Spadafora presenta il Testo Unico dello Sport: “Una riforma complessa. Chiedo collaborazione a tutti”
Punto per punto il testo della Riforma. Verrà presentato alle commissioni parlamentari e al Governo. Il professionismo femminile, la tutela dei lavoratori e i mandati presidenziali nelle federazioni
Roma – Un lavoro impegnativo quello realizzato dal ministro Spadafora e il suo staff. In questi lunghi mesi di emergenza sanitaria, Spadafora si è confrontato con il mondo dello sport, non solo ricavandone aiuti e decreti, ma anche realizzando quella Riforma da sempre presentata. E nasce allora il Testo Unico dello Sport che dovrà essere avallato dalle altre forze politiche e dal Governo stesso.
Ci sono stati confronti, dibattiti su di esso. Lo dice il Ministro dello Sport in diretta sulla sua pagina ufficiale Facebook, da cui ha presentato lui stesso la Riforma che vorrebbe essere approvata presto. Complessa, ampia. Difficile. Con cavilli e rimedi. Secondo la linea politica di un Governo che secondo il Ministro deve fare il proprio lavoro per aiutare lo sport a crescere: “Chiedo a tutti ambizione e coraggio”. In questo modo Spadafora chiede collaborazione allo sport e alla politica: “Faccio appello sia alla maggioranza che all’opposizione. E’ importante avere il consenso di tutti per poter parlare di una riforma collettiva. E’ una grande opportunità per milioni di italiani. Chiedo alla Maggioranza di appoggiarmi in Consiglio dei Ministri. Domani incontrerò le diverse delegazioni. Se queste forze mi sosterranno e porteranno avanti il progetto ambizioso, anche con interventi non facili da digerire. Se vorranno confermare lo stato confusionale nello sport, ne prenderò atto. Ma il mio impegno sarà forte e fino alla fine. O facciamo adesso la Riforma o non ci sarà più la possibilità. Lo dico anche ai tanti lavoratori e alle realtà sportive dilettantistiche, agli atleti importanti, sostenete il cambiamento. Al di là del vostro pensiero politico. Nell’interesse dello sport. Chiedete alla politica di fare un grande passo e di farlo tutti insieme, concreto. Una Riforma possibile che guardi oltre, indipendentemente da chi comanderà gli enti nel futuro. Guarda solo il sistema sportivo. Il Governo non mina l’autonomia dello sport”.
Si è confrontato con tutte le forze politiche Spadafora, nessuna esclusa. Ha avviato ampi tavoli ufficiali di lavoro. Con il Coni, con il Comitato Italiano Paralimpico, con Sport e Salute, con le Federazioni Sportive Nazionali, con gli Enti di Promozione Sportiva, con le Benemerite. Il Dipartimento Sport ha chiesto consigli e contributi scritti da tutto il mondo sportivo: “Solo ascoltando tutti potevamo avere il quadro completo delle varie necessità e situazioni attuali – dice il Ministro – abbiamo sentito anche le Regioni e gli altri ministeri – specifica – il Parlamento ha già votato la legge delega e ha già esercitato pienamente i suoi poteri, il Testo Unico ci tornerà in Parlamento per le analisi delle commissioni”.
Tali riforme prevedono cambiamenti anche radicali. Se ne rende conto il Ministro. Non è facile da sostenere: “Stiamo lavorando con il Ministero dell’Economia che ringrazio. Ovviamente dobbiamo trovare le risorse necessarie, in modo tale che quello che vi sto dicendo sia immediatamente realizzabile. Tutto avrà anche la copertura finanziaria”.
Prima di illustrare i punti chiave della Riforma, Spadafora torna su alcuni temi importanti. Il Bando Sport e Periferie, disponibile già nella serata di oggi, le indennità di giugno non ancora pagate, il fondo perduto destinato alle realtà dilettantistiche. Poi snocciola uno per uno tutti i provvedimenti e i complessi cambiamenti inseriti nel Testo Unico. Il nodo più critico sembra essere quello dei mandati presidenziali nelle Federazioni Sportive Nazionali. La legge prevederà non più di tre mandati. Non più di 12 anni di presidenza e per il Coni non più di due elezioni a favore per il candidato. Sta già facendo discutere questo cavillo e il Ministro è aperto al dibattito.
Bando Sport e Periferie, in serata online
“Il Bando Sport e Periferie verrà pubblicato questa sera sul sito dell’Ufficio Sport del Governo. Mette a disposizione 140 milioni di euro per la ristrutturazione e l’avvio degli impianti sportivi, per presentare nuovi progetti, c’è tempo fino al 30 settembre. Per quanto riguarda il bonus di giugno per i lavoratori sportivi stiamo aspettando ancora le risorse purtroppo, spero possano arrivare questa settimana e riapriremo la piattaforma”.
Indennità per il mese di giugno. segnalare direttamente al Ministro dello Sport
“Per l’indennità dei mesi passati sono state pagate più del 98% delle persone su 270 mila richieste. Per i casi specifici sono a disposizione segreteria.ministrospadafora@governo.it se avete problemi con Sport e Salute segnalatemi”.
Il fondo perduto per le società e le associazioni sportive dilettantistiche
“Per le società sportive dilettantistiche e le associazioni sportive dilettantistiche che hanno fatto richiesta per il fondo perduto, Pierro mi ha assicurato che sta facendo i controlli incrociati con il Registro Coni e l’Agenzia delle Entrate e stiamo cercando di sbloccare le situazioni per l’inizio della prossima settimana. Ci sono le risorse pronte per tutti, le realtà sportive che hanno presentato la domanda in maniera corretta avranno le risorse richieste”.
Governance equilibrata tra sport e politica
“Si realizzerà una competenza chiara tra il Governo, il Coni e Sport e Salute. Lo Stato deve esercitare il suo indirizzo di politica sportiva e deve mettere a disposizione i fondi. Almeno 410 milioni all’anno. Ogni anno possono diventare molti di più. Ci saranno ad inizio 2021 altri 95 milioni, distribuiti tra il Coni, il Cip e le Federazioni Sportive Nazionali, a cascate i soldi andranno a tutte le altre organizzazioni. Non dovrebbe meravigliare nessuno che lo Stato faccia il suo lavoro, portando avanti il suo pensiero nel mondo dello sport. Stiamo garantendo l’autonomia necessaria al Coni. Deve continuare a fare quello che fa. Occuparsi dello sport di alto livello e fare ciò l’articolo 26 della Carta Olimpica del Cio prevede. Svolgere quel lavoro fondamentale”.
Sport e Salute
“Ente a supporto del Ministero dello Sport. E’ il sistema centrale della riforma. Deve implementare lo sport, il benessere, la crescita del territorio, la promozione sportiva a livello regionale, deve perseguire il coordinamento di politiche di attuazione e interventi in base all’indirizzo politico. Deve durare sempre questa situazione, indipendentemente da chi comanderà nel futuro. La Riforma deve garantire lo sport e gli sportivi. Come funziona negli altri paesi”.
Lavoratori sportivi
“Estensione di tutte le tutele lavoristiche, previdenziali e assicurative del settore dilettantistico. Con norme contributive e fiscali che tengano conto della particolarità del settore, ma che vanno a dare garanzie che fino ad oggi non ci sono state. E’ la prima volta nella storia del nostro Paese che vengano tutelate migliaia di persone che lavorano nello sport. E’ importante anche l’introduzione del docente di attività fisica nella scuola primaria. Stiamo discutendo con i ministeri competenti. La legge è in Senato ma vogliamo inserire tutto nel Testo Unico dello Sport. Saranno tutelati i lavoratori sportivi e i laureati in Scienze Motorie, insieme”.
Figura Agente Sportivo
“Gestito in termini di accesso alla professione, compensi e incompatibilità”.
Professionismo femminile
“Non ci sarà più una distinzione quando parleremo di professionismo maschile e femminile. Tutto sarà alla pari. Mondo maschile e mondo femminile. Questa incompatibilità attuale va colmata”.
Norme nell’ambito della sicurezza
“Tra di esse sono state introdotte quelle che riguardano gli stadi. Tutti i procedimenti accelerati e concentrati per la realizzazione, la ristrutturazione e la riqualificazione degli impianti sportivi. Questo è molto importante. In Italia sulla questione stadi siamo arretrati”.
Registro Coni
“In esso sono iscritte tutte le società dilettantistiche. Prevediamo riforme importanti, chiedendo di fare maggiori controlli. Ci siamo resi conto che tante sono anche bar, ristoranti e pizzerie. Che le società possano fare anche attività commerciali per sostenersi non è escluso, ma tali attività devono essere secondarie all’attività sportiva principale. L’attività primaria non può essere prevalente e poi accedere ad agevolazioni destinate a chi fa solo attività sportiva. Vogliamo regolarizzare le varie situazioni. A supporto delle attività complessive. Abbiamo inserito dei cavilli per l’aiuto economico, come per esempio la distribuzione dei dividendi e altro. Tutto ciò per valorizzare lo sport”.
I Gruppi Sportivi Militari e il tema degli sport praticati con gli animali
“Abbiamo inserito una disciplina specifica che tuteli gli animali coinvolti nello sport. Abbiamo previsto che i Gruppi Sportivi Militari vengono inseriti nella governance sportiva. Tanti nostri atleti che hanno conquistato successi nel mondo ne fanno parte. E ci sarà una ulteriore inclusione in essi. Potranno essere reclutati anche atleti con disabilità”.
Vincolo sportivo nel dilettantismo
“Abbiamo tolto il vincolo sportivo nel dilettantismo. Una norma medievale. Sarà previsto un riconoscimento in base a criteri stabiliti dalle federazioni. Ad esempio l’età dell’atleta e il rapporto contrattuale esistente”.
Ruolo delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline Sportive Associate
“Maggiore autonomia anche da un punto di vista contabile. Non saranno iscritte più all’Elenco Istat e il Testo Unico dello Sport semplifica gli obblighi contabili e burocratici, pur mantenendo chiaramente elementi di trasparenza. Vicinanza Coni e federazioni nell’indirizzo sportivo, economico, contributi e bilanci. In capo al Governo”.
Credito d’imposta
“Importantissimo per le realtà sportive più piccole. Speravo che il Parlamento potesse provvedere. Entro luglio rifinalizzeremo ancora le risorse per l’emergenza sanitaria. Chiederò al ministro Gualtieri di inserire anche questo”.
Questione palestre scolastiche
“Hanno bisogno di una sanificazione continua. Stiamo pensando a dei bonus per aiutare le palestre a garantire i protocolli”.
Tema dell’incompatibilità. I mandati presidenziali nelle Federazioni Sportive Nazionali
“Il Governo non mina l’autonomia dello sport. Secondo me, dopo 12 anni e tre mandati un presidente di federazione dovrebbe lasciare il campo ad un altro presidente. In Italia abbiamo 16 federazioni con lunghi mandati, che durano da quasi 30 anni. Ininterrottamente presidenti. Hanno lavorato e fatto bene, tanto di cappello. Ma non credo che lasciare il passo a qualcun altro sia una cosa negativa. Uno dei ruoli di un presidente è formare una nuova classe dirigenziale, fare in modo che dopo di sé ci sia un altro a gestire la federazione, nel modo migliore possibile. 12 anni sono tantissimi. E’ una situazione da sfatare, lo dico anche per chi si è esposto. Direi che siamo tutti aperti al fatto che il mondo dello sport debba dare per prima l’esempio della partecipazione e tutti debbano concorrere al cambiamento. In continuità, si fa tutti. Per esempio io stesso ho firmato la legge per le Olimpiadi. Ma nel 2026 non sarò più Ministro, questo non vuol dire che i Giochi non si faranno. Sono aperto a tutto, parliamo e confrontiamoci, in un dibattito con i presidenti. Non vedo motivo per cui non ci possa essere un ricambio. Il mondo dello sport è dentro la politica. Senatori e deputati sono anche presidenti di federazioni, con un minimo di conflitto d’interesse. Possono svolgere e controllare anche se stessi. Possiamo parlarne in maniera laica. Devo garantire l’autonomia che lo sport reclama. Il principio lo introduco, non posso fare finta di non vedere le cose”.
(Il Faro online)