Il Papa ai giornalisti: “In tempi di pandemia siate seminatori di speranza e fiducia nel futuro”
Il Pontefice: “Il giornalista cristiano è tenuto ad offrire una testimonianza nuova nel mondo della comunicazione senza nascondere la verità, né manipolare l’informazione”
di FABIO BERETTA
Città del Vaticano – “Il professionista cristiano dell’informazione deve essere un portavoce di speranza, di fiducia nel futuro. Perché solamente quando il futuro è accolto come realtà positiva e possibile, anche il presente diventa vivibile. Queste riflessioni possono anche aiutarci, specialmente oggi, ad alimentare la speranza nella situazione di pandemia che il mondo sta attraversando“.
Nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano, Papa Francesco riceve la redazione del Settimanale cristiano “Tertio” (Belgio), che festeggia il suo ventennale. Invita i giornalisti presenti, e tutti i professionisti dell’informazione, ad essere “seminatori di speranza in un domani migliore”. Nel contesto di questa crisi dovuta al coronavirus, aggiunge il Pontefice, “è importante che i mezzi di comunicazione sociale contribuiscano a far sì che le persone non si ammalino di solitudine e possano ricevere una parola di conforto“.
Bergoglio sottolinea l’importanza di “fare informazione di qualità”, perché solo essa “ci permette di comprendere meglio i problemi e le sfide che il mondo è chiamato ad affrontare, e ispira i comportamenti individuali, familiari e sociali”. Rimarca poi l'”importante presenza di media cristiani specializzati nell’informazione di qualità sulla vita della Chiesa nel mondo”, poiché “capace di contribuire a una formazione delle coscienze”.
Cercando una visione positiva delle persone e dei fatti, respingendo i pregiudizi, si tratta di favorire una cultura dell’incontro attraverso la quale è possibile conoscere la realtà con uno sguardo fiducioso.
“Notevole è anche il contributo dei media cristiani per far crescere nelle comunità cristiane un nuovo stile di vita, libero da ogni forma di preconcetto e di esclusione“, prosegue il Papa, che, citando quanto detto già all’Angelus di qualche domenica fa (leggi qui), mette in guardia dal “chiacchiericcio”, un male capace di chiudere “il cuore alla comunità” e “l’unità della Chiesa”.
“La comunicazione – rimarca il Papa – è una missione importante per la Chiesa”. “Per la sua alta coscienza professionale, il giornalista cristiano è tenuto ad offrire una testimonianza nuova nel mondo della comunicazione senza nascondere la verità, né manipolare l’informazione“, conclude Francesco.
(Il Faro online) Foto © Vatican Media
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