Candidato consigliere “naziskin, omofobo, antisemita e xenofobo”, a Fondi esplode il caso
Mastrobattista: “Rispetto al casellario giudiziario, la candidatura di D’Adamo poteva dirsi legittima. Ma sto studiando un modo per estrometterlo e cacciarlo dalla competizione elettorale”
Fondi – Che sia a Fondi che a Terracina le elezioni comunali del prossimo 20 e 21 settembre fossero piuttosto tese, lo si era capito già da tempo. Tra i vari candidati sindaci c’è stato scontro, mancato dialogo (si vede soprattutto la spaccatura nel centrodestra), ma il caos vero e proprio è esploso nei giorni scorsi.
Se a Terracina, quasi una settimana fa, la commissione elettorale ha dichiarato incandidabile alla carica di Sindaco Andrea Bennato per ragioni giudiziarie risalenti al 1997 (leggi qui), a Fondi la questione appare da subito più complessa.
Protagonista, infatti, torna ad essere, suo malgrado, il candidato sindaco Giulio Mastrobattista, anche se sotto una luce diversa. Uno dei candidati sindaci della lista “Giulio Mastrobattista sindaco”, il 32enne, pizzaiolo, Cristian D’Adamo, infatti, sui suoi canali social si definisce “naziskin, omofobo, antisemita e xenofobo”. Una descrizione che ha fatto scattare la reazione dell’Anpi fondana, che, soltanto un mese fa “recriminava” proprio all’avvocato Mastrobattista di aver fatto il saluto romano durante un proprio comizio (l’avvocato avrebbe poi smentito il saluto romano, definendo il suo un gesto frainteso).
La reazione dell’Anpi
“Noi – hanno sottolineato dall’Anpi – crediamo alle parole dell’avvocato e vogliamo riportarle nuovamente prima di chiedergli un’ulteriore presa di posizione: “Non ho mai militato in Partiti fascisti. Men che mai neo fascisti. Non coltivo nostalgie romantiche ed estetismi dannunziani, pur rispettando chi non la pensa come me.
Sono solo un uomo di destra, di una destra moderna e, allo stesso tempo, una destra sociale, voglio stare vicino alla gente. Perché sono convinto che soltanto votando a destra si rifà l’Italia. Chi mi accusa di aver fatto il saluto romano mi ferisce l’anima e violenta la mia storia. Offende la mia formazione politica e culturale e ne risponderà nelle sedi giudiziarie, non ultima quella penale”.
Parole condivisibili, secondo l’Anpi, ma che vanno in conflitto con i valori di almeno un candidato nelle sue liste di supporto. Ci sono pervenuti alcuni screen da diversi cittadini preoccupati e con una semplice verifica su internet abbiamo potuto notare la veridicità di quanto ci è stato riportato. Sul suo profilo Twitter Christian d’Adamo (attualmente candidato a consigliere nella lista “Giulio Mastrobattista sindaco”) scrive nella sua “biografia”: “naziskin, Negazionista, Omofobo, Xenofobo, ANTIdemocratico, ANTIcostituzionale, ANTIcomunista, Antisemita“.
Oltretutto, la questione è divenuta oggetto di dibattito tra i cittadini anche mediante la pubblicazione di questi screen su diverse pagine Facebook, suscitando sorpresa e indignazione, come è normale che sia in un contesto civile e democratico. Oltre alla sua “biografia”, già sufficiente a qualificarlo, il candidato d’Adamo ha condiviso sulla sua pagina personale (pubblica fino a qualche ora fa) immagini e battute a tema razzista ed antisemita.
A questo punto – proseguono dall’Anpi – chiediamo al candidato Mastrobattista di prendere una posizione netta ed in linea con la sua formazione politica tanto decantata nel precedente comunicato stampa. Chiediamo inoltre, l’immediata espulsione del candidato in questione, in quanto totalmente incompatibile a livello ideologico e morale con la carica per cui compete. E’ forse questa la destra che “rifarà l’Italia”, avvocato Mastrobattista?
Un braccio alzato – concludono dall’Anpi – può essere un gesto fraintendibile, ma tacere su una simile questione sarebbe solo un atto di condivisione con simili aberranti valori. Lei ha scritto: “Chi mi accusa di aver fatto il saluto romano mi ferisce l’anima e violenta la mia storia.”, a questo noi rispondiamo con le foto allegate del suo candidato”.
La dichiarazione di Mastrobattista
A qualche ora dalle dure parole dell’Anpi rivolte nei confronti di D’adamo arrivano le prime novità: la lista in cui lo stesso è candidato consigliere prende ufficialmente le distanze dai suoi atteggiamenti, condannando qualsiasi atteggiamento che vada contro i principi fondanti della Costituzione italiana. Insomma, una verità a metà: una condanna verbale, ma, di fatto, il candidato faceva ancora parte della competizione elettorale e proprio con la lista che, ufficialmente, condannava il suo modo di fare, che condannava la sua nostalgia verso il Ventennio.
Poco dopo, in merito arrivano le parole del candidato sindaco, che fa sapere: “Come candidato a sindaco della coalizione – dichiara Giulio Mastrobattista – prima di accettare la candidatura di una persona, ho chiesto il suo certificato penale, i carichi pendenti e il casellario giudiziario. Per Cristian d’Adamo non risulta nulla. Dunque la sua candidatura poteva dirsi legittima.
Ho appreso solo in questi giorni che sul suo profilo Twitter aveva pubblicato dei contenuti chiaramente lesivi della dignità democratica e costituzionale e che descrivono la sua persona con aggettivi nei quali non mi riconosco e che ritengo incompatibili con la mia persona, la mia candidatura a sindaco di Fondi, il mio progetto politico e il progetto di quanti hanno accettato di condividere con me questa esperienza, con un unico obiettivo: il bene comune della nostra città.
Ho immediatamente invitato tutti – prosegue Mastrobattista – a non dare neppure un voto al signor d’Adamo, perché nulla ha a che fare con i nostri valori democratici e costituzionali. Siamo un gruppo che ripudia fermamente ogni forma di fascismo, nazismo e di antisemitismo.
Cristian d’Adamo ovviamente non farà campagna elettorale con me, per me e la mia coalizione – conclude il candidato sindaco Giulio Mastrobattista – sto studiando un modo per estrometterlo e cacciarlo dalla competizione elettorale”.
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