Violenza domestica, durante il lockdown +74% di richieste di aiuto
Tante le domande ricevute da CitBot, il chatbot dei diritti civili: “Mio marito mi picchia, come trovo un centro antiviolenza?” “Sono in pericolo cosa posso fare?”
Secondo i dati diffusi nelle scorse ore da D.i.Re (la rete impegnata nel combattere la violenza sulle donne) sono 2.867 le donne rivolte ai centri antiviolenza del network durante il lockdown dal 2 marzo al 5 aprile 2020: 1224 in più (74,5 %), rispetto alla media mensile registrata con il rilevamento del 2018, negli oltre 80 centri sparsi per l’Italia. 806 di questi casi (il 28%) sono nuovi, alla prima richiesta di aiuto.
Un’emergenza nell’emergenza che colpisce una significativa parte della popolazione costretta a trascorrere in casa con il maltrattante il periodo di quarantena in corso.
Così l’Associazione Luca Coscioni, la realtà di riferimento nella tutela delle libertà e i diritti civili, ha deciso di scendere in campo al fianco di D.i.Re, creando CitBot, un sistema di intelligenza artificiale sviluppato da Revevol Italia (disponibile qui ) in grado di rispondere alle domande sul tema. E’ un servizio totalmente gratuito che fornisce informazioni in modo chiaro e preciso 24h su 24.
Mio marito mi picchia, cosa posso fare? Come chiedere aiuto? Cos’è lo stalking? Come trovo un centro antiviolenza? ‘Se sono in pericolo cosa posso fare?”, “Cos’è la violenza maschile sulle donne?”
Le domande ricevute da CitBot rivelano ansia, paura, preoccupazione, ma anche incertezza su informazioni pratiche, che in generale ruotano intorno alla disponibilità di servizi a seguito dei numerosi decreti dell’esecutivo.
CitBot è un progetto unico, è il chatbot delle libertà civili che risponde su un’ampia varietà di temi, come testamento biologico, interruzione volontaria di gravidanza, immigrazione, fecondazione assistita, cure palliative, accesso Corte Europea dei Diritti Umani, unioni civili, cannabis. Risposte basate sulle informazioni ufficiali (Ministero della Salute, Organizzazione Mondiale della Sanità, European Centre for Disease Prevention and Control, Ministero del Lavoro). Un sistema in evoluzione in grado di “imparare” a riconoscere le domande con sempre maggiore precisione a mano a mano che viene utilizzato.
Anche sul Covid-19, sono due i canali attivi. “Coronavirus”, per informazioni generali sul virus, sulle precauzioni da prendere, le misure di contenimento; “coronavirus stress” sulla gestione dello stress e della emotività legata alla paura e al panico che una emergenza come quella che stiamo vivendo può provocare.
(Il Faro online)