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Terracina 2020, Europa Verde: “Ecco come risolleveremo la nostra agricoltura”

2 settembre 2020 | 12:17
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Terracina 2020, Europa Verde: “Ecco come risolleveremo la nostra agricoltura”

Il candidato sindaco Gabriele Subiaco: “Vogliamo far nascere a Terracina un biodistretto per promuovere l’agricoltura biologica”

Terracina – Lunedì 31 agosto, in occasione dell’evento organizzato da Anna Carroccia, candidata al Consiglio comunale per Europa Verde Terracina, il candidato sindaco per Europa Verde Terracina Gabriele Subiaco ha incontrato cittadini e imprese della Valle, Casaletti, Valle Fasana, Camposoriano, presso la Cooperativa La Valle, una delle realtà più affermate di Terracina nel settore dell’agricoltura.

“Gabriele Subiaco – raccontano da Europa Verde Terracina – ha introdotto in breve il programma elettorale di Europa Verde Terracina e ha poi approfondito tecnicamente con analisi e proposte il tema dell’agricoltura e del nuovo paradigma dell’agro-ecologia, sottolineando che la nuova riforma della Pac europea va nella direzione giusta, ma deve essere sostenuta e incentivata in modo opportuno, affrontando in una prospettiva eco-sistemica il problema della carenza di bio-diversità, la scarsità delle risorse idriche ed energetiche, il consumo di suolo, il rischio di incendi, l’abbandono del terreno agricolo, la devastazione del territorio dal rischio idrogeologico e lo smaltimento delle plastiche utilizzate in agricoltura con l’annoso e grave problema dei roghi tossici”.

“Ha poi introdotto un innovativo progetto di costruzione di un acquedotto di servizio alle zona di Camposoriano, Valle Fasana e Casaletti, territorio da sempre soggetto a carenze idriche, soluzione che è sempre stata al centro delle necessita’ di imprese e abitanti della zona e di cui Europa Verde Terracina vuole farsi carico, insieme al completamento in tutta l’area della Valle della rete fognaria, del rifacimento e della illuminazione delle strade (vista la presenza nell’area di due importanti realtà imprenditoriali coma la cooperativa ‘La Valle’ e la cooperativa ‘Garibaldi’), della costruzione di un pista ciclabile dalla Valle a Camposoriano con il rafforzamento della strada e della pulizia di fossi e canali contro il rischio alluvioni e dei margini delle strade, dei fondi agricoli e di un sistema di videosorveglianza finalizzato ad un progetto per la realizzazione di un sistema territoriale di prevenzione e contrasto efficace degli incendi”, spiegano.

“Il presidente della cooperativa ‘La Valle’ Ermanno Di Girolamo ha poi raccontato la sua visione del futuro tracciando tutta la filiera agricola e i nuovi sviluppi, non nascondendo le criticità in termini di crollo del fatturato dovute alla emergenza Covid-19, mentre l’amministratore Enzo Di Natale della azienda ‘Di Natale srl’ ha illustrato il prezioso servizio di raccolta e riciclo della plastica in agricoltura, con la sua ultradecennale esperienza e le criticità del settore, cruciale per il rispetto dell’ambiente e per il contrasto dell’annoso fenomeno dei roghi tossici, altro tema su cui Europa Verde Terracina è fortemente impegnata”.

“L’agricoltura – continuano da Europa Verde – rappresenta infatti una delle attività principali della città di Terracina ed uno dei temi cruciali di sviluppo di Terracina, da sempre città agricola. Parlando di agricoltura a Terracina non si può però non partire da una considerazione importante per la nostra città, che è questa: secondo i dati Istat del censimento 2010 nel comune di Terracina si è registrata (tra il 1982 ed il 2010) una riduzione della Sau (Superficie Agricole Utilizzata) del 25,1%, superiore al dato medio nazionale che è del 18,8% per un decremento in valore assoluto di 1736 ettari su un totale di 10230 ettari. Se consideriamo il periodo 2000-2010, la riduzione registrata è addirittura del 10,79% (- 629 ettari) contro una riduzione media nazionale del 2,3%”.

“La riduzione della Sau può essere in parte spiegata con una progressiva urbanizzazione dei terreni agricoli, ma spesso perché queste aree vengono abbandonate e non più coltivate, ridiventando boschi o foreste, con grave danno per l’economia agricola e con gravi rischi per gli incendi. Partendo da questa considerazione, è del tutto evidente la necessità di preservare il suolo agricolo, dando piena attuazione alla Legge Regionale n. 14 ‘Disposizioni per valorizzare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli e alimentari di qualità provenienti da filiera corta’ e promuovendo, con decisione, sul nostro territorio l’agricoltura sostenibile e l’agro-ecologia, il nuovo paradigma che coniuga ecologia e agricoltura integrando i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica, anche considerando i finanziamenti previsti dal Green New Deal europeo e dal nuovo Bilancio comunitario 2020-2027 che prevede oltre 1000 miliardi di investimenti di cui gran parte per l’agricoltura”.

“Va inoltre ricordato che il biologico è un ‘simbolo’ della strategia comunitaria per l’agricoltura, la cosiddetta strategia Farm2Fork, perché è ecosostenibile, offre opportunità economiche agli agricoltori e risponde ad una crescente domanda dei consumatori. Per questo la Commissione nei prossimi mesi proporrà un nuovo piano d’azione per l’agricoltura biologica che, per i prossimi 5 anni, sarà uno strumento importante per accompagnare la crescita futura del settore e di cui la Pac (Politica Agricola Comunitaria) sarà uno degli strumenti chiave, per garantire che l’offerta di prodotti bio soddisfi la domanda dei consumatori assicurando allo stesso tempo una transizione equa per gli agricoltori. La Commissione ha proposto infatti di rafforzare la dote della Politica agricola comune con 391 miliardi di euro per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, con un incremento di 26,5 miliardi rispetto al 2018″.

“Le proposte di Europa Verde Terracina per il superamento della crisi generata dalla pandemia da Covid-19 e per la crescita sostenibile del settore – dice Gabriele Subiaco – riguardano la conversione della produzione al biologico, anche gradualmente attraverso tecniche colturali e di lotta integrata, aumentando la produzione di cibo sano, buono e giusto attraverso la diminuzione dell’utilizzo di sostanze altamente inquinanti e cancerogene come i pesticidi, i fertilizzanti ed i diserbanti come il glifosato e il sostegno alle piccole imprese agricole e le realtà produttive locali bio ed ecosostenibili, basate sul lavoro familiare e sulla diversificazione della produzione conservando un patrimonio di conoscenze fondamentali per la tutela del territorio anche e soprattutto utilizzando al meglio i fondi europei per lo Sviluppo Rurale”.

Vogliamo far nascere a Terracina, proprio partendo dalla zona della Valle, un biodistretto per promuovere l’agricoltura biologica, diffondendo le buone pratiche rurali, ambientali e sociali, tutelando la biodiversità, sviluppando tutta la filiera: produzione, trasformazione, vendita, ristorazione, zootecnia, turismo rurale ed enogastronomico. Tutto attraverso la diffusione di un modello partecipativo dal basso, attento allo sviluppo sostenibile e alle vocazioni dei territori ma anche alle innovazioni tecnologiche come lo sviluppo dell’e-commerce. Prevedendo anche percorsi naturalistici, vicinanza alle piccole e medie imprese, soprattutto quelle giovanili. Perché tanti sono i giovani che si stanno già impegnando per l’olivicoltura e per l’agricoltura, ma soprattutto si stanno impegnando a riprendere quei terreni abbandonati che svolgerebbero anche un ruolo importante sulla biodiversità e oltre che per preservarli dal dissesto idrogeologico. Vogliamo promuovere le produzioni innovative anche riprendendo alcune filiere antiche come la filiera della canapa, fondamentale per gli utilizzi in bioedilizia, nel tessile, nel packaging, per le bioplastiche, i biocombustili, la bonifica dei terreni, l’alimentare, e come sostituto del legno”, prosegue Subiaco.

“E’ fondamentale, poi, incentivare l’innovazione tecnologica e digitale in agricoltura, per un’agricoltura più efficiente e a ridotto impatto ambientale, un’agricoltura che usa bene i fattori produttivi come: concimi, energia ed acqua; riduce gli sprechi e non inquina; utilizza le giuste rotazioni delle colture; rende il terreno più fertile usando meno fertilizzanti chimici; rispetta le persone, le comunità e il territorio dove si produce, con la sua identità e con le sue specificità. E, soprattutto, affrontare il sempre più grave problema della siccità e della ‘salinizzazione’ del nostro territorio attraverso un attento uso dell’acqua: riconvertendo al più presto il sistema di irrigazione dei terreni agricoli (oggi perlopiù a pioggia), con sistemi di micro-irrigazione e a goccia, che possono ridurre del 50% l’acqua utilizzata in agricoltura (che rappresenta il 60% dei consumi totali); riconvertendo la produzione verso colture meno idro-esigenti; rivedendo anche il sistema di tariffazione dell’acqua usata in agricoltura”, conclude.
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