Luminarie a Gaeta, una “speranza”… che costa oltre 259mila euro

6 novembre 2020 | 16:36
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Luminarie a Gaeta, una “speranza”… che costa oltre 259mila euro

L’idea di non spegnere del tutto Gaeta è sicuramente davvero un segnale di speranza, considerato che il periodo è difficile anche a livello psicologico, ma le cifre spese per allestire questo evento raccontano anche altro

Gaeta – Mitrano fa un passo indietro sulle luminarie… o quasi. Nei giorni scorsi, infatti, Gaeta si è illuminata a festa, ma, come lo stesso Primo cittadino ha già annunciato, è cambiato il format. Non più luminarie “acchiappaturisti” anche d’inverno, ma “luminarie della speranza” per provare a scaldare il cuore dei gaetani, in quello che rischia di essere il Natale più difficile dell’ultimo mezzo secolo.

Il motivo è chiaro: il Covid, come ha già fortemente condizionato la Pasqua, altrettanto farà con il Natale. Difficile, quindi, poter immaginare la Gaeta di sempre, affollata soprattutto di pullman pieni di turisti a caccia di un selfie da ricordare.

La prospettiva è quella di una città sobria… a fronte, però, di una cifra stratosferica (oltre 259mila euro) per un pacchetto che, nei piani originali del Sindaco comprendeva non solo le “classiche” lampadine, ma anche un calendario di eventi e iniziative che avrebbero dovuto svolgersi nel periodo natalizio e che, stando alle dichiarazioni dello stesso Mitrano, non potranno più svolgersi.

“Le luci della speranza” e lo scontro con De Angelis

Certo, l’idea di non spegnere del tutto Gaeta è sicuramente davvero un segnale di speranza, considerato che il periodo è difficile anche a livello psicologico e non solo economico, ma… ma le cifre spese per allestire questo evento raccontano anche altro.

Ai suoi detrattori, sicuramente, il Primo cittadino gaetano risponderà che quando in Consiglio comunale arrivò il momento di approvare la delibera sulle luminarie (con la relativa cifra e i relativi appalti) la situazione Covid in provincia (come in Italia) non era ancora così disastrosa. Vero. Almeno in parte.

Qualcuno, infatti, proprio durante quel Consiglio comunale provò a far ragionare il Sindaco, che, però, tralasciò la sua consueta dialettica politica e preferì rispondere a suon di insulti. Mitrano, infatti, perse le staffe (per così dire, considerando i toni molto accesi) contro il consigliere d’opposizione Franco De Angelis, che, alla fine, risultò essere l’unico voto contrario alla suddetta delibera.

“Il punto – ci spiego lo stesso De Angelis – non è un personale pregiudizio verso l’evento in sé, ma i modi e i tempi con cui è stato presentato. È bene sottolineare, infatti, che il sindaco Mitrano è arrivato in Consiglio comunale con gli atti già “preconfenzionati” e gli eventi già appaltati per un totale complessivo di oltre 259mila euro (tra luminarie, casette, videomapping etc…). E che discussione vuoi fare, quando stanno così le cose?”

E ancora, sottolineò De Angelis: “Le luminarie potevano rimanere comunque, ma con un evento più sobrio, che permettesse, al contempo, di aiutare le fasce che soffrono di più la crisi economica. Si poteva, in questo senso, illuminare la città con la speranza, predisponendo eventi minori e, magari, valutando, da qui a Natale, come si evolveva la situazione coronavirus, e, quindi, muoversi partendo da dati certi per ampliare il programma.  Così, invece, l’intenzione sembrava essere quella di avere un “paracadute” pronto in caso le cose, in materia di contagi, fosse degenerata”.

Insomma, così stando le cose viene da chiedersi: quella delle “luminarie della speranza” era una situazione che poteva essere “diagnosticata” fin da subito, facendo in modo che, almeno parte di quella stratosferica cifra (che ora non può più essere “rimangiata”) venisse realmente usata per riscaldare animo e cuore dei gaetani? Forse, la risposta sta nelle dichiarazioni di De Angelis e nell’improvviso cambio di rotta di Mitrano…

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