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Balenottera morta sulla spiaggia a Fregene

29 aprile 2020 | 23:30
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Balenottera morta sulla spiaggia a Fregene
Balenottera morta sulla spiaggia a Fregene
Balenottera morta sulla spiaggia a Fregene
Balenottera morta sulla spiaggia a Fregene

L’esemplare di balenottera ritrovato è di una specie rara, risultato della lunghezza di 240 cm e del peso di 250 kg circa.

Fiumicino – Una balenottera di oltre 2 metri di lunghezza è stata rinvenuta morta sulla spiaggia di Fregene, a pochi metri dalla sede dell’Ufficio Locale Marittimo. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, con l’ausilio della Capitaneria di Porto di Roma e della Polizia Locale di Fiumicino, si adopereranno per procedere al recupero del cetaceo, per eseguire la necroscopia, individuare le cause della morte e per le finalità scientifiche attinenti alle specie dei cetacei.

L’esemplare è risultato della lunghezza di 240 cm e del peso di 250 kg circa. Il cetaceo, rinvenuto in uno stato moderato di conservazione, risulta essere una Balaenoptera acutorostrata, una specie rara che popola le acque temperate degli oceani e che è possibile avvistare nel Mediterraneo prevalentemente nel Mar Ligure o nel basso Tirreno, così come confermato dal referente nella Regione Lazio del Centro Studi Cetacei e dall’Associazione “Accademia del Leviatano”.

Nei giorni scorsi, nel Porto di Anzio, è stato avvistato un esemplare della medesima specie (leggi qui) che nuotava nei pressi delle imbarcazioni. Difficile sia la stessa di Anzio: questa è tutta bianca, l’altra aveva il dorso scuro. Il mare poi è “di ponente”, quindi non potrebbe averla scaricata la corrente.

Il personale del Compartimento Marittimo di Roma, sotto il più ampio coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, opera costantemente a terra e in mare, sia per la sicurezza della navigazione che per la tutela dell’ambiente marino nell’Area marina di Tor Paterno, ed in particolare nella tutela delle specie protette, quali cetacei e tartarughe a rischio di estinzione, e rimane sempre in prima linea a fornire al dicastero dell’Ambiente, e agli enti di ricerca, le informazioni utili a comprendere le cause di tali eventi.
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