Chiusura di palestre e piscine, Barelli: “Non possiamo accettare questa censura”
I timori sono stati confermati. Stop agli impianti sportivi. Il Presidente della Federnuoto torna a tuonare contro il Governo
Roma – “Non si capisce come si sia arrivati a una chiusura irriguardosa e ingiusta, anche tenendo conto degli oltre 200 controlli da parte dei Nas e dei soldi spesi per farli, nei centri natatori e nelle palestre d’Italia che fra l’altro hanno dato dei riscontri positivi nella lotta al contagio. Perché allora fare questi controlli?“. Paolo Barelli, presidente della Federnuoto e deputato di Forza Italia, boccia le misure contenute nell’ultimo Dpcm che stabilisce da domani e fino al 24 novembre la sospensione delle attività di “palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza“.
“Il problema vero – prosegue Barelli all’Agenzia Italpress – è l’inconsistenza dei provvedimenti che non sono stati presi negli ultimi 4 mesi per quanto concerne i mezzi pubblici e la scuola, che sono ambiti dove la diffusione del contagio è trasversale alla società italiana. Palestre e piscine hanno speso centinaia di migliaia di euro per adeguarsi alle norme e addirittura superarle, incrementando le disposizioni sul distanziamento e sul limite controllato di utenza“.
Il numero uno della Federnuoto si chiede perché “a fronte dei soldi privati spesi dai gestori, che si sono indebitati, lo Stato non ha investito per favorire la didattica a distanza o rafforzare i trasporti per anticipare quello che sarebbe accaduto“. “Il mondo dello sport – chiosa Barelli all’Italpress – non può accettare questa censura. Chi paga ora i costi di gestione? Ho già fatto presente al ministro Spadafora e a Palazzo Chigi che lo sport morirà se non mettono a disposizione immediatamente tre miliardi per le piscine e le palestre e le società sportive“.
Successivamente il presidente Barelli ha rilasciato altre dichiarazioni all’agenzia Ansa, sottolineando che “il nuovo Dpcm dimostra la totale insensibilità verso il mondo dello sport“. “Se non ci sono interventi immediati che permettano alla società sportive e ai gestori di palestre e piscine di credere ancora nel governo, non solo ci sarà il fallimento totale, ma è prevedibile una protesta inesorabile sui territori“, prosegue Barelli. “Il governo sottovaluta la rete dalla società sportive che gestiscono impianti sportivi e garantiscono l’attività motoria dei cittadini sul territorio. Questa chiusura è ingiusta: perché questa scelta dopo che 200 controlli dei Nas con la dichiarazione che le misure di sicurezza erano pienamente rispettate? Perchè ristoranti e bar chiudono alle 18 e le piscine rimangono chiuse tutto il giorno? Quale è lo studio epidemiologico alla base di questa scelta? “Perché il governo ha pensato ai banchi con le rotelle – accusa ancora Barelli – e non ha pensato a cablare la scuola per permettere realmente la didattica a distanza? Perché si penalizza l’unico settore che si è ‘cablato’, ovvero ha investito sulla sicurezza?”. La chiusura di palestre e piscine, conclude Barelli, “è inaccettabile“.