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Axa-Malafede, incendi e plastica bruciata nel campo rom. I residenti: “Ora basta”

19 maggio 2020 | 18:55
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Axa-Malafede, incendi e plastica bruciata nel campo rom. I residenti: “Ora basta”

All’emergenza sociale per gli accampamenti rom si aggiunge il pericolo per la salute dei residenti che chiedono interventi urgenti all’amministrazione

Axa-Malafede – Non ce la fanno più. Dopo l’ennesima lite notturna e un incendio che ha liberato nell’aria fumi acri e densi, i residenti si appellano all’amministrazione locale. “Va trovata una soluzione, ne va della nostra salute”.

Urla che, in piena notte, annunciano l’ennesima lite furibonda e, a seguire, una delle capanne che prende fuoco al piccolo campo Rom situato a ridosso dell’area Acea nel quartiere Axa Malafede.Evitate conseguenze più gravi solo grazie all’intervento dei VVFF e a quello ennesimo delle forze dell’ordine.

E’ accaduto pochi giorni fa, sotto gli occhi degli abitanti del quartiere, ed in particolare di via Vincenzo Irolli, dove a rimarcare il dramma è stata la raffica di miasmi di plastica bruciata, rifiuti che letteralmente invadono l’insediamento nomade mettendo a rischio anche la salute dei diversi bambini che vivono nel campo.

Paura, inquietudine, e molta amarezza fra chi auspicava da tempo gli interventi promessi dal Comune di Roma. “Abbiamo più volte sollecitato azioni da parte del Comune e del X Municipio – dichiara Roberto Trapani, Presidente dell’Associazione Axamalafede-Villa Fralana–ma eccetto la visita degli assistenti sociali, non abbiamo ricevuto risposte concrete.”

Uno degli incendi notturni nella baraccopoli di Axa-Malafede

In pochi anni oltre alle classiche megalopoli Rom, sembra si siano moltiplicate le mini baraccopoli come quella sorta nel pascolo del quartiere Axa-Malafede. Il piano del Campidoglio prevede alloggi alternativi, scolarizzazione e inserimento nel mondo del lavoro. Obiettivi che, all’alba della Fase 3, sembrano difficili da raggiungere per un’ampia fetta della popolazione italiana.

Ma quando si verificano episodi come questo – continua Trapani – usciamo dai confini dell’emergenza sociale: si tratta della sicurezza e della salute dei cittadini. Ora vogliamo un intervento concreto che eviti anche il continuo aumento di occupanti e che dia dignità ad una questione che si protrae da anni ed è ormai fuori controllo.