Ostia, chioschi ambulanti per lungomare e pineta ma la storica grattachecca deve restare chiusa
Non ci sbagliavamo un anno fa: il X Municipio apre ai chioschi ambulanti sul lungomare. Ma il punto ristoro esistente dal 1946 in piazza Scipione l’Africano non deve aprire
Ostia – Così per l’estate 2020 sul marciapiede del lungomare, davanti alle spiagge libere, ci saranno chioschi ambulanti a somministrare frutta, snack e bevande. Ma il chiosco che dal 1946 esiste in piazza Scipione l’Africano, regolare in tutto e obbligato alla chiusura dal 2018, non può aprire.
E’ stato lanciato dal X Municipio un avviso pubblico “per la concessione di occupazione del suolo pubblico a carattere stagionale per la vendita a taglio di cocomeri, frutta, grattachecca, bevande e snack preconfezionati”. I trabiccoli, alcuni motorizzati, altri semplici carrelli da traino, dalla dimensione ciascuno di massimo 15 metri quadrati, faranno servizio di somministrazione dal 29 giugno al 31 ottobre prossimi.
Sette i chioschi che verranno autorizzati. Questi i punti individuati per la collocazione delle strutture: 1) sul marciapiede lato mare del Lungomare Duca degli Abruzzi in corrispondenza dell’incrocio con Via delle Ancore 2) sul marciapiede lato mare del Lungomare Duca degli Abruzzi in corrispondenza dell’incrocio con Via F. Storelli 3) sul marciapiede lato mare del Lungomare Duca degli Abruzzi in corrispondenza dell’incrocio con Viale del Sommergibile 4) sul marciapiede lato mare del Lungomare Duca degli Abruzzi in corrispondenza dell’incrocio con Via dell’Idrovolante 5) in Via dell’Aquilone primo posteggio a sinistra venendo da Via Ugolino Vivaldi 6) all’interno dell’area parcheggio di Via Stefano Carbonelli dietro il distributore di benzina 7) Via del Lido di Castel Porziano, nella pineta di Castel Fusano, all’interno dell’area di sosta dopo Via Marebbe.
Per le prime quattro postazioni “si potranno utilizzare solo mezzi di rimorchio non motorizzati aventi forme a frutta come, limoni, arance, kiwi ecc. o piccole casette mobili”. Per gli altri tre anche mezzi motorizzati, i cosiddetti camion bar. E’ bene sottolineare che l’amministrazione consente di impiegare anche box che abbiano forme particolari da “street food”, anche se non è obbligatorio. Tutti i mezzi, in ogni caso, non potranno beneficiare di allaccio idrico o di scarico in fogna. Le domande vanno presentate entro il 25 maggio.
Tramontata l’ipotesi avviata con Algida, si realizzano le previsioni fatte da ilfaroonline.it (leggi qui) anche se si è scelto di passare a un piano più soft per attrezzare il lungomare di punti-ristoro.
Esulta il consigliere comunale Paolo Ferrara (M5S): “In un momento così difficile per tutti, creare dei posti di lavoro è molto importante specialmente se lo si fa offrendo un servizio ai cittadini”.
Dimentica, però, Ferrara, che la sua amministrazione è la stessa che da settembre 2018 impedisce al titolare del chiosco di piazza Scipione l’Africano di poter esercitare l’attività che svolge ininterrottamente dal 1946. Il X Municipio, infatti, non rinnova la concessione per l’occupazione di suolo pubblico adducendo ogni volta una scusa nuova. Ben due sedute di Commissione Trasparenza e Garanzia hanno messo in mora gli uffici amministrativi affinchè rilascino la concessione ma questo non è ancora avvenuto.
Curiosa anche l’affermazione della presidente Giuliana Di Pillo a proposito degli articoli che si potranno degustare in quei chioschi (leggi qui)l
Di fuoco la replica di Monica Picca, capogruppo della Lega in X Municipio. “Siamo all’assurdo – protesta – Piuttosto che preoccuparsi di trovare il modo per far riprendere le attività commerciali che dopo anni di attività sono arrivate alla disperazione a causa dell’emergenza Covid, l’amministrazione preferisce tirare fuori un bando pubblico per l’assegnazione di spazi destinati all’occupazione di suolo pubblico per la vendita e la somministrazione davanti alle spiagge. Il tutto dopo aver distrutto tutti i chioschi esistenti, a volte andando anche contro la legge. È buffo che il consigliere Ferrara la definisca creazione di nuovi posti di lavoro, quando la maggior parte dei punti assegnati dal bando è ricevuta in base agli anni di attività pregressa. Evidentemente il piano originale era questo, nessun lungomuro da abbattere, ma solo delle attività da chiudere per far posto ad altre attività. Il tutto mentre a Ostia muore il turismo, anno dopo anno, anche grazie alla loro incapacità. Come sempre, è già pronta una question time per chiedere conto dell’ennesima azione di maggioranza non condivisa. Vedremo che avranno da dirci”.