Fase 2: sul litorale laziale riaprono le spiagge, ma non per tutti
Dal 4 maggio alcune spiagge del litorale saranno accessibili ma con diverse limitazioni.
Il lockdown volge al termine e in tutta Italia inizia la Fase 2. Una riapertura graduale, quella tracciata dal Governo Conte, che punta a far ripartire l’economia del Paese e la vita dei cittadini dopo due mesi di stop. Palazzo Chigi ha tracciato su alcuni temi però una linea sfumata, lasciando alle Regioni e ai Comuni la decisione circa le riaperture sulle aree verdi, i cimiteri e le spiagge.
Nel Lazio, dal 4 maggio, degli oltre 300 chilometri di spiagge, alcune quindi resteranno interdette, mentre altre saranno accessibili ma con diverse limitazioni. Alcune saranno aperte solo a chi pratica sport. Su altre, si potrà passeggiare, ma solo se forniti di mascherina e guanti.
Un litorale, insomma, a “corrente alternata” dove si fronteggiano due opposte tendenze, due modi diversi di approcciare la situazione attuale: da un lato chi privilegia la sicurezza e la prevenzione del contagio, dall’altro chi guarda al benessere complessivo della persona, alla possibilità di recuperare la propria vita e la necessaria socialità.
Una situazione borderline in cui i Comuni del litorale laziale hanno preso posizioni differenti, con le rispettive ordinanze per l’accesso alle spiagge, in attesa anche – è giusto ricordarlo – della riunione di lunedì 4 maggio in Regione Lazio dove i 24 sindaci del litorale avvieranno un confronto su come organizzare la stagione balneare (leggi qui).
In attesa di lunedì ecco la lista dei Comuni che – allo stato attuale – hanno deciso per l’apertura
Notizia in aggiornamento…
(Il Faro online)