Emergenza Covid-19, l’Elemosiniere del Papa in aiuto dei trans a Torvaniaca
Il racconto di don Andrea: “La Chiesa non può lasciare solo nessuno, abbiamo il dovere di accogliere tutti”
Pomezia – Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha sempre detto di volere una Chiesa che sia “ospedale da campo”, aperta e accogliente verso tutti, senza giudicare. Parole seguite dai fatti. In sette anni sono stati tanti i gesti di vicinanza del Pontefice argentino verso i più bisognosi. L’ultimo ha come protagonisti un gruppo di transessuali di Torvaianica, sul litorale romano, che nei giorni scorsi, tramite il parroco, aveva chiesto aiuto proprio al Santo Padre. E la risposta non si è fatta attendere. Bergoglio ha mandato l’Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, che ha portato nella località balneare del litorale romano gli aiuti economici.
“Noi dobbiamo aiutare tutti”
La vicenda ha come sfondo la parrocchia Beata Vergine dell’Immacolata di Torvaianica, guidata da don Andrea Canocchia. Una comunità di oltre 10mila abitanti che dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus ha visto – e continua a vedere – ogni giorno molte persone bussare al cancello per chiedere un pacco di pasta o del cibo per poter sfamare i propri bambini.
“Ogni giorno – racconta don Andrea a ilfaroonline.it – almeno una decina di persone si mettono in fila, con la mascherina e mantenendo le distanze, per avere degli aiuti. Qualcuno chiede cibo, qualcun’altro qualcosa per gli affitti… Con i miei collaboratori facciamo quel che possiamo“.
“Da qualche settimana al cancello si sono avvicinati anche alcuni trans che con il lockdown non avevano più clienti e non sapevano come pagare l’affitto o comprare qualcosa da mangiare – prosegue don Andrea -. Inizialmente sono rimasto stupito ma non mi sono tirato indietro. E la voce si è subito sparsa. Si erano avvicinati in due e ora sono quasi una ventina. La maggior parte di loro vengono dall’America Latina, e vivono la fede qui in Italia come se fossero ancora in Argentina, Perù, Brasile. Spesso mi portano delle immagini o dell’acqua da benedire”.
“Grazie Papa Francesco!”
“Sono persone sole, che vivono lontano dalle loro famiglie. La Chiesa non può lasciarli soli, abbiamo il dovere di accogliere tutti. Specialmente adesso, come ci ha ricordato anche il Papa”. Già, il Papa, sudamericano come loro. L’idea di rivolgersi al Pontefice è arrivata proprio da don Andrea: “Ho detto loro di scrivere una lettera al Papa e lo hanno fatto disegnando anche dei cuoricini. Nel frattempo ho contattato mons. Krajewski che ha risposto subito e nel giro di pochi giorni è arrivato un contributo”.
E quando hanno ricevuto la busta la gioia era immensa, tanto che i trans hanno fatto arrivare al Papa, tramite il cardinale Krajewski, una nota vocale nel quale, in spagnolo, ognuno ringrazia il Pontefice a modo suo. “Molte grazie a Papa Francesco”, “Che Dio la benedica“, “Che la Vergine ti protegga”.
“Qui a Torvaianica la situazione è difficile per molti, e ogni giorno il cancello è aperto a tutti. Ce lo ha chiesto il Papa, ma ancor prima ce lo ha chiesto Gesù – sottolinea don Andrea -. E’ brutto vedere una Chiesa divisa sulla riapertura delle messe con il popolo. Ma se non concretizziamo quell’amore verso il nostro prossimo, con che coraggio possiamo tornare a messa? Alla fine delle nostra vita noi saremo giudicati sull’amore, su quanto abbiamo fatto per gli altri. Questo tempo è davvero prezioso, non sciupiamolo”.
(Il Faro online) – Foto © Vatican Media