Impianti di itticoltura, Formiaé lancia la petizione per la delocalizzazione
Formiaé: “Il futuro della città è legato alla tutela dell’ambiente. Gli impianti rappresentano una delle tante zavorre che impediscono lo sviluppo di settori strategici.”
Formia – Dopo quello dei dissalatori e della probabile crisi idrica (leggi qui), l’associazione politica Formiaé torna a puntare i riflettori su un altro argomento caldo per la città: gli impianti di acquacoltura, presenti, ormai da anni, nello specchio acqueo antistante il litorale di Vindicio.
Una battaglia che era finita, neanche troppo tempo fa, anche in Consiglio comunale (leggi qui), ma che ora riprendere voce a partire dal basso. Formiaé, infatti, ha deciso di lanciare una petizione per chiedere che gli impianti vengano delocalizzati fuori dal Golfo.
“Il futuro di Formia è legato alla tutela dell’ambiente. Gli impianti di itticoltura rappresentano una delle tante zavorre che da anni impediscono lo sviluppo di settori strategici per la nostra città. Siamo convinti che che su questi temi serva l’impegno di tutte le forze politiche.
Risulta abbastanza chiaro che l’utilizzo dei mangimi e le deiezioni dei pesci allevati rappresentano la maggiore fonte di inquinamento. Ciò sottolineano da Formiaé – comporta un innalzamento di valori come l’azoto e il fosforo che si traducono in un’anomala crescita di alghe, manifestazione evidente di un processo chiamato eutrofizzazione. Giunte alla fine del loro ciclo di vita le alghe si accumulano sui nostri fondali e per smaltirle è richiesto un consumo eccessivo di ossigeno da parte dei microrganismi. L’assenza di ossigeno alla lunga comporta la morte di specie animali e vegetali.
Con il golfo di Gaeta che è stato dichiarato dalla Regione Lazio “Area sensibile” e – concludono da Formiaé le numerose concessioni ormai prossime alla scadenza, non ci resta che far delocalizzare off shore gli impianti.”
Infine, sul tema è intervenuto il consigliere d’opposizione del Pd Claudio Marciano, che sui suoi canali social ha fatto sapere: “Ricordo che sul tema il Consiglio Comunale di Formia, su proposta mia – condivisa con la maggioranza – ha dato mandato alla Sindaca di verificare lo stato delle concessioni, di avviare istruttoria su quelle operanti senza titolo amministrativo, di diffidare la Regione a fare ulteriori proroghe. La delibera cita atti e procedimenti molto chiari. A oltre un anno dalla sua approvazione non ci sono ancora aggiornamenti. Ho chiesto ad Antonio Capraro di convocare la commissione ambiente su questo tema. Non possiamo più aspettare.”
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