Niente cinema drive-in a Roma: manca il regolamento comunale
L‘assenza dei regolamenti impedisce alla Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo di formulare il parere sui progetti di cinema drive-in a Roma
Roma – Addio sogni di drive-in per far sopravvivere il cinema all’epoca del coronavirus. I progetti elaborati da un paio di esercenti di sale cinematografiche, sono fermi al palo: la Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo non può esprimere un parere semplicemente perché manca un regolamento che regoli l’attività.
Nonostante l’impegno economico messo in campo da un paio di esercenti, tra i quali anche il patron di Cineland di Ostia, Giuseppe Ciotoli, e pure in presenza di un atto di disponibilità da parte dell’amministrazione pentastellata espresso dal capogruppo M5S del X Municipio, Antonino Di Giovanni (leggi qui), quello del ritorno del cinema drive-in come strumento per godere della visione di film in piena sicurezza, rischia di restare un sogno. O, quanto meno, cozza con la necessità di fare in fretta per approfittare della bella stagione.
Un paio di progetti di allestimento di cinema drive-in sono, infatti, arrivati alla valutazione della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e lì si sono fermati. La risposta che è stata data è che a Roma manca il regolamento che norma quel genere di ambienti. Non si sa quale debba essere la distanza tra un veicolo e l’altro, e quindi quale possa essere la concentrazione di auto su una data superficie. Oppure non è fissato, per esempio, se c’è un obbligo di presenza di estintori e in quale quantità. O anche quale rapporto tra personale di sicurezza e spettatori vada rispettato. A tutto questo, poi, si sommano le prescrizioni per gli esercenti legate alle norme di prevenzione sanitaria da covid-19 (sanificazione dei servizi igienici, commercio di bibite e pop corn ecc).
In realtà, l’unico possibile riferimento normativo potrebbe risalire all’attivazione del drive-in di Casal Palocco (leggi qui): era il lontano 1957 e, decisamente, da allora molte regole sono cambiate.
Rispetto alla necessità di colmare in tempi strettissimi questa lacuna si è attivato anche il presidente dell’Anec (Associazione nazionale esercenti cinematografici), Francesco Rutelli. L’ex sindaco di Roma ha chiesto interventi rapidi agli organi competenti, amministrazione capitolina compresa.