Allo stadio senza alzarsi dal divano: nasce la figura dello spettatore virtuale
E’ una strategia di engagement messa a punto dall’Nba americana. Proiezione della propria immagine direttamente sugli spalti. Come funziona? Scopriamolo..
Si può assistere ad una partita dei propri beniamini senza spostarsi da casa, direttamente a bordo campo? Sembra proprio di sì. Lo sta sperimentando con successo l’Nba di pallacanestro americana. I tifosi hanno potuto assaporare di nuovo l’atmosfera della gara, seduti comodamente dal divano di casa.
La partita è stata quella tra i Raptors e i Nets. Mediante la registrazione sul sito www.ultracoutside.com gli appassionati di basket e gli innamorati della propria squadra del torneo possono registrarsi ed essere poi sorteggiati per partecipare alla virtualità della propria presenza nel palazzetto. In tempi di Covid-19 ecco che nasce la figura dello “spettatore virtuale”. E’ una strategia azzeccata del presente, a quanto sembra. E servirà anche per il futuro? La situazione pandemica mondiale non ammette alternative. E’ un modo sicuramente divertente e sicuro per assistere alla partita della squadra del cuore. Ma anche un modo di inaugurare in modo innovativo l’engagement con i propri tifosi.
Ma come avviene?
Viene proiettata l’immagine del tifoso sugli spalti dell’impianto. Tipo ologramma del film “Star Trek”. Seduto sul divano di casa e di fronte alla televisione e al computer, equipaggiato di webcam e microfono obbligatori, vengono scelti 300 tifosi per squadra. Per ognuna di esse, possono essere presenti anche amici e famigliari. E i team americani si organizzano per riempire in questo senso, gli spalti destinati al proprio pubblico. Si può tifare, parlare con il vicino. Quindi attenzione a ciò che si dice, i microfoni ci sono e sono aperti. Se per caso qualcuno si deve assentare per andare in bagno o altro, può farlo, ma non per molto tempo, pegno: la perdita della propria preziosa poltrona virtuale allo stadio e sostituzione da un’altra persona. Quindi, la possibilità di assistere alla partita della propria squadra direttamente e assaporare l’atmosfera del palazzetto esiste, ma nel rispetto di norme indicate dall’Nba. Ognuno viene proiettato sul proprio seggiolino e marcala sua presenza per quella partita.
Un modo per esserci sembra esistere, oltre il coronavirus. Si sta discutendo in questi giorni in Italia se riaprire gli stadi di calcio ai tifosi, una percentuale in base alla capienza massima degli spalti. Questa strategia dell’Nba sembra indicare una via comoda e di sicuro sfruttamento economico. Solo il futuro prossimo potrà rivelare se anche in Italia sarà possibile.
(Il Faro online)