Da Santa Marinella a Ladispoli, la mareggiata divora gli stabilimenti balneari
Decine e decine di metri di spiaggia sono stati inghiottiti dalla furia del mare, aggravando una situazione già piuttosto complessa
Sembra proprio che la stagione balneare 2020 non voglia saperne d’iniziare. Dopo l’emergenza sanitaria, che minacciava di compromettere – se non di cancellare – l’estate degli italiani, è stato infatti il maltempo a fermare gli aspiranti bagnanti: tra piogge, raffiche di vento e persino trombe d’aria (leggi qui), i cittadini del litorale laziale non hanno avuto altra scelta che lasciare da parte costumi e infradito per un altro po’.
E oggi, venerdì 5 giugno, una violenta mareggiata ha nuovamente infranto le speranze dei proprietari degli stabilimenti balneari: da Santa Marinella ad Ostia (leggi qui), passando per Ladispoli e Fiumicino (leggi qui), infatti, decine e decine di metri di spiaggia sono stati inghiottiti dalla furia del mare, aggravando una situazione già piuttosto complessa. E’ il caso di Ladispoli, dove il mare ha fatto strage di ombrelloni (le prime file, infatti, sono state letteralmente trascinate via dalle onde), o quello di Santa Marinella, dove le barche ormeggiate al porticciolo sono state letteralmente ribaltate dal vento. E proprio a Santa Marinella, come annunciato dalla vicesindaca di Roma Teresa Zotta, sono attualmente in corso indagini e sopralluoghi negli edifici più colpiti dalla pioggia, fra cui scuole di ogni ordine e grado.
Nonostante gli sforzi e le misure prese per poter ripartire in sicurezza, dunque, il 2020 sembra non voler dar tregua agli imprenditori del settore che oggi, da un capo all’altro del litorale laziale, si dicono esausti e sull’orlo del fallimento: oltre che alle conseguenze della diffusione del coronavirus, infatti, l’odierna mareggiata va ad aggiungersi ad un fenomeno oramai tristemente noto, quello dell’erosione costiera, per il quale non è mai stato fatto abbastanza e che oggi più che mai minaccia di far scomparire nel mare le spiagge del Lazio.
(Il Faro online – Foto dal gruppo Facebook “Noi che amiamo Santa Marinella”)