Davide Polito ricorda Andrea Fortunato: “Vive nei nostri cuori”
Lo ricorda il Presidente della Fondazione Andrea Fortunato nel giorno del suo compleanno. Il museo, il Passaporto Ematico e una iniziativa che sarà svelata a settembre
Salerno – Per chi crede che il cielo si unisca alla terra, forse lo avrà immaginato in campo, ancora. Magari al tramonto. Mentre il mondo si lascia incantare dal bene supremo e gli angeli si avvicinano agli uomini. Forse Andrea avrà preso ancora tra i piedi il suo pallone, per terminare la partita della vita. Con la maglia numero 3 della Juventus, il terzino bianconero avrà entusiasmato i fili d’erba e avrà gonfiato la rete avversaria, donando quel sorriso luminoso al mondo.
Perché oggi il mondo del calcio lo ricorda, ancora una volta. Avrebbe compiuto 49 anni Fortunato. La leucemia ha fermato la sua corsa in campo e nella vita, nel 1995. Il 25 aprile il campione della Nazionale azzurra, con cui esordì il 22 ottobre del 1993 chiudeva gli occhi per sempre, donando al cielo, una nuova stella su cui sperare. Lo è quella luce Andrea, per tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato. Per tutti quelli che gli sono stati accanto durante quel periodo durissimo, tra le Molinette di Torino e l’Ospedale di Perugia. Per sempre il calcio lo terrà nel cuore. E ogni 26 luglio Andrea è scandito dai ritmi del cuore dei tifosi del calcio e delle persone che, con tante iniziative, dopo quel 25 aprile del 1995, lo ricordano.
Lo fa oggi Davide Polito e con molto piacere. Il Presidente della Fondazione Fioravante Polito, che ricorda Andrea Fortunato, ha ideato il premio annuale a lui dedicato. E ha inviato le sue parole a Il Faro online: “Andrea Fortunato vive sempre, con il nostro ricordo e con quello di chi lo ha conosciuto, perché è evidenziato nelle testimonianze raccolte nel libro della sua biografia. Era un grande uomo e poi un fuoriclasse”. Nel suo ricordo Polito aggiunge che uscirà una importante iniziativa editoriale a Santa Maria di Castellabate, che si svelerà a settembre.
Non solo la Fondazione. Anche un luogo che sorge nella via a lui dedicata. Un museo e la biblioteca, che ogni anno campioni del calcio e dello sport, arricchiscono di maglie e cimeli personali. Ed è il rispetto per un ragazzo straordinario e un campione leggendario della Juventus e del calcio, che loro stessi lo fanno col cuore: “Lo ricordiamo nel Museo e Biblioteca Andrea Fortunato, a lui intitolati – prosegue Polito – e insieme ad essi, anche l’iniziativa del Passaporto Ematico stiamo portando avanti. Un progetto sanitario e sportivo, che può salvare vite”. L’idea dal cuore nasce da lì. Da quel momento del maggio del 1994 quando Andrea non riusciva più a dare se stesso alla fascia sinistra. Non stava bene purtroppo e in seguito si scoprì che era malato di una grave forma di leucemia. Onorare la sua memoria e impedire che altri dolori possano sorgere, sta nei motivi della creazione del progetto del Passaporto Ematico.
Salvare vite in nome di Andrea, per ammirare quei splendidi sorrisi degli atleti sul viso. Come era splendido quello di Andrea. Si unisce la sua anima ai campi verdi sulla terra. Per chi crede che il cielo si unisca alla terra, lo fa. Ogni sera, mentre il sole tramonta e va a baciare la fascia sinistra. E lì che Andrea torna in campo e vive il suo sogno. Palla al piede e maglia numero 3 bianconera sulla schiena. Per sempre.
(Il Faro online)