Il destino della Serie A. Malagò: “Se il livello dei contagi scende, si può ripartire”
Lo dichiara il Presidente del Coni ad una intervista a La Gazzetta dello Sport. Il calcio necessita di un piano B in caso di crescita del coronavirus in Fase 2. L’esempio della Bundesliga è virtuoso
Roma – Mentre è in svolgimento il Consiglio Federale in Federcalcio, per decidere il destino del mondo del pallone (leggi qui), in tempi di covid-19, il presidente del Coni Giovanni Malagò, ha espresso il suo pensiero a La Gazzetta dello Sport: “Da mesi insisto: puntiamo a ripartire ma non essendo possibile fare previsioni di lunga scadenza, viste tutte le variabili esistenti, deve esistere anche un piano B. Non averlo è un errore”.
Il numero uno dello sport italiano ha proseguito: “Faccio un esempio: domani usciamo in barca da Napoli per raggiungere la Corsica perché il mare è calmo, ma se dopo poche miglia comincia ad alzarsi, si deve prevedere anche di tornare indietro o di cambiare rotta: arrivare ad ogni costo non può essere l’unica soluzione. Un comandante minimamente giudizioso deve avere alternative. All’estero i campionati o li hanno chiusi oppure chi ha deciso di riaprirli o intende farlo, nel frattempo, ha messo tutto in sicurezza nel caso di un nuovo stop. Parlo di accordi con le varie componenti e con i broadcasters. Come la Bundesliga…”.
Intanto il Ministro dello Sport ha dato il via agli allenamenti di squadra. in caso di positività di un calciatore, quest’ultimo andrebbe in quarantena (leggi qui). I compagni resterebbero in campo per proseguire la preparazione. Damiano Tommasi ha indicato una tempistica per la ripartenza del campionato. Prima serve un mese intero di allenamenti. Il tutto condito dai dati dei contagi che ogni giorno la Protezione Civile snocciola con precisione. E Malagò avverte: “Se la curva dei contagi manterrà un indice basso – prosegue il numero uno dello sport italiano – credo non ci sarà problema a partire un paio di giorni prima“. La Serie A vuole tornare al fischio d’inizio il prossimo 13 giugno. E il Governo ha fermato tutto fino al 14. E allora sta proprio qui il nodo della situazione. Il livello della diffusione della pandemia. Ma è importante portare avanti il calcio, che è pure una industria consistente, anche tra i mille ostacoli del coronavirus.
Si stanno studiando programmi e formule per portare a termine la stagione 2019/2020. Lo stesso Malagò dichiara: “Mi risulta che non tutti siano d’accordo sui playoff. Sia chiaro che il Coni ha solo interesse se il calcio, o meglio la Serie A, riesce a risolvere i problemi. Le mie non sono invasioni di campo come qualcuno le ha definite: ho un atteggiamento propositivo, non critico“.
(Il Faro on line)