Covid-19 nel Lazio, D’Amato: “Se salgono i contagi lockdown in aree specifiche”
L’Assessore alla Sanità della Regione Lazio: “Il Lazio non ha molti più casi rispetto al lockdown, ha tanti casi quanti ne hanno le altre regioni. Non c’è alcun allarme, una grande attenzione sì”
Roma – Alessio D’Amato commenta la situazione contagi della regione, intervistato dall’agenzia Dire a margine di una visita al Cto di Roma, non vuole replicare apertamente a Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza, secondo il quale nel Lazio e in Campania la situazione Covid-19 sta andando fuori controllo.
Tuttavia dalle sue parole emerge una lettura diversa rispetto a quella dell’esponente dell’Oms: “Non voglio commentare, tutte le regioni sono monitorate attraverso il coefficiente Rt e il Lazio é a 0,85, sotto la media nazionale“.
“Abbiamo un sistema di tracciamento importante, che sta funzionando e lavorando per cui per quanto ci riguarda continueremo nell’operazione di testing, tracciamento e trattamento – spiega D’Amato -. Abbiamo iniziato oggi anche al liceo Manara di Roma, siamo la prima regione italiana ad entrare nelle scuole con un’attività di screening“.
“La situazione va monitorata, abbiamo città in Europa che stanno conoscendo misure restrittive molto importanti – ha specificato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio -, a partire da Madrid, Londra e Parigi, per cui Roma si sta difendendo e il sistema sanitario sta facendo tutto ciò che va fatto in queste circostanze“.
Però il Lazio si sta assestando da alcuni giorni sopra i 200 casi al giorno, più di quelli registrati durante il lockdown: “Il Lazio non ha molti più casi rispetto al lockdown, ha tanti casi quanti ne hanno le altre regioni – ha ribattuto Alessio D’Amato – Si è riaperta la mobilità, si sono riaperte le attività, Roma ha il più grande aeroporto del Paese ed è la più grande metropoli italiana. Non c’è alcun allarme, una grande attenzione sì“.
“Il Lazio è pronto a lockdown in specifiche aree del territorio, se l’aumento dei contagi da Covid-19 dovesse richiederlo – ha assicurato l’Assessore -. Stiamo lavorando con attività chirurgiche e puntuali, pertanto se saranno necessarie interverremmo in questo senso”.
Nel frattempo, diversi cittadini lamentano il mancato ricevimento della risposta ai tamponi entro le 48 ore previste: “Stiamo facendo oltre 10mila tamponi al giorno mediamente e nei prossimi giorni – ha replicato D’Amato – spingeremo molto sui test rapidi, che permettono una risposta in trenta minuti, per cui questo problema verrà risolto alla fonte”. ( fonte: Agenzia Dire)
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