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Latina, custodiva in casa la droga e oltre mille e 500 euro: pusher in manette

6 novembre 2020 | 20:54
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Latina, custodiva in casa la droga e oltre mille e 500 euro: pusher in manette

Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati trovati 130 grammi di marijuana e 200 grammi di sostanza da taglio

Un 34enne è stato arrestato stamattina dai poliziotti della squadra Volante per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’uomo, alla guida della sua costosa Range Rover Sport, stava percorrendo via Piave a Latina ma è stato fermato per controlli dagli uomini della Questura.

Il 34enne, già noto alle forze dell’ordine, non ha collaborato con gli agenti intervenuti insieme a una pattuglia delle Unità Cinofile di Nettuno. Una insofferenza che ha destato forti sospetti negli uomini della Volante, tanto da indurli a perquisire l’auto e, successivamente, anche l’abitazione del sospetto.

L’ispezione ha consentito di rinvenire tre buste in cellophane, contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso di circa 130 grammi, una pianta essiccata di stupefacente del tipo marijuana dell’altezza di circa un metro, un altro involucro in plastica contenente della sostanza da taglio del peso di quasi 200 grammi, due bilance di precisione, un paio di forbici e materiale per il confezionamento; tutti elementi che hanno indotto gli inquirenti a ritenere come l’uomo fosse ben inserito nel circuito dello spaccio degli stupefacenti.

A dare conferma di trovarsi di fronte a un’attività illecita, gli inquirenti hanno anche rinvenuto e sequestrato mille e 570 euro, suddivisi in banconote di vario taglio. Una somma che gli agenti hanno pensato di attribuire alla vendita dello stupefacente.

L’uomo è stato tratto in arresto e posto in regime di arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa della prevista udienza di convalida programmata per la mattinata di domani, sabato 7 novembre presso il Tribunale di Latina.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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