Posidonia oceanica per garantire il distanziamento sociale: a San Felice Circeo presentata la spiaggia “green”
In spiaggia montati pannelli divisori imbottiti con Posidonia, raccolta ed essiccata, per separare gli ombrelloni e creare dei percorsi di accesso all’acqua
San Felice Circeo – Il coronavirus prima e il lockdown dopo, ci hanno costretti a stare chiusi per circa 2 mesi dentro casa, divisi tra la paura del contagio e quella voglia di libertà, ci hanno costretti a ridisegnare la nostra quotidianità, a riscoprire la bellezza delle piccole cose, a non dare nulla per scontato. Ma, soprattutto, ci hanno spinto a cercare soluzioni creative per problemi che, all’apparenza sembravano insormontabili.
Uno tra questi è sicuramente il dover garantire il corretto distanziamento sociale anche in spiaggia. Ma come fare? Per gli operatori del settore è un bel problema: per quanto ci si sforzi c’è sempre chi è restio all’idea di non potersi vivere la propria vacanza come vuole, bensì come deve. E ancora: come garantire il distanziamento non solo non inquinando l’immagine estetica del proprio rispettivo litorale, ma soprattutto proprio sotto il profilo strettamente ambientale?
Sembrano queste alcune delle domande a cui ha voluto rispondere l’innovativa spiaggia ecologica di San Felice Circeo, nata da un’idea dell’Enea e presentata nei giorni scorsi alla presenza del sindaco, Giuseppe Schiboni, del direttore del Parco Nazionale del Circeo, Paolo Cassola, del dirigente del demanio Marittimo, Luigi Paolelli e di diverse autorità civili e militari presenti all’innovativo e sostenibile progetto a cui ha lavorato Sergio Cappucci,Carla Creo e Massimo Maffucci del dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’Enea.
La posidonia oceanica per garantire il corretto distanziamento sociale
Ma qual è, fattivamente, quest’idea innovativa? In cosa consiste? Ebbene, consiste nell’usufruire dei doni della natura stessa per garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale, in modo da non inquinare l’ambiente circostante. Come? Utilizzando la posidonia oceanica, una pianta marina che si deposita in grandi quantitativi sugli arenili mediterranei, per realizzare barriere di sicurezza ecologiche.
Più nello specifico, l’idea – sviluppata da Enea in collaborazione con l’azienda Ecofibra Design and Technology – consiste nel montare in spiaggia pannelli divisori imbottiti con Posidonia, raccolta ed essiccata, per separare gli ombrelloni e creare dei percorsi di accesso all’acqua, in linea con l’attuale normativa sanitaria.
La dichiarazione del Sindaco
Il sindaco di San Felice Circeo, Giuseppe Schiboni, a margine della cerimonia di presentazione, l’ha definito un progetto ambizioso, ma che “si sposa in maniera compiuta e naturale con la nostra pregiata area le cui spiagge ricadono all’interno del parco Nazionale del Circeo. Ho visto entusiasmo e tanto interesse intorno a questo progetto proprio per la forte componente “green” che lo caratterizza e – ha concluso – auguro che da questo approccio ci possa essere un uso efficace sulle spiagge italiane”.
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