Ambulatorio di ostetricia a Terracina: è ancora scontro con la vicina Fondi
I consiglieri di maggioranza di Fondi: “Se l’ambulatorio è stato chiuso è perché l’emergenza acuta nella nostra città è stata superata. La sanità non è una questione di campanilismo.”
Fondi e Terracina – La fase 2 dell’emergenza Coronavirus, in provincia di Latina sembra aprirsi a suon di scontri sulla sanità. Dopo la lettera del sindaco di Formia, Paola Villa, in cui si invita la Asl a chiedere scusa al Dono Svizzero (che non viene neppure citato tra gli ospedali Covid) e a quanti lì vi lavorano per il madornale errore commesso (leggi qui), un nuovo scontro pare consumarsi tra Fondi e Terracina.
Al centro dello scontro, il futuro dell’ambulatorio di ostetricia a Terracina, attivato (solo sulla carta) e poi subito dimesso (leggi qui), costringendo (secondo la lettera inviata dal vicensindaco Tintari al presidente della Regione Zingaretti) le partorienti a recarsi nella vicina Fondi, dove da poco è stato tolto il provvedimento che la blindava per via dei numerosi casi di Coronavirus registrati in città.
Insomma, un futuro post-emergenza davvero teso. Dove, a dominare la scena politica, sarà chi riuscirà a garantire ai propri concittadini la massima sicurezza in tema di sanità. Una “guerra”, quindi, che nessuno è disposto a perdere, tanto meno a Fondi e Terracina, dove, se non ci fosse di mezzo la pandemia, a breve si andrebbe alle urne.
Per questo, i consiglieri della maggioranza fondana hanno deciso di scendere in campo e chiarire, una volta per tutte, la situazione. “Se la Asl aveva ritenuto opportuno l’apertura di un ambulatorio di ostetricia a Terracina per far fronte all’impossibilita per le partorienti di venire a Fondi per fare controlli propedeutici al parto nel periodo della cd zona rossa, avrà fatto evidentemente le sue valutazioni oggettive, le stesse che oggi, superata l’emergenza (almeno quella acuta della città), l’avranno portata alla decisione di chiudere tale ambulatorio. D’altronde lo “spostamento” era stato definito come momentaneo.
Consideriamo normale – sottolineano da Forza Italia, Io Si, Litorale e Sviluppo Fondano, Fondi Azzurra e Fondi Unita – che ogni amministratore auspichi una maggiore presenza di servizi anche sanitari nella propria città, ma come sanno oramai tutti, da tempo, la sanità laziale, e soprattutto quella pontina, nella sua programmazione aziendale, in ragione delle scarse risorse mediche, è orientata a garantire dei percorsi sanitari specifici. È chiaro che un ambulatorio di prossimità, di qualunque genere, può essere utile nelle attività di primo livello, ma è altrettanto vero che in un momento storico fatto di scarse risorse è più opportuno evitare la dispersione di operatori sanitari e tecnologie.
D’altronde, fu il concetto alla base del quale, qualche anno fa, venne disposta la chiusura del reparto di chirurgia, proprio dell’ospedale fondano, per concentrare il tutto al Fiorini di Terracina; come tra l’altro le stesse attività di emergenza sono previste anch’esse a Terracina in una logica di sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Nella programmazione aziendale, da tempo, la rete perinatale provinciale è articolata in tre ospedali (Latina, Fondi e Formia), dove ultimamente sono state anche investite ulteriori risorse economiche per il relativo potenziamento.”
I consiglieri di Fondi: “La sanità non è una questione di campanilismo”
Insomma, i consiglieri di Terracina, come tutta la maggioranza, secondo la vicina Fondi, dovrebbero abbassare i toni e fare lavoro di squadra, tant’è che sottolineano: “Non è una questione di campanilismo, perché abbiamo sempre sostenuto che la Regione debba investire molto di più negli ospedali sia di Fondi che di Terracina, perché questi vanno visti si nell’insieme ma come ospedali di riferimento di un territorio dell’area centro della Provincia la cui densità abitativa e la sua configurazione non può consentire di immaginare un’offerta sanitaria concentrata solo a nord e sud.
Infine, crediamo fermamente che le forze vadano unite per condividere le richieste di potenziamento di tutta la sanità provinciale, perché è sotto gli occhi di tutti che mentre si dibatte di un ambulatorio, negli ospedali di riferimento della provincia (Latina e Formia) c’è una carenza di organico e tecnologie che spesso ne riduce le potenzialità. Basti pensare – concludono da Fondi – alla limitazione del servizio di emodinamica di Formia, funzionante H/12, alla carenza dì anestesisti, ortopedici e pediatri che a volte rischia di compromettere la continuità delle prestazioni in questi ospedali.”
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