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Legambiente Terracina si allarma e segnala: pino centenario ammalato nei giardini di Levante

18 agosto 2020 | 16:01
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Legambiente Terracina si allarma e segnala: pino centenario ammalato nei giardini di Levante

Legambiente Terracina: “Chiediamo l’immediato intervento di un fitopatologo di vostra fiducia che possa accertare al più presto le cause di tale situazione”

Terracina – A Terracina, secondo Legambiente, si sta registrando una situazione allarmante, che vede come protagonista un pino centenario (alto circa 15 metri), sito nei giardini di Levante, che si è improvvisamente essiccato. Una situazione che ha spinto gli ambientalisti a inviare un esposto al Comune di Terracina, nella persona del Sindaco facente funzioni e dell’Ufficio Ambiente, Polizia Municipale, Comando Carabinieri Terracina e Comando Carabinieri Forestali di Latina e Stazione di Terracina e per conoscenza alla Ditta di Gestione del Verde Urbano Verdidea srl e al Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio.

“Uno dei pini centenari, situati in un area verde storica della città di Terracina come quella dei giardini di Levante, di enorme valore paesaggistico che godeva, fino a pochi giorni fa, di ottima salute ha improvvisamente iniziato a seccarsi, come testimoniato dalle foto allegate.

La chioma e le foglie – si legge nell’esposto – hanno subito in poco tempo un rapidissimo disseccamento rimanendo sui rami, mentre la pianta sta assumendo uno strano colore rossiccio, chiaramente visibile a occhio nudo. La situazione, che ripetiamo, si aggrava di giorno in giorno, rischia di impattare anche sulla l’incolumità stessa delle persone, perché, indebolendosi, l’albero di quasi 15 metri potrebbe cadere a terra colpendo persone e veicoli di passaggio.

Il pino – sottolineano gli ambientalisti – si trova accanto ad altri pini coevi che non mostrano nessun segno di sofferenza per ora ma che, a causa di una eventuale patologia, potrebbero essere anch’essi danneggiati. Chiediamo pertanto l’immediato intervento di un fitopatologo di vostra fiducia che possa accertare al più presto, attraverso una ispezione e un campionamento del tessuto vegetale, del tronco e del terreno, le cause di tale improvviso e rapidissimo evolversi verso la morte, per accertare le motivazioni di tale deterioramento e questo sia per valutare che non sia una grave patologia trasmissibile ad altri esemplari vicini o se ci siano eventualmente i presupposti di una violazione dell’art.146 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio – D.lgs. 22/01/04 n.42 per la distruzione di un elemento caratterizzante il paesaggio oltre che per un fatto lesivo delle Bellezze naturali secondo quanto definito dall’art. 1 sexies della L. 431/85 e dalla L. 1497/39″.

Poi da Legambiente incalzano gli Enti competenti in materia e spiegano: “Vi informiamo peraltro che la nostra Associazione, in qualità di portatore di interesse diffuso, potrà procedere, da sola o in collaborazione con altre associazioni o coordinamenti nazionali, alla nomina di un fitopatologo di fama per i medesimi accertamenti.

Dalle foto allegate si può anche notare che i Giardini pubblici, compresa l’area su cui insiste il suddetto pino, purtroppo ormai in fin di vita, è attualmente utilizzata come “dehors” estivo, dove, sia il pino in questione che altri pini sono stati circondati da sedie e tavoli e, in alcuni casi, il pavimento erboso è stato ricoperto con mattonato amovibile o con telo impermeabile.

Su tali usi temporanei la nostra Associazione contestualmente chiede di essere informata della effettiva presenza di autorizzazioni rilasciate dall’Ente Comunale e – prosegue la nota – di tutte le prescrizioni, sicuramente fatte dall’Ente Comunale, per garantire la massima tutela della superficie erbosa e del prezioso patrimonio arboreo e arbustivo dei Giardini in questione”.

Infine: da Legambiente segnalano che l’Ente Comunale è purtroppo privo ancora oggi di un minimo strumento regolatorio del verde urbano e, per questo, chiedo, quindi, proprio alla luce di vicende come queste, di predisporre e adottare con urgenza un piano e un regolamento del verde ai sensi delle recenti “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” prodotte nel 2017 dal Ministero dell’Ambiente e coerenti con quanto predisposto dallo specifico gruppo di lavoro Ispra-Anci.

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