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25 anni dalla morte di Andrea Fortunato, Vialli: “Sei il mio angelo. Mi manchi”

27 aprile 2020 | 14:10
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25 anni dalla morte di Andrea Fortunato, Vialli: “Sei il mio angelo. Mi manchi”

Lo scorso 25 aprile è stato l’anniversario della scomparsa del giocatore bianconero. L’ex capitano bianconero, suo grande amico, lo ricorda via video

Un discorso rotto dal pianto. Fu in questo modo che Gianluca Vialli intervenne all’omelia, durante i funerali di Andrea Fortunato. Alcuni giorni dopo la scomparsa dell’ex campione  della Juventus, il capitano di quella squadra, che poi vinse scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale, era in piedi di fronte a tutti e tratteneva le lacrime: “Speriamo che in paradiso ci siano delle squadre di calcio – disse al microfono sul leggìo del Duomo di Salerno, pienissimo di gente – così che tu possa essere felice e correre dietro a un pallone. Onore a te fratello Andrea Fortunato”. Era l’addio della Juventus al terzino sinistro più forte, dopo l’era di Antonio Cabrini. Era l’addio all’amico, prima di tutto, al compagno di squadra, che per un anno aveva combattuto con coraggio e con il sorriso contro la leucemia. Fu una polmonite a portarlo via, durante le fasi di cura, dopo il parziale trapianto del midollo osseo effettuato al Policlinico di Perugia.

Se ne è andato il 25 aprile del 1995. Una sera. Era la primavera italiana e Andrea dovette arrendersi alla malattia. Ma è sempre stato ricordato e onorato. Dai tifosi, dal calcio, da chi per lui ha realizzato iniziative. Come ha fatto la Fondazione Fioravante Polito di Salerno. Tra le altre iniziative, c’è una biblioteca di libri, di cimeli, di maglie e di trofei di calcio che porta il nome di Andrea. E anche una via, proprio denominata sulla strada della biblioteca. Quella targa è appesa con il nome di Fortunato inciso sopra (leggi qui).

Torna Vialli a parlare del suo amico a 25 anni dalla morte. Un anniversario importante. In un video diffuso sul sito ufficiale della Fondazione Polito, Gianluca, in ripresa dalla sua malattia, ricorda proprio Andrea: “Sei il mio angelo custode”. Facendo probabilmente intendere, che durante il duro percorso intrapreso dall’ex capitano della Juventus, il suo amico non lo ha mai lasciato. Dedicò Vialli lo scudetto della squadra bianconera ad Andrea, insieme a tutti i suoi compagni. Il numero 23, come gli anni di Andrea. Quel telo enorme lanciato al cielo in mezzo al campo del Delle Alpi, indicava il tricolore vinto, ma anche l’età di un ragazzo che sognava di tornare in campo: “Caro Andrea, sono già passati 25 anni – dice Vialli – spero che adesso sia in un posto bellissimo. Eri un ragazzo leale, intelligente, altruista, simpatico, coraggioso, per me eri molto di più che un collega, eri un amico. Adesso  sei il mio angelo custode e mi manchi tanto. Ciao Andrea”.

(Il Faro on line)