“Né ricchezze o potere, Dio vuole una Chiesa umile che rispetti la dignità dell’uomo”
Il Pontefice: “La Chiesa è chiamata a vivere le opere di misericordia e a evangelizzare i poveri, ad essere mite, umile”. Poi il plauso all’Onu per la Risoluzione su un cessate il fuoco globale così da permettere gli aiuti umanitari nelle zone colpite dal Covid-19
di FABIO BERETTA
Città del Vaticano – “Il mondo esalta il ricco e potente, non importa con quali mezzi, e a volte calpesta la persona umana e la sua dignità. E questo noi lo vediamo tutti i giorni, i poveri calpestati”. Ma il messaggio per la Chiesa è un altro, essa è “chiamata a vivere le opere di misericordia e a evangelizzare i poveri, ad essere mite, umile. Così il Signore vuole che sia la sua Chiesa, cioè noi”.
Affacciandosi su una piazza San Pietro gremita da migliaia di fedeli e infuocata dal sole di luglio per la preghiera dell’Angelus, Papa Francesco ribadisce uno dei cardini del suo pontificato: abbandonare potere e ricchezza per servire i poveri. Un concetto che espresse fin dal giorno della sua elezione, quando, parlando con i giornalisti disse: “Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!“.
Commentando il brano odierno del Vangelo (cfr Mt 11,25-30), il Pontefice argentino ricorda le parole di Gesù, il quale afferma “che se andiamo da Lui troveremo ristoro”. Ma il ristoro, sottolinea Bergoglio, “che Cristo offre agli affaticati e oppressi non è un sollievo soltanto psicologico o un’elemosina elargita” bensì “la gioia dei poveri di essere evangelizzati e costruttori della nuova umanità. Questo è il sollievo: la gioia che ci dà Gesù”.
“È unica, è la gioia che ha Lui stesso. È un messaggio per tutti noi, per tutti gli uomini di buona volontà, che Gesù rivolge ancora oggi nel mondo, che esalta chi si fa ricco e potente. Quante volte noi diciamo: ‘Ah, vorrei essere come quello, come quella, che è ricco, ha tanto potere, non gli manca nulla!’“, prosegue Francesco. Da qui l’invito a tutti i credenti “a vivere le opere di misericordia e a evangelizzare i poveri, ad essere mite, umile. Così il Signore vuole che sia la sua Chiesa, cioè noi”.
Covid-19, il Papa: “Sì alla tregua mondiale proposta dall’Onu”
Dopo la benedizione, il Papa plaude al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che in questi giorni “ha adottato una Risoluzione che predispone alcune misure per affrontare le devastanti conseguenze del virus Covid-19, particolarmente per le zone già teatro di conflitti“.
“È lodevole la richiesta di un cessate-il-fuoco globale e immediato, che permetterebbe la pace e la sicurezza indispensabili per fornire l’assistenza umanitaria così urgentemente necessaria”, prosegue il Pontefice.
“Auspico che tale decisione venga attuata effettivamente e tempestivamente per il bene di tante persone che stanno soffrendo. Possa questa Risoluzione del Consiglio di Sicurezza diventare un primo passo coraggioso per un futuro di pace”, è l’augurio di Bergoglio.
Infine, il tradizionale saluto: “A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”
(Il Faro online)