Spadafora: “Lo sport riaprirà solo in sicurezza. Attendiamo i protocolli”
Il Ministro Spadafora è intervenuto in Parlamento. Commissionati lavori per capire come e cosa riaprire
Roma – Attende risposte anche il ministro Spadafora. Lo ha detto questa mattina durante l’interrogazione del giorno alla Camera dei Deputati. Riaprire oppure no lo sport?
Non ha indicato soluzioni dirette, come il mondo sportivo probabilmente si aspettava, ma ha sottolineato come in costante contatto con gli organi sportivi, il Ministero stia attendendo i risultati di un lavoro commissionato alle federazioni, per capire come e cosa riaprire. Tutto ruota intorno ai protocolli sanitari che le organizzazioni italiane saranno in grado di delineare e porre in essere. Deve essere tutelata la salute dei cittadini prima di tutto e una volta discussi questi progetti con il comitato tecnico scientifico e la Protezione Civile, si potrà decidere se autorizzare le attività sportive il 4 maggio, come anticipato da Spadafora negli scorsi giorni (leggi qui). Ma solo gli allenamenti, in questo momento.
La riapertura sarà graduale. Lo indica con convinzione Spadafora ed è consapevole che lo sport deve essere riaperto per il suo valore economico e sociale.
Di seguito l’intervento integrale del Ministro dello Sport alla Camera
“Il Governo ha piena consapevolezza della drammaticità della situazione. E ce l’ha per un costante confronto che si è delineato sin dal primo giorno della crisi con gli organismi sportivi. Dal Coni, al Comitato Italiano Paralimpico, agli Enti di Promozione Sportiva e anche con le società dilettantistiche. Abbiamo aperto un canale privilegiato con lo sport di base. Soggetti che quotidianamente vivono la difficoltà di gestire centri e impianti sportivi. Lo abbiamo fatto per avere suggerimenti e notizie. Sappiamo che, nonostante al calcio vada attribuito il giusto valore di azienda di entrate economiche e flussi finanziari che produce, sappiamo che lo sport non è solo il calcio e che esso non è soltanto la Serie A. Consapevoli di questo, con il primo decreto approvato abbiamo pensato al mondo sportivo, che dopo questa emergenza andrà comunque riorganizzato per consentire maggiori tutele, che adesso non ha (per un cavillo giuridico e lavoristico i collaboratori sportivi non avrebbero potuto accedere al denaro concesso), abbiamo istituito un fondo ad hoc per consentire allora ai collaboratori sportivi di avere un bonus di 600 euro. Sono convinto che nel decreto che ci apprestiamo ad approvare in Consiglio dei Ministri, troveremo altre risorse per consentire che il bonus sia dato, non solo ai collaboratori che ne hanno fatto richiesta a marzo, ma che possa essere esteso a tutti, anche ad aprile. Ho inviato una lettera al Coni e al Cip, per chiedere che tutte le federazioni sportive possano applicare protocolli sanitari, per riaprire le attività in sicurezza. Questo fine settimana riceverò i risultati di questo lavoro. Ci consentiranno di valutare se il 4 maggio potremmo riaprire e cosa. Dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo riaprire lo sport. Non solo per il suo valore economico, ma anche per quello sociale. Lo dobbiamo fare nel rispetto assoluto della salute di tutti. Gradualmente potremo sicuramente riaprire per gli allenamenti. Per i campionati e l’attività motoria, tanto richiesta dai nostri cittadini, valuteremo con il comitato tecnico scientifico e la Protezione Civile. Consapevoli che questa ripartenza va spinta, ma tutelata, come stiamo facendo in queste settimane, per la salute dei cittadini italiani”.
(Il Faro on line)