“La Littorina Formia- Gaeta poteva essere realizzata già 10 anni fa!”, la polemica del candidato sindaco di Fondi Raniero De Filippis

Il candidato sindaco De Filippis fa il punto sulla viabilità provinciale, partendo dalla recente inaugurazione del cantiere della Littorina
Fondi – “Nei giorni scorsi, il presidente Nicola Zingaretti ha posto la prima pietra dei lavori di completamento della tratta ferroviaria Formia – Gaeta, più nota come Littorina(leggi qui), ad opera del Consorzio per lo sviluppo industriale del sud-pontino, di recente finanziata dalla Regione Lazio per 10 milioni di euro.
Durante la cerimonia – sottolinea, in una nota, il candidato sindaco di Fondi per il Pd, Raniero De Filippis – il sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano e il presidente del Consorzio, avvocato Salvatore Forte, entrambi di Forza Italia, hanno minuziosamente ricostruito la storia del tracciato ferroviario anzidetto a partire dagli inizi del secolo scorso, omettendo inspiegabilmente di ricordare avvenimenti più recenti, quali quello del finanziamento dell’opera per 17 milioni di euro, già avvenuto nel 2009 da parte della Regione Lazio, Giunta Marrazzo, poi, per motivi ancora sconosciuti, definanziata nel 2010 dalla presidente Polverini appena insediata.
A quell’epoca, nessun sindaco, consigliere regionale, senatore o deputato di Forza Italia della Provincia di Latina o comunque di centrodestra ebbe a protestare, oppure operò negli per il recupero del finanziamento stante la sintonia politica con il Governo regionale.
L’opera a cui oggi si è dato avvio – prosegue De Filippis – poteva essere realizzata già dieci anni fa. È toccato ancora una volta ad un Governatore del centrosinistra della Regione Lazio, dare una risposta concreta ai problemi del nostro territorio.
Ma perché la Littorina fu chiusa?
Ma perché la Littorina fu chiusa? De Filippis spiega: “A differenza dei politici anzidetti che, nel 2010, hanno fatto orecchie da mercante, è bene evidenziare che la dismissione della tratta ferroviaria Formia-Gaeta da parte di Ferrovie dello Stato, avvenuta 39 anni fa, fu determinata esclusivamente da una valutazione economico-contabile avulsa da qualsiasi considerazione di tipo sociale e/o di servizi altri, legati ad esempio allo sviluppo della portualità e del trasporto merci su ferro, cosa che invece aveva ben chiara il Sindaco pro tempore di Gaeta che nel 1981 inviò al Ministro dei trasporti una missiva con allegato un proprio assegno bancario della somma (esigua) corrispondente a quella riportata sulla Gazzetta Ufficiale, come “grave perdita” nel bilancio di FF.SS., chiedendo il ripristino del collegamento con la stazione di Formia”.
Littorina opera rilevante anche per Fondi
La Littorina è un’opera fondamentale anche per Fondi. De Filippis sottolinea: “Permetterà il collegamento ferroviario del Porto di Gaeta con il Mof, con indiscutibili vantaggi, e con la possibilità, previa apposita programmazione regionale, di realizzare nell’area limitrofa alla stazione ferroviaria di Fondi un centro per la mobilità delle merci, e un nodo di interscambio ferro-gomma, non solo dei prodotti ortofrutticoli, aprendo ampi spazi di sviluppo economico e occupazionale, proponendosi come importante centro di movimentazioni merci e dando piena funzionalità ai molti spazi liberi presenti nel complesso immobiliare MOF- IMOF.
Sembra però che queste problematiche e prospettive di sviluppo non interessino né il Comune di Fondi né il Mof, considerato che all’evento non erano presenti né il vicesindaco Beniamino Maschietto, né alcun rappresentante del Mof.
E ancora, sottolinea il candidato sindaco: “Dopo inauditi ritardi durati 25 anni è il momento di procedere alla risoluzione di alcuni importanti problemi della città di Fondi, quale quello ad esempio della mobilità. Viene da chiedersi quali opere e interventi siano stati richiesti dal Comune di Fondi negli ultimi 25 anni al Consorzio per il Nucleo industriale del Sud-Pontino, e quali quelli realizzati. È necessario che cessi questa inattività programmatoria ed operativa del Comune di Fondi, non solo nel settore della mobilità.”
La mobilità in Provincia
Non solo la Littorina, però. De Filippis crede che sia necessario ripensare nella sua interezza la mobilità provinciale, in modo da poter seriamente portare avanti lo sviluppo economico locale. Per De Filippis c’è bisogno di soluzioni definitive.
“Si tratta, di sviluppare un ragionamento, relativamente alle determinazioni che il Governo regionale, in raccordo con le autonomie locali, in applicazione del principio della sussidiarietà,e alle procedure della programmazione previste dalla specifica normativa regionale, riterrà di assumere evitando come accaduto nel caso del CTM, la settorialità(a causa della mancanza di considerazione delle infrastrutture relative alle altre modalità di trasporto che con la strada devono interconnettersi) e la parzialità (con riferimento al territorio regionale a sud est di Roma), oltre che la scarsa organicità della infrastruttura stradale con le caratteristiche economiche ed ambientali del territorio.
Per quanto concerne la settorialità, è da considerare che l’avvio dell’esercizio ferroviario sulla nuova infrastruttura Roma – Napoli, ha diminuito notevolmente la congestione sulle vecchie infrastrutture ferroviarie (quelle che passano per Formia e per Frosinone) che potranno, di più e meglio, essere utilizzate per la mobilità verso Roma e verso Napoli dei cittadini-pendolari. Essi oggi sopportano notevoli disagi (ritardi, sovraffollamento, sicurezza, sporcizia) derivanti dal trasporto ferroviario, al punto da preferire, quando ve ne siano le condizioni, il trasporto individuale.
Occorre formulare – sottolinea De Filippis – un serio piano di nodi di interscambio fra le modalità stradale e ferroviaria da realizzare contestualmente agli interventi previsti per la realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina e della rete stradale secondaria che consente il raggiungimento di detti nodi. Se non si incide sulle cause che provocano la scelta del mezzo privato, anche le nuove strade saranno inadeguate.
Quindi, definire un più frequente (e più affidabile, più confortevole e più sicuro) sistema di relazioni ferroviarie delle città intermedie con Roma e Napoli e creare le condizioni perché i cittadini scelgano il trasporto ferroviario (i nodi diinterscambio non devono essere intesi come spianate pavimentate con l’asfalto).
Invece, per quanto riguarda la settorialità (cioè riguardare il progetto della strada come opera chiusa) deve essere evitata anche con riferimento a quanto di nuovo si prospetta lungo la costa tirrenica. In primo luogo, la molteplicità di porti che le Amministrazioni dei Comuni costieri e alcuni privati vorrebbero realizzare senza attenzione per le condizioni ambientali e di assetto del territorio, oltre che a quelle economiche, ponderatamente considerate.
Per quanto concerne la parzialità – prosegue De Filippis -, il progetto di una grande infrastruttura stradale (con le cautele sopra accennate), deve riferirsi non solo al territorio compreso fra Roma e Terracina o, addirittura, Latina. È necessaria una visione complessiva del sistema di infrastrutture per la mobilità per il Lazio a sud est di Roma, fino al Garigliano, al fine di fornire i necessari orientamenti ad Amministrazioni pubbliche e a soggetti imprenditoriali privati che vogliano procedere a nuovi assetti del territorio di propria competenza e ad eventuali investimenti economici, sociali e culturali.
Siamo tutti consapevoli della scarsità di risorse finanziarie disponibili a fronte delle esigenze per la realizzazione dell’intero progetto di infrastrutture per la mobilità. Si tratta di ragionare sulle priorità che occorrerà stabilire. Tuttavia i cittadini e tutti gli Enti coinvolti devono conoscere la strategia della Regione, per quanto attiene il territorio e la sua armatura infrastrutturale, progettata in maniera organica alle ipotesi di sviluppo economico e di tutela ambientale. La stessa Regione deve formulare un progetto completo ed organico al territorio, anche ad evitare future ed insormontabili difficoltà per l’attuazione di quelle grandi opere, senza le quali sarebbe difficile qualsiasi forma di sviluppo economico e sociale compatibile con l’ambiente.
Infine, la scarsa organicità. Il quadro generale di riferimento per le opere infrastrutturali, compatibili con la situazione ambientale, finalizzate al miglioramento della mobilità di persone e merci, per eliminare ostacoli allo sviluppo economico, deve comprendere tutto il territorio a sud est del Tevere.
Le opere infrastrutturali da inserire in detto quadro generale di riferimento – prosegue De Filippis – devono coprire il territorio sia longitudinalmente sia trasversalmente, disegnano l’armatura di grande viabilità regionale, comprendendo alcune trasversali quali quelle della A2 – Cisterna – strada statale 148, e la Fondi- Ceprano. È divenuta improcastinabile, infine, – conlude De Filippis – la definizione del problema dell’attraversamento urbano di Formia”.
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