la dichiarazione |
Cronaca Locale
/

Ladispoli, l’opposizione tuona contro il Sindaco: “Ordinanza discriminatoria, va revocata”

9 giugno 2020 | 12:39
Share0
Ladispoli, l’opposizione tuona contro il Sindaco: “Ordinanza discriminatoria, va revocata”

Le forze politiche di opposizione si uniscono per chiedere la revoca dell’Ordinanza n.65, che regolamenta gli orari dei negozi in città fino al 13 settembre 2020

Ladispoli – Le forze politiche di opposizione si uniscono per chiedere la revoca dell’Ordinanza n.65 firmata dal Sindaco Alessandro Grando, che regolamenta gli orari dei negozi in città fino al 13 settembre 2020. L’Ordinanza stabilisce che “tutti gli esercizi di vicinato cosiddetti ‘minimarket etnici’, ancorché muniti di autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande, sono tenuti a svolgere la propria attività commerciale in un orario ricompreso tra le ore 7:00 e le ore 19:00″.

Questo provvedimento è stato ampiamente criticato, al punto tale da far unire diverse forze politiche (Movimento Civico “Si Può Fare”, “Ladispoli Città”, “Insieme per Ladispoli”, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico), le quali hanno inviato una lettera formale al Prefetto di Roma, al Sindaco e al Segretario Comunale, per chiedere la revoca dell’Ordinanza, che definiscono “un atto discriminatorio e improprio”.

“È indubbio che la vendita e il consumo di alcolici incontrollato – spiegano le forze politiche -, soprattutto in prossimità degli esercizi commerciali, porti con sé, oltre ad inevitabili assembramenti, il rischio di disturbo alla quiete pubblica e, in casi estremi, di degrado urbano e vandalismo. Tuttavia, un problema di sicurezza, a tutela della cittadinanza non deve e non può trasformarsi in un atto discriminatorio e improprio come invece avvenuto con l’ordinanza n. 65 del 28/05/2020″.

Per risolvere i problemi connessi alla vendita e al consumo incontrollato di bevande alcoliche, l’opposizione unita propone di “attuare misure di vigilanza in collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine e nei confronti di ogni attività di somministrazione e vendita, senza differenze”.

“L’ordinanza 65, al contrario di quanto da noi auspicato, – aggiungono – si configura invece come un atto giuridicamente irrilevante, politicamente scorretto e oggettivamente discriminatorio presupponendo che tutti i market gestiti da cittadini stranieri (definiti arbitrariamente “etnici”), e solo essi, siano responsabili dei disordini derivanti dal consumo di alcolici. E come ogni atto discriminatorio deve essere condannato senza esitazioni, costituendo per giunta un pericoloso precedente“.

“Tutto ciò – concludono – premesso chiediamo l’immediata revoca dell’ordinanza n.65 del 28/05/2020, l’implementazione dei controlli sul territorio comunale, coinvolgendo tutte le forze dell’ordine, e l’organizzazione di un tavolo per discutere le iniziative da intraprendere sul piano informativo e culturale per contrastare il fenomeno dell’abuso di alcolici sul territorio”.

Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Ladispoli