Papa Francesco: “Non fare del male è buono. Ma non fare del bene non è buono”
Il Pontefice all’Angelus “Gesù oggi ci dice: ‘Tendi la tua mano al povero’. E ci dice un’altra cosa, Gesù: ‘Sai, il povero sono io'”
di FABIO BERETTA
Città del Vaticano – “Noi, a volte, pensiamo che essere cristiani sia non fare del male. E non fare del male è buono. Ma non fare del bene, non è buono. Noi dobbiamo fare del bene, uscire da noi stessi e guardare, guardare coloro che hanno più bisogno”.
Lo sottolinea Papa Francesco durante l’Angelus domenicale. Affacciandosi su piazza San Pietro dopo aver celebrato la Messa per la IV Giornata Mondiale dei Poveri (leggi qui), il Pontefice incentra la sua riflessione proprio sui poveri e gli indigenti, affermando: “C’è tanta fame, anche nel cuore delle nostre città, e tante volte noi entriamo in quella logica dell’indifferenza: il povero è lì, e guardiamo da un’altra parte. Tendi la tua mano al povero: è Cristo”.
Poi bacchetta quei credenti che dicono: “Ma questi preti, questi vescovi che parlano dei poveri, dei poveri… Noi vogliamo che ci parlino della vita eterna!”. “Guarda, fratello e sorella – dice il Santo Padre -, i poveri sono al centro del Vangelo; è Gesù che ci ha insegnato a parlare ai poveri, è Gesù che è venuto per i poveri. Tendi la tua mano al povero. Hai ricevuto tante cose, e tu lasci che tuo fratello, tua sorella muoia di fame?”.
E aggiunge: “Cari fratelli e sorelle, ognuno dica nel suo cuore questo che Gesù ci dice oggi, ripeta nel suo cuore: ‘Tendi la tua mano al povero’. E ci dice un’altra cosa, Gesù: ‘Sai, il povero sono io’. Gesù ci dice questo: ‘Il povero sono io'”.
Oggi, ribadisce il Papa, in questa giornata particolare voluta quattro anni fa dallo stesso Bergoglio, la Chiesa dice a noi cristiani: “Tendi la mano al povero. Tendi la tua mano al povero. Non sei solo nella vita: c’è gente che ha bisogno di te. Non essere egoista, tendi la mano al povero”.
“Tutti abbiamo ricevuto da Dio un ‘patrimonio’ come esseri umani, una ricchezza umana, qualunque sia. E come discepoli di Cristo, abbiamo ricevuto anche la fede, il Vangelo, lo Spirito Santo, i Sacramenti e tante altre cose. Questi doni bisogna utilizzarli per operare il bene, per operare il bene in questa vita, come servizio a Dio e ai fratelli. E oggi la Chiesa ti dice, ci dice: ‘Utilizza quello che ti ha dato Dio e guarda i poveri. Guarda: ce ne sono tanti; anche nelle nostre città, nel centro della nostra città, sono tanti. Fate il bene!'”, conclude il Papa.
Dopo la benedizione, Papa Francesco prega per le “popolazioni delle Filippine, che soffrono a causa delle distruzioni e soprattutto delle inondazioni provocate da un forte tifone. Esprimo la mia solidarietà alle famiglie più povere ed esposte a queste calamità, e il mio sostegno a quanti si prodigano per soccorrerle”.
Il pensiero del Pontefice va poi “alla Costa d’Avorio, che celebra oggi la Giornata nazionale della pace, in un contesto di tensioni sociali e politiche che, purtroppo, hanno provocato numerose vittime. Mi unisco alla preghiera per ottenere dal Signore il dono della concordia nazionale, ed esorto tutti i figli e le figlie di quel caro Paese a collaborare responsabilmente per la riconciliazione e una convivenza serena. Incoraggio, in particolare, i diversi attori politici a ristabilire un clima di fiducia reciproca e di dialogo, nella ricerca di soluzioni giuste che tutelino e promuovano il bene comune”.
Infine, Bergoglio ha espresso vicinanza e preghiera per le vittime dell’incendio divampato la scorsa notte in un ospedale dove erano ricoverati pazienti affetti dal Covid-19: “Preghiamo per loro”. Quindi, l’immancabile saluto: “A tutti auguro una buona domenica e, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”
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