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Barelli a piazza del Pantheon: “Sport in ginocchio. Abbiamo bisogno di maggiori attenzioni”

27 ottobre 2020 | 14:35
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Barelli a piazza del Pantheon: “Sport in ginocchio. Abbiamo bisogno di maggiori attenzioni”

Il Presidente della Federnuoto ha partecipato alla manifestazione organizzata dagli operatori sportivi per sensibilizzare la politica sulla crisi economica

Roma – Il presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli è intervenuto a piazza del Pantheon, a Roma, alla manifestazione di sensibilizzazione e preoccupazione nei confronti delle Autorità, da parte del mondo delle piscine e delle palestre all’indomani delle misure del nuovo Dpcm. Le parole del presidente esprimono preoccupazione e solidarietà: “E’ un momento molto difficile per tutto il Paese. La grande famiglia dello sport rischia di cadere in una crisi profonda; è difficile accettare che l’attività di centomila associazioni sportive sia stata penalizzata in questa maniera. Tutto ciò non è accettabile. Auspico che le promesse che sono state fatte, anche al sottoscritto non più tardi di domenica scorsa, dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte siano mantenute. I soldi che servono sono tanti. Le categorie che stanno soffrendo in Italia sono molteplici: il mondo dello sport non è l’unico ad essere in ginocchio. Non so se ci saranno fondi a sufficienza per tutti: me lo auguro. Lo sport in Italia, ahimè, non lo si pratica a scuola, nelle università ma esclusivamente per merito delle associazioni sportive e di tutte le persone, tecnici e non solo, che ci lavorano“.

Successivamente Barelli è intervenuto ai microfoni di FM Italia TV Live Radio, nel corso della trasmissione condotta da Mimmo Contestabile, esprimendo tutta la preoccupazione propria e delle società. “Ritengo, innanzitutto, che la società italiana e la politica in generale sia abituata a vedere il mondo dello sport organizzato dalle società e associazioni sportive, dando per scontato che ciò possa continuare senza un valido supporto. Sostengo questo perchè in altri Paesi d’Europa e del mondo sono lo Stato, la Scuola e i Comuni a promuovere l’attività motoria e sportiva. In Italia, invece, ciò non accade. Le società sono altresì entità deboli che in questa situazione drammatica sono risultate esserlo ancora di più. Questa debolezza non è minimamente compresa e quindi sostenuta e alleviata dal Governo. Tenete presente che sono circa centomila le associazioni sportive in Italia e sono migliaia gli impianti sportivi che offrono la possibilità di svolgere attività motoria ai cittadini. Questo mondo deve ricevere maggiori attenzioni“.

Riguardo all’ultimo Dpcm, il presidente della Federnuoto chiarisce. “Gli impianti sportivi, piscine e palestre, sono gestite da privati e si sostengono con i ricavi. I costi di gestione sono notevoli e non è previsto, come in altri Paesi, l’intervento dell’Università o dello Stato; pensare di tenerli aperti soltanto per i campioni vuol dire portarli ben presto alla chiusura. Il tema non è oggettivamente inquadrato nella dimensione del fenomeno sportivo italiano. Siamo dinanzi ad una pandemia ed è logico che chiunque sia al Governo debba prendere decisioni forti. Ma il problema non sono i nostri impianti, com’è stato dimostrato dalle centinaia di controlli dei NAS sul territorio nazionale. Sono stati proprio loro, i tutori della salute pubblica, a farci i complimenti e dirci che il problema non siamo noi ma piuttosto i mezzi pubblici, le metropolitane, il traffico che si genera per andare a scuola e tornare a casa, gli assembramenti umani. Negli impianti sportivi gli ingressi sono già selezionati e controllati nel pieno rispetto di tutte le norme“.

Sulla ripresa dell’attività e la ripartenza dei campionati di pallanuoto maschile femminile, prevista sabato 7 novembre, Barelli aggiunge. “Il mondo sportivo non deve cadere nella depressione e nel pessimismo. Noi vogliamo ripartire e stiamo facendo di tutto per riuscirci. Abbiamo limitato la formula del campionato e stiamo dando indicazioni molto chiare e molto serie per tutelare gli atleti dai rischi di contagio con tamponi preventivi. La Federazione ha già assegnato circa cinque milioni di euro alle società sollevandole di fatto dal versamento delle tasse gare, delle iscrizioni ai campionati e del tesseramento degli atleti ma non possiamo sostituirci allo Stato. Non abbiamo i fondi per dare sollievo a tutte le piscine italiane“.

(fonte@federnuoto.it)