Serie D, Sibilia: “Applicate le regole Fifa. Impossibile un protocollo sanitario”
Il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti commenta le decisioni prese dal Consiglio Direttivo
Roma – E’ intervenuto nella trasmissione calcistica Kickoff il presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Se la Serie A riparte, insieme alla Serie B, i campionati dilettanti si sono fermati per mancanza di un protocollo adeguato che potesse esistere e che potesse garantire la tutela della salute(leggi qui).
Sono state cristallizzate le classifiche dei nove gironi nazionali della Serie D. Le prime sono andate direttamente in Lega Pro, mentre le ultime quattro, alla data del 12 febbraio, sono scese in Eccellenza. Ne parla Cosimo Sibilia. Come fa riferimento anche agli eventuali ripescaggi per le seconde, che dipendono dalla riforma dei campionati stessi.
I ricorsi in Serie D. Le società potranno rivolgersi al Coni. Tutto è stato deciso in coordinazione con le regole Fifa
“Nel Consiglio Direttivo abbiamo votato all’unanimità una proposta che verrà valutata dal Consiglio Federale l’8 giugno. Per i ricorsi non abbiamo nessuna preoccupazione perchè ci sono criteri che riguardano il merito ed il demerito sportivo stabiliti dal Consiglio Federale e dalla Fifa. Chi non sarà soddisfatto potrà rivolgersi presso il Coni, per la giustizia sportiva, mentre, per quella amministrativa al Tar”.
I ripescaggi delle seconde in Serie D. Dipende dalla riforma del calcio e dagli impianti di proprietà
“Ricominciare a giocare è un segno di rinascita per il Paese perchè tornare sui rettangoli di gioco ci farà probabilmente avvicinare alla fine di una tragedia che ha colpito tantissima gente. Pensiamo che debbano salire in Serie C le società prime in classifica dei rispettivi gironi, mentre a dover retrocedere sono le ultime quattro. Per quanto riguarda le seconde classificate tutto farà parte del merito sportivo e ci sarà una graduatoria che vedrà condizioni di merito ma sono questioni che si intrecciano nelle discussioni del momento anche per quanto riguarda le riforme del calcio. Al momento sappiamo che il format di serie C è di 60 squadre, se non ci saranno modifiche ci sarà la possibilità di accedere ai ripescaggi tramite una griglia. Sicuramente al momento opportuno saranno fatte tutte le valutazioni e si discuterà ad esempio dell’impiantistica sportiva perchè ci vuole un impianto adeguato (è solo uno dei tanti esempi ndr). Al momento però non possiamo fare previsioni sui ripescaggi perchè si potrà verificare qualsiasi situazioni. Abbiamo fatto una proposta che sarà valutata e poi vedremo cosa accadrà. Ovviamente il Foggia ha un impianto di qualità come lo Zaccheria”.
Il prosieguo dei campionati. Protocolli non applicabili per i dilettanti. Applicato il comunicato del luglio 2019
“Sono stato sempre del parere che il rettangolo di gioco dovesse essere l’unico giudice poi dopo il protocollo sanitario ci siamo resi conto che non era applicabile ai nostri campionati e abbiamo preso la decisione di terminare i campionati senza giocare. E’ vero che si riparte in serie A ma se ci dovesse essere un problema con i giocatori ci saranno i playoff o addirittura il blocco. Abbiamo applicato la norma che riguarda il comunicato ufficiale numero 1 di inizio stagione che è stato pubblicato nel luglio 2019”.
Troppe 100 squadre in Serie C. Sono al di sopra delle possibilità di gestione
“Il format di Serie C al momento è di 60 squadre. Quando ho appoggiato questa governance ho firmato un contratto progettuale con l’inserimento della modifica sui format perchè penso che abbiamo 100 società professionistiche e sono troppe non riusciamo a reggerle più. Ogni anno ci sono problematiche su diverse squadre. Dobbiamo renderci conto che non possiamo vivere al di sopra delle nostre possibilità. Una squadra di Serie C ha le stesse problematiche delle squadre di Serie A quindi c’è la necessità di riflettere su questo”.
Gli aiuti economici alle società. Oltre un milione di tesserati nel mondo dilettanti. La non facile gestione del movimento
“I 500 mila euro pagati dal Foggia lo stabilisce la Federazione per poter partecipare al campionato. Le società che hanno difficoltà non mi risultano al momento perchè tutte hanno avuto la verifica ad inizio campionato. Ho lanciato un grido d’allarme perchè purtroppo avremo difficoltà per iscrizioni di società nelle varie serie dilettantistiche. La LND svolge soprattutto un ruolo dal punto di vista sociale con la formazione dei giovani e di aggregazione nei piccoli paesi. Ci sono grandi realtà come Foggia, Palermo, Mantova e Messina ma ci sono anche altre società più piccole messe in ginocchio dal covid-19 e abbiamo sottolineato più volte questo momento di difficoltà. Gli arbitri sono giovanissimi e cominciano a formarsi nei nostri campionati prima di arrivare nelle serie maggiori. I 400 milioni di euro sono destinati alle associazioni dilettantistiche non solo calcistiche ma abbiamo 75 mila squadre e oltre 1 milione di tesserati. Stiamo aspettando in modo concreto una collaborazione per i giovani che si formano nei nostri campionati e sicuramente a breve avremo qualche riscontro positivo”.
(Il Faro on line)