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Tragedia al Circeo: bracciante 26enne muore sul lavoro, la Flai-Cgil attacca: “Nessuno ha chiamato l’ambulanza”

8 settembre 2020 | 16:01
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Tragedia al Circeo: bracciante 26enne muore sul lavoro, la Flai-Cgil attacca: “Nessuno ha chiamato l’ambulanza”

La Flai- Cgil: “Il datore di lavoro del giovane bracciante deceduto avrebbe deciso di trasportarlo autonomamente all’ospedale, senza allertare gli enti preposti”

San Felice Circeo – Aveva solo 26 anni Singh Gurjant, il bracciante agricolo, originario del Punjab, morto sul lavoro, ieri, in un’azienda agricola di San Felice Circeo, dove lavorava come bracciante.

Uno strazio, considerata la sua giovane età, ma secondo il sindacato Flai-Cgil, c’è di più dietro: Singh, deceduto a seguito di una caduta da una serra, sarebbe morto perché stava lavorando senza i dovuti dispositivi di sicurezza.

E ancora: una volta caduto, il suo datore di lavoro non avrebbe chiamato immediatamente il 118, secondo quanto affermato dal sindacato, scegliendo, invece, di trasportarlo in macchina in ospedale, a Terracina, dove sarebbe poi effettivamente deceduto dopo alcune ore, a causa delle gravi lesioni riportate a seguito della caduta (pare che abbia sbattuto la testa sulla scala). Un quadro, questo, secondo la Flai-Cgil, che farebbe sembrare il giovane Singh come l’ennesima vittima del caporalato.

Sul caso, ovviamente, è già partita una regolare indagine (per il momento aperto un fascicolo contro ignoti), volta a chiarire tutti gli aspetti della triste vicenda, non solo, quindi, sulla dinamica dell’incidente stesso, ma anche sulla posizione che lo stesso Singh ricopriva all’interno dell’azienda e se effettivamente al momento della caduta avesse indossato tutti i dispositivi di sicurezza necessari.

La denuncia della Flai- Cgil

Ci chiediamo come sia possibile che il datore di lavoro non abbia chiamato l’ambulanza e gli organismi preposti. Ci domandiamo come sia possibile pensare di correre da soli in ospedale con un ragazzo in quelle condizioni – dichiarano in una nota Roberto Iovino e Giuseppe Cappucci della Flai Cgil del Lazio.

Una circostanza che speriamo sia chiarita quanto prima. Siamo sicuri, inoltre, che vadano chiariti anche gli altri episodi che in questi giorni hanno coinvolto il territorio del Lazio meridionale. Per questo decideremo a breve quali iniziative intraprendere affinché chi è competente in materia prende una posizione chiara e netta su quanto sta accadendo, per verificare che ci siano le condizioni per lavorare in sicurezza e che nessuno venga lasciato solo”.

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