Roma, minacce ed estorsioni alla fermata del bus: arrestato 17enne

14 maggio 2020 | 12:25
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Roma, minacce ed estorsioni alla fermata del bus: arrestato 17enne

Dall’inizio dell’anno aveva preso di mira uno studente romano di 13 anni, avvicinandolo in due occasioni

Roma – Un 17enne è stato arrestato dai carabinieri della Stazione Roma Aventino, in esecuzione di un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in un istituto penitenziario minorile, emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma – Ufficio del Gip, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con l’accusa di tentata estorsione.

Il ragazzo, già con numerosi precedenti specifici alle spalle e attualmente sottoposto alla misura della permanenza in casa nell’ambito di altri procedimenti penali, dall’inizio dell’anno aveva preso di mira uno studente romano di 13 anni, avvicinandolo in due occasioni, con fare minaccioso, alla fermata del bus di via Marmorata, luogo che la vittima frequentava quotidianamente per tornare a casa dopo la scuola, intimandogli di consegnargli delle somme di denaro.

Il primo episodio risale al 22 gennaio, l’ultimo il 5 febbraio scorsi. Nell’ultima occasione, il 17enne, notata la sua “vittima prediletta”, lo ha minacciato lasciando intendere di essere in possesso di un coltello e affermando di essere un ex detenuto, per costringerlo a consegnargli qualche decina di euro. In entrambi i casi, l’estorsione non è andata a buon fine poiché il 13enne è sempre riuscito a fuggire, ma dopo l’ultimo episodio, sentendosi perseguitato, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri della Stazione Roma Aventino.

I militari, raccolti gli elementi utili al riscontro di quanto denunciato dalla vittima e sviluppata l’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, hanno stretto il cerchio intorno al 17enne che è stato riconosciuto anche tramite i social network di cui faceva quotidianamente uso. Il ragazzo è stato condotto nell’Istituto Penitenziario Minorile di Casal del Marmo.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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