Dpcm del 3 novembre: non cambia niente per lo sport. Impianti chiusi e attività all’aperto
Si confermano le decisioni prese già lo scorso 24 ottobre. Restano fermi i tornei dilettantistici. Vanno avanti gli atleti di interesse nazionale
Roma – Ogni nuovo Dpcm fa sorgere molti quesiti da parte di chi pratica lo sport. Per quello appena comunicato dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, restano invariate le decisioni prese già al 24 ottobre.
Il provvedimento entra in vigore nella mezzanotte di giovedì. Quindi dal 6 novembre. E durerà fino al 3 dicembre. Manifestazioni, richieste dal mondo sportivo in questi giorni difficili (leggi qui). Aiuti economici di cui lo sport ha estremamente bisogno per contrastare la crisi sanitaria e finanziaria: “Dobbiamo tenere duro – ha detto Conte in conferenza stampa – stiamo per mitigare ciò che queste restrizioni causeranno. Licenzieremo indennizzi agli operatori economici, aiuti che si aggiungeranno a quelli già erogati. Sarà un “Decreto Ristori Bis”. I soldi andranno direttamente in conto corrente, con altre misure di sostegno. Ci aspettano mesi lunghi e difficili. Possiamo raffreddare la curva epidemiologica e riconquistando la serenità. Sostenendoci gli uni con gli altri”.
Come da indicazione governativa, il Lazio si trova attualmente in fascia gialla. Una situazione di contagiosità moderata. Anche Campania e Abruzzo fanno compagnia al Lazio. Anche il Friuli Venezia Giulia che attendeva indicazioni dal Governo, per capire in quale fascia sanitaria si trovasse. Le regioni del Nord Ovest sono in zona rossa. L’estrema condizione di contagiosità.
Resta consentita l’attività sportiva e l’attività motoria all’aperto. Anche in parchi pubblici. Le condizioni da rispettare solo il distanziamento di sicurezza tra una persona e l’altra. Gli atleti tesserati con le Federazioni Sportive Nazionali, affiliate al Coni e al Comitato Italiano Paralimpico, possono proseguire gli allenamenti e le competizioni, in quanto la loro pratica sportiva è inserita all’interno di protocolli specifici già approvati lo scorso mese di maggio. Restano fermi gli sport dilettantistici. E’ di oggi la decisione della Lega Nazionale Dilettanti di calcio di sospendere il campionato di Serie D (leggi qui). Nelle scorse settimane si erano fermati i tornei di Eccellenza, Promozione e delle Prime Seconde e Terze Categorie, insieme agli Juniores e ai diversi settori giovanili. Gli sport di contatto sono vietati, a livello amatoriale e dilettantistico.
Restano chiuse le piscine, le palestre. Possono restare aperti i centri sportivi. In essi si può praticare sport all’aperto, ma a porte chiuse (senza spettatori o persone o pubblico). L’importante è che non siano discipline di contatto.
Di seguito i frammenti del Decreto governativo del 4 novembre, riguardanti i provvedimenti per il mondo dello sport
(…) d) è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti;
e) sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni ‒ riconosciuti di interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) ‒ riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva;
f) sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche,nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli; sono consentite le attività dei centri di riabilitazione, nonché quelle dei centri di addestramento e delle strutture dedicate esclusivamente al mantenimento dell’efficienza operativa in uso al Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico, che si svolgono nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti;
g) fatto salvo quanto previsto alla lettera e)in ordine agli eventi e alle competizioni sportive di interesse nazionale, lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro per le politiche giovanili e lo sport,èsospeso;sono altresì sospese l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale;
h) al fine di consentire il regolare svolgimento delle competizioni sportive di cui alla lettera e), che prevedono la partecipazione di atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, e accompagnatori provenienti da Paesi per i quali l’ingresso in Italia è vietato o per i quali è prevista la quarantena, questi ultimi, prima dell’ingresso in Italia, devono avere effettuato un test molecolare o antigenico per verificare lo stato di salute, il cui esito deve essere indicato nella dichiarazione di cui all’articolo7, comma 1, e verificato dal vettore ai sensi dell’articolo9. Tale test non deve essere antecedente a 72 ore dall’arrivo in Italia e i soggetti interessati, per essere autorizzati all’ingresso in Italia, devono essere in possesso dell’esito che ne certifichi la negatività e riporti i dati anagrafici della persona sottoposta al test per gli eventuali controlli. In caso di esito negativo del tampone i soggetti interessati sono autorizzati a prendere parte alla competizione sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformità con lo specifico protocollo adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento(…)”.
(Il Faro online)(foto@Fidal)