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Terracina2020, scende in campo Gianfranco Sciscione

5 luglio 2020 | 16:00
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Terracina2020, scende in campo Gianfranco Sciscione

Sciscione: “L’unica delega che terrò qualora dovessi diventare sindaco di Terracina sarà quella al sociale”

Terracina – Una tornata elettorale scoppiante quella di Terracina e il cui risultato rischia di essere tutto fuorché scontato. In particolare, tra le novità (anche se in molti se l’aspettavano) c’è stata, ieri mattina, la presentazione ufficiale della candidatura a sindaco di Gianfranco Sciscione.

Una lista civica quella di Sciscione, che ha fatto della lealtà, dell’onesta, della competenza e della meritocrazia i valori su cui fondare la propria squadra, fatta di molti volti nuovi e con in mano un progetto chiaro per la città.

“Chiedo scusa – ha affermato Sciscione durante la presentazione – a chi mi ha sostenuto in passato per aver poi appoggiato l’attuale amministrazione. Ho creduto in quel programma elettorale, in cui credo ancora, perché a mio avviso è un programma fattibile, ma lasciato in un cassetto. La maggior parte di quei 132 punti sono rimasti su carta, per questo il 13 dicembre 2018 ho deciso di non sostenere più l’attuale amministrazione“.

I punti cardine di Sciscione sindaco

Ma quali sono i punti cardine della lista di Sciscione? “In primis, il treno, che rappresenta oggi tante occasioni perse, e tante promesse mai mantenute”. Il candidato a sindaco ha parlato, infatti, della creazione di una compagnia ferroviaria, con il supporto di privati e di altri comuni vicini per una metro leggera, che torni a viaggiare sul vecchio binario per Roma con corse frequenti. Non una chimera, ma un progetto realizzabile, “carte alla mano”.

Si è poi passati alla questione del Calcatore, “un’impresa da giganti”. I cittadini del quartiere, nonostante i tanti proclami, continuano a vivere in quello che a tutti gli effetti resta un dormitorio, senza la promessa strada, la promessa scuola e il promesso teatro, tra le altre cose.

E ancora: i due mercati Marina e Arene, un tempo luoghi simbolo del commercio locale, oggi storie di spreco e degrado. L’idea di Sciscione è di riqualificare il mercato della Marina e di trasferire l’Istituto Filosi al mercato Arene, creando così un polo dell’istruzione, e nel contempo restituire gli attuali spazi del Filosi alla cultura della città.

Non solo. Perché per Sciscione il rilancio della città passa anche attraverso lo sport. A distanza di 15 anni dalla posa della prima pietra, infatti, l’immensa struttura di cemento armato che avrebbe dovuto ospitare anche una vasca olimpica, in località San Martino, è rimasto un contenitore vuoto.  “Quel progetto della cittadella dello sport – ha assicurato Sciscione – si può e si deve realizzare partendo dal collegamento viario”.

E ancora, Sciscione ha voluto parlare anche di eredità da valorizzare, quella del turismo locale, che non deve essere legato solo al mare, ma anche alla promozione di un patrimonio inestimabile, di cui dobbiamo tornare ad essere fieri.

L’unica delega – ha poi precisato Sciscione – che terrò qualora dovessi diventare sindaco di Terracina sarà quella al sociale. Conosco la sofferenza, provengo da una famiglia umile, e voglio stare in mezzo alla gente, e accanto a chi non ha le possibilità.

Non promettiamo posti lavoro – ha concluso il candidato – ma abbiamo intenzione di crearli. No a favoritismi, sì alla meritocrazia. La nostra squadra è composta da donne e uomini, liberi cittadini, ciascuno con una professione, lontani dalle logiche di partito, volti nuovi, animati solo ed esclusivamente dalla passione e dall’amore per la propria città”.

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