La crisi del nuoto. Parla Rosolino: “Hanno detto che non siamo essenziali, ma perché?”
Commenta le chiusure delle piscine, per il contenimento del virus. Si chiude un mondo che è sanificato per natura. Si augura che i bambini possano studiare a scuola e anche i valori del nuoto
Roma – Massimiliano Rosolino è diventato un mito del nuoto, all’entrare del nuovo millennio. Nel 2000 a Sydney, nelle Olimpiadi Estive della colonna sonora “The Flame”, lui stesso ne è stato il simbolo di quella fiamma a Cinque Cerchi che è arsa alta e fiera. Un oro nei 200 misti per l’australiano di Napoli con record olimpicoe poi ecco un argento nei 400 metri stile libero. Un duello leggendario con il dio Ian Thorpe che poi alla fine ha avuto la meglio sul campione azzurro, ma quest’ultimo in seguito si è preso un bronzo nei 200 metri, aggiungendo un altro alloro. Tre le medaglie olimpiche per il “biondo grano” del nuoto azzurro.
E oggi ne è il simbolo e il mentore. E parla del suo mondo dell’acqua in sofferenza in questi giorni. Piscine chiuse. Serrate, a causa del decreto governativo del 24 ottobre, in attesa di risposte dalla politica. La paura più grande è il fallimento per degli impianti in tutta Italia, che necessitano di costosi investimenti per il mantenimento della struttura e di quell’acqua dall’odore di cloro, di cui Rosolino è innamorato e di cui il vincitore di 5 medaglie mondiali è inebriato dal “profumo”. Lo dice a Swimbiz.it. Nella sua intervista via video rilasciata al direttore di testata Christian Zicche, il Massimiliano nazionale commenta il momento complicato delle piscine e del suo nuoto italiano del cuore: “E’ una vita che viviamo con il profumo del cloro, ma una volta che ci fa comodo.. chiudiamo”. E’ grande il rammarico, come il disappunto che dimostra, mentre alle sue spalle lo splendido blu scintillante della piscina è ricoperto dai teli. E sotto di essi, come lui stesso dice, l’acqua è tiepida, custode di un universo che non è solo vittorioso di medaglie, ma anche di benessere psico – fisico.
In Italia i praticanti di nuoto sono 5 milioni. Un esercito di innamorati, che non adorano solo fare esercizi di stile, di rana o di farfalla, ma hanno bisogno di scendere in vasca anche per mantenere salda la propria salute. Terapie mirate, acqua che leviga, rilassa e fa rinascere. Problemi fisici e mentali che si risolvono. L’acqua cura e risana. Sta qui il dispiacere mostrato da Rosolino: “Fa bene a prescindere dai risultati – dice riferendosi ai benefici del nuoto – fa capire che ci sono delle regole”. Il messaggio è diretto ai giovani e a quello sport di base, in totale crisi nella fine dell’anno 2020. I bambini non dovrebbero solo studiare a scuola sui libri, ma farlo anche in vasca. La sicurezza passa anche da lì, come il carattere con cui si può crescere e diventare persone responsabili. Lo fa lo sport e lo fa il nuoto. “Possiamo educare i nostri figli all’interno di una piscina, di una palestre, praticando lo sport, il mondo dell’acqua è solidale”. Il campione azzurro prosegue a precisare: “Lo sport è il primo modo di prevenire. Nessuno ci ha mai detto in questo scenario di cure e di sanità che fare nuoto fa bene e rafforza”. “Qualcuno ha detto sbagliando che non è essenziale, ma perché?”. E la domanda che si pone non è solo sua, ma evidentemente anche quella di tutto un movimento che teme di sparire nell’ombra.
La scuola e il nuoto dovrebbero andare “a braccetto”. Si impara a nuotare da bambini, a governare l’acqua e a restare a galla. Non solo in piscina o in mare, ma anche nella vita. E’ una metafora lo sport, anche per reagire a questo momento difficile di Covid-19. Lo sport rilassa e educa alla resistenza psicologica, mentre fa bene al resto del corpo: “Abbiamo rispettato ogni singolo protocollo, abbiamo igienizzato un ambiente che già lo era per natura”.
Non ha solo commentato la situazione delle piscine di tutta Italia e di quel nuoto che non dovrà sparire, ma ha dedicato anche le sue parole ad una parte dell’Italnuoto in quarantena a Livigno: “Un saluto ai ragazzi della Nazionale. Loro finiranno in qualche bolla di sicurezza e noi, spero, finiremo sott’acqua con le bolle. Non vi dimenticate cosa ha fatto l’acqua. Ha costruito amore”. Il suo non è mai terminato per il nuoto e ne conosce bellezza, valori e benefici. Si augura che quei teli presto saranno spostati e che quell’acqua delle meraviglie possa rivivere di sogni, non solo olimpici.
Le parole di Massimiliano Rosolino per Swimbiz.it
“E’ una vita che viviamo con il profumo del cloro, ma una volta che ci fa comodo.. chiudiamo. Siamo contenti per i tesserati, ma è l’ennesima dimostrazione che lo sport non è solo quello di alto livello. Non esiste solo l’Olimpiade. Ma anche il sottobosco e la base. Quella che fa bene a prescindere dai risultati, quella che porta la sicurezza, che ti fa capire che ci sono delle regole. Lo sport è una materia. Possiamo educare i nostri figli all’interno di una piscina, di una palestra, praticando lo sport e il nuoto. Il mondo dell’acqua è solidale. Mi fa piacere che i bambini vadano a scuola, ma c’è anche il nuoto. Lo sport è il primo modo di prevenire. In questo scenario di cure, medicine e sanità, nessuno ha mai detto di tenerci positivi e fate sport per stare bene. Qualcuno ha detto, sbagliando, che non è essenziale. Ma perché? Chi l’ha detto che non lo sia? Speriamo che l’amore per l’acqua vinta. E ha rispettato ogni singolo protocollo che è stato presentato. Abbiamo igienizzato un ambiente che già lo era. Speriamo che tutto il mondo del nuoto possa tenere l’occhialino tra i denti”.
“Un saluto ai ragazzi della Nazionale. Loro finiranno in qualche bolla e noi spero finiremo sott’acqua con le bolle. Non vi dimenticate cosa ha fatto l’acqua con amore”.
(Il Faro online)