“Un manifesto interattivo della Cultura a Latina”, l’appello di Forte, De Amicis e Scarsella
“Un ‘Manifesto della Cultura’ condiviso deve partire dal territorio, dalle diverse culture, lingue, storie delle persone che lo abitano”.
Latina – Nasce a Latina un comitato aperto per una nuova cultura. A parlarne alcuni dei promotori, tra cui Enrico Forte, Enzo De Amicis e Antonio Scarsella.
“In questi anni – spiega Enrico Forte- la politica culturale del comune di Latina si è rivelata poco all’altezza delle esigenze della seconda città del Lazio. Le criticità esistenti sono state per troppo tempo un alibi: è ora di rispondere con coraggio, competenza e con la forza di proposte condivise.
E’ maturata la consapevolezza, negli operatori della cultura professionali e non, della necessità di delineare un nuovo percorso, dove tutti abbiano consapevolezza del proprio ruolo. Quella che parte oggi è una vera e propria piattaforma (per ora virtuale a causa delle ristrettezze imposte dal Covid), ma non per questo meno attiva e propositiva.
Ho raccolto l’invito a farmi promotore, insieme ad associazioni, cittadini ed animatori culturali che operano senza il supporto istituzionale, di un percorso che porterà alla stesura di un vero e proprio manifesto per la cultura a Latina. Un manifesto ‘Interattivo della Cultura e per le tante culture manifeste’ che si dipanerà in queste aree: ‘Luoghi, persone, linguaggi, storie e progetti per il futuro'”.
Per concretizzare il percorso si era pensato ad un evento da realizzare l’11 ottobre presso gli spazi della parrocchia San Francesco a Latina, ma l’esigenza di tutelare la cittadinanza e i partecipanti a seguito delle recenti ordinanze anti covid, ha spinto gli organizzatori a rinviare l’appuntamento trasformandolo in un ‘work in progress’ che coinvolgerà i cittadini e l’opinione pubblica sui social, attraverso una pagina facebook dedicata alla raccolta di contributi in qualsiasi forma utile.
“La manifestazione che avevamo organizzato al teatro San Francesco – spiega Enzo De Amicis – è la conseguenza naturale di una bella avventura realizzata presso l’arena estiva adiacente la parrocchia, che è stata frequentata da tantissime persone nell’arco di ben 15 eventi estivi. L’enorme riscontro ci ha dato stimolo a recuperare quanto perduto in questa fase critica per la città, sia per via del virus, sia per la mancata organizzazione di una politica culturale attrattiva. Ci sembra che la cultura sia rimasta al palo, ora vogliamo proseguire con idee e proposte raccogliendo il contributo di tutti”.
“L’idea di una serie di contributi di associazioni, artisti, operatori culturali per dare vita ad un ‘Manifesto della Cultura’ mi è subito piaciuta – dice Antonio Scarsella (associazione Solidarietà e sviluppo) – perchè cosi si può uscire dall’isolamento, da uno spezzettamento che,forse, soddisfa il singolo ma non risolve il tema della crescita complessiva della società e delle nuove generazioni.
Un ‘Manifesto della Cultura’ condiviso deve infatti partire dal territorio, dalle diverse culture, lingue, storie delle persone che lo abitano. Contenere le espressioni in cui l’arte e la cultura, il pensiero umano si manifesta (musica, letteratura, scultura, pittura, cinema, teatro…), permettere la partecipazione dei cittadini di ogni età, partendo dal presupposto che occorre lavorare oggi per avere, in occasione del centenario della città, nuove generazioni consapevoli della propria storia e con lo sguardo rivolto al futuro. Non ultimo il tema degli spazi ‘fisici e mentali’ per la cultura, luoghi in cui questo processo possa svilupparsi. Centrale è in questo caso il ruolo della Scuola, delle Associazioni e delle Istituzioni, dei Comuni. Per crescere occorre investire nella cultura: equazione che sembrerebbe elementare e che, invece, è difficile da far passare dalla teoria alla pratica.
L’aggravarsi della emergenza sanitaria ci impongono di rimandare l’evento già programmato per l’11 ottobre. Ma, più che un rinvio, si tratta di realizzare questo progetto in maniera diversa: raccogliendo i contributi di più persone, artisti e ed associazioni possibili, rispettando le indicazioni e diluendo gli eventi”.
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