Il docufilm su Magnesi: ai tempi del covid-19 lo sport insegna a rialzarsi
Le riprese inizieranno a giugno. Il pugile detentore delle cinture WBC e IBO racconterà se stesso e la sua carriera
Roma – Sta ripartendo lo sport. Tra pochi giorni il calcio della Serie A tornerà in campo (leggi qui). Nell’ambito politico, come in quello sportivo, si attende che questi eventi possano fare da traino al futuro. Verso la rinascita dell’Italia.
Ecco allora anche la boxe ci prova. E lo fa con un protagonista di eccezione. Michael Magnesi si racconterà in un docufilm. Da giugno l’atleta romano, che ha cominciato a tirare pugni sul ring con la scuola pugilistica di Civitavecchia, lavorerà ad un documentario che racconterà la sua vita. Successi, vittorie. Ma anche una parte intima che verrà descritta. Quella più nascosta dell’atleta detentore delle cinture internazionali WBC e IBO. Quella che non ti aspetti. Il vissuto quotidiano, i sacrifici fatti e i sogni. Quelli raggiunti e quelli no. Lo sport è la metafora della vita e un pugile sul ring si rialza sempre, guantoni in mano e schiena dritta.
Come l’Italia prova a rialzarsi, Michael lo fa ogni volta sul ring, vincendo
Prova a rialzarsi l’Italia in questi giorni di emergenza sanitaria. E dopo il lockdown vissuto, Michael decide di sfoderare la sua storia per dare speranza, per dare un messaggio di forza e di ripartenza. L’idea di questo film è nata proprio durante la quarantena. Con l’appoggio de Le Cinema Cafè, catena di caffetterie della provincia di Latina, che da oltre due anni è main sponsor proprio di Magnesi, quest’ultimo potrà produrre il suo film personale. E dal titolo estremamente evocativo: “Un sogno da realizzare”. Il bene contro il male sul ring. Il bene contro il male nella vita. Il bene contro il male ai tempi del coronavirus. La vita che deve trionfare. La passione per lo sport che fa da esempio. Da simbolo di rinascita. Insieme ad Alessandra Branco, moglie di Michael e sua promoter, il docufilm ha preso pian piano forma. L’emozionante storia del Lupo Solitario, come viene chiamato il pugile di Palestrina, parte dalla sua infanzia a Cave. Poi la scoperta del sogno di diventare un pugile e gli allenamenti a Civitavecchia. Anche lui in questo ambito, come il pluricampione mondiale Silvio Branco. Divenuto poi suo suocero.
17 incontri vinti e 9 ko conquistati. E ancora una carriera lunga davanti a sé..
Il sogno che cresce mira ad arricchire una bacheca di successi già colma di medaglie e trofei. Michael come l’Italia non si arrende sul ring e dimostra di voler combattere ancora per prendersi il suo futuro di atleta. Ha ancora una carriera lunga davanti a sé. Una passione per il pugilato senza respiro. Già dalla tenera età. Quei 17 match fatti e vinti tutti, pesano il suo cammino di boxer. E i 9 ko conquistati misurano la forza e il talento di Michael. La storia allora si racconta. Tra Palestrina, Civitavecchia e Latina. Probabilmente i tre luoghi del cuore di Magnesi e dove la carriera del pugile laziale ha preso piede. Sul quadrato della noble art, il campione WBC e IBO mostrerà la sequela di trionfi.
La vita del pugile sotto i riflettori. Sacrifici, sogni e sudore
Fornire di nuova linfa il movimento pugilistico italiano è uno degli obiettivi di questo docufilm sportivo. Una storia avvincente per emozionare, tirare fuori gli appassionati dal buio di questo periodo e farli rialzare, proprio come Magnesi fa sul ring, tutte le volte. L’Italia ne ha bisogno: “Dobbiamo innanzitutto tornare ad appassionare – dice la promoter dell’atleta e moglie nella vita, Alessandra Branco – e quindi dobbiamo tornare a far conoscere la vita quotidiana del boxeur, a far conoscere l’atleta sotto un altro punto di vista, dobbiamo ascoltare le sue sensazioni”. Porre sotto la luce dei riflettori delle telecamere e di un palazzetto sportivo la vita quotidiana di Michael: “Quanti di voi sanno cosa c’è dietro questa figura dura e testarda, che sembra quasi senza anima? – prosegue a dichiarare la Branco – ben pochi sanno veramente tutto. Quanti sacrifici, quanti giorni bui, quanta fragilità ci sono dietro quella figura quasi intoccabile”.
Il Rocky Balboa del Lazio. Michael per la rinascita oltre il coronavirus
Intoccabile Michael nella sua quotidianità, mentre stringe al cuore il sogno del pugilato e quel desiderio di crescere ancora e prendersi il titolo mondiale. Un piccolo Rocky Balboa del Lazio. Tra Palestrina, Civitavecchia e Latina. Dopo il docufilm sulla vita di Tiziano Ferro girato a Latina (leggi qui), nei giorni precedenti allo scoppio della pandemia, ecco la storia di Michael che arriva dopo il coronavirus. O almeno dopo il momento più buio dell’epidemia italiana. Sempre la passione a fare da traino però. Per la musica, come per lo sport stesso: “Un progetto ambizioso – commenta il manager del Gruppo Le Cinéma Café, Roberto Massarone – oltre che dare lustro all’atleta, vogliamo trasmettere un rinnovato interesse nei confronti di una disciplina affascinante e che forse più di altre vive un momento particolare”.
Il pugilato. Una disciplina di contatto. L’attesa della ripartenza si prolunga
Sono i più colpiti gli sport da contatto. Le arti marziali, il kick boxing come il pugilato vivono la sofferenza del divieto, vivono il dolore di aspettare, forse un vaccino, per ricominciare ad esprimersi come un tempo. Un tempo lontano dal covid-19. Intanto l’Italia tornerà a sognare nel docufilm di un campione di 25 anni che insegna. A guardare avanti, a guardare al futuro. A rialzarsi sempre sul ring: “Crediamo di poter dare una spinta importante per la ripartenza”. Conclude Massarone.
(Il Faro on line)