapeutico prescritto, in piena sicurezza e senza alcuna discriminazione;

se il Ministro in epigrafe non ritenga opportuno ripristinare il prima possibile i regolari percorsi diagnostici e terapeutici di tutta quella ampia parte della popolazione residente nel X Municipio e nel Comune di Fiumicino, che allo stato attuale si trova di fatto a non porte essere curata;

se il Ministro interpellato non ritenga necessario evitare che l’effetto temporale di incremento per le liste di attesa per prestazioni ordinarie (LEA) si prolunghi eccessivamente, determinando un inevitabile peggioramento di fatto della prognosi dei pazienti non Covid”.